Autofattura TD18

ok perfetto Grazie ancora

regime fiscale sia prevalente dei miei dati (fornitore) che cliente (che sarei io) oppure solo prevalente

Le impostazioni dipendono dal software che utilizzi, il regime fiscale da indicare nel file xml è riferito ovviamente al cedente/prestatore, in questo caso il fornitore estero, per questo si consiglia di inserire “Altro”.
Consentimi una precisazione, forse non ho interpretato bene quello che hai scritto, ma i dati del fornitore nel TD19 non sono i tuoi, sono appunto quelli del fornitore estero.

Lo faccio tramite fisconline direttamente. Eh no, il TD19 me lo fa inserire sui miei dati che sono il cliente in questo caso mentre la prima schermata è dedicata al fornitore che è quello estero. A questo punto che faccio? Intanto ho già emesso una con TD19 e il sistema non me l’ha scartata solo che se è così è sbagliata. Se sì come l’annullo? (tra l’altro l’ho emessa con regime ordinario) :frowning:

Salve, ho ricevuto una fattura di beni dalla francia. devo fare la integrazione TD18, uso il programma ag delle netrate, facendo io pochissime fatture.
Essendo una integrazione, devo “invertire i ruoli”, ovvero mettere il cedente la ditta francese, e io come Cliente, giusto?
Stavo compilando la fattura, e mi ha dato il blocco “ai -miei dati- non può essere indicato IT”
Grazie

Salve a tutti, ho parlato oggi con il commercialista e mi ha confermato che posso procedere in totale autonomia con l’autofattura e lui non mi addebiterà alcun costo per la registrazione della fattura estera. Solo un dubbio mi è rimasto: nel campo codice destinatario mi ha detto di inserire una serie di “X” e non il mio codice destinatario. Trovo però in rete pareri discordi: cosa è meglio fare ? A logica direi di inserire il mio codice…Grazie,

Esatto, la tua logica vince :wink:
Il valore XXXXXXX del campo codice destinatario non è compatibile con un cessionario/committente italiano (che sei tu), quindi devi inserire il tuo codice destinatario, altrimenti la fattura ti verrà scartata

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Su questo sto facendo da qualche tempo un ragionamento. Nonostante il campo obbligatorio si trovi nel blocco (perché le autofatture sono state introdotte dopo e non conveniva modificare il tracciato) non sarebbe più opportuno inserire quello di colui che emette l’autofattura/integrazione (cioè il “cliente”). Pensavo per esempio all’utilità del regime fiscale in fase di registrazione fatture di acquisto.

Buongiorno,
per una fiera abbiamo soggiornato tramite booking in un appartamento in francia. Adesso abbiamo ricevuto fattura dal proprietario dell’appartamento, senza partita iva. Va fatta l’integrazione TD17 o la registro semplicemente in contabilità? Cosa metto nel campo della partita iva fornitore? Grazie

Una S.R.L. riceve da un fornitore comunitario di servizi diverse fatture di importo modesto (5- 15 euro), anche più di una (5-6) nello stesso giorno.

Ci si chiede se è possibile emettere una autofattura elettronica (TD17) che riepiloghi le varie fatture ricevute (nel giorno o nella settimana o addirittura nel mese) oppure se è necessario emettere autofattura elettronica per ogni singola fattura ricevuta.

Grazie

Non mi viene in mente nessuna norma che consenta di applicare la soluzione che proponi, quindi a parer mio no.
Il documento riepilogativo a cui forse fai riferimento (ma forse no), relativo alle fatture emesse e ricevute di importo inferiore a 300 euro, previsto dall’articolo 6, commi 6 e 7 del DPR n.695/95, attiene solo alla registrazione contabile di tali documenti (anche di clienti e fornitori diversi) e non può riguardare anche l’emissione delle fatture.
O ancora, considerare di emettere una specie di “fattura differita” per queste fatture provenienti da un unico fornitore, la ritengo “un’appropriazione indebita di norma altrui” :grinning:

Ciao @gianni_p,
ti ringrazio per la pronta risposta :smiley:

Lo scenario da me paventato è tuttavia alquanto ricorrente, soprattutto in ambito dropshipping (TD18), in quanto il venditore in dropshipping riceve tipicamente molteplici fatture analogiche dal suo fornitore estero per ogni ordine inoltrato.

Ci si ritrova, pertanto, a dover integrare l’IVA mediante TD18 per ogni singola fattura analogica ricevuta dal fornitore estero.

Dato che i documenti TD17, TD18 … assolvono il compito di integrazione IVA e non tanto come fattura in sé per sé, dato che si farà riferimento a quell* emess* dal fornitore estero, questo mi induce a pensare che una fattura riepilogativa/cumulativa degli importi delle singole fatture emesse dal fornitore estero sia possibile in qualche modo.

Es. creazione di un’unica riga di dettaglio con descrizione generica “BENI” o “SERVIZI”, indicazione del periodo di riferimento da - a, importo pari alla somma degli importi delle varie fatture, allegando una cartella in formato zip le fatture analogiche ricevute dal fornitore estero.

Qualcuno avrà per forza di cose adottato una simil soluzione, altrimenti ci vorrebbe un reparto interamente dedicato soltanto all’integrazione dell’IVA :frowning:

Quesiti simili sono presente anche online, ma non ho l’accesso a tali contenuti in quanto dedicati a fiscalisti abbonati ai rispettivi servizi

https://www.redazionefiscale.it/quesiti/42711

La soluzione da te proposta ha sicuramente un fondamento logico, vedo che è stata trattata anche dall’Esperto Risponde del Sole, però non dispongo di quell’articolo, la questione va approfondita.

La risposta è si. Vale anche per le fatture estere intraeuropee. L’articolo 6, commi 6 e 7, del Dpr 695/1996, modificato dal Dl 70/2011, stabilisce che le fatture di acquisto di valore inferiore ai 300 euro possono essere registrate insieme in un unico documento sommario. Questa registrazione aggregata vale anche per le fatture generate o aggiustate dai venditori/acquirenti secondo il principio dell’inversione contabile. È importante notare che il documento sommario deve contenere i dettagli di tutte le fatture che riassume. La regolamentazione non specifica se l’“importo” delle fatture per determinare il limite di 300 euro si riferisca al solo importo netto o includa anche l’IVA; in mancanza di ulteriori chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, si presume che l’importo totale della fattura (IVA inclusa) sia quello da considerare.

Ciao Max,
ti ringrazio per la risposta! :slight_smile:

fatture di acquisto di valore inferiore ai 300 euro

Tale cifra rappresenta in ogni caso un limite, ad es. per un E-commerce in modalità Dropshipping è facile parlare di cifre molto più consistenti, che superano di gran lunga tale soglia su base giornaliera, settimanale o mensile.

Dato che i documenti TD17, TD18 … assolvono il compito di integrazione IVA e non tanto come fattura in sé per sé, dato che si farà riferimento a quell* emess* dal fornitore estero, siamo sicuri che non sia possibile emettere una fattura “cumulativa” ad integrazione IVA per importi superiori a tale cifra?

Qualcuno nel forum ha per caso presentato un’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate a tal riguardo?

È importante notare che il documento sommario deve contenere i dettagli di tutte le fatture che riassume

Inteso come:

  1. valorizzazione dei campi IdDocumento + Data del blocco DatiGeneraliDatiFattureCollegate
  2. N righe di dettaglio in cui riportare beni/servizi
  3. combinazione di entrambe le soluzioni sopra riportate

È importante notare che il documento sommario deve contenere i dettagli di tutte le fatture che riassume

Non posso riportare in fattura un’unica riga di dettaglio con descrizione generica “BENI” o “SERVIZI”, indicazione periodo di riferimento da - a l’intero mese, importo pari alla somma degli importi delle varie fatture, allegando alla fattura elettronica una cartella in formato zip contenente le fatture analogiche ricevute dal fornitore estero nell’arco di un mese?

@gianni_p (dott. commercialista) riportava in data 20 luglio quanto segue
<<Non mi viene in mente nessuna norma che consenta di applicare la soluzione che proponi, quindi a parer mio no.>>

Non so se hai avuto modo di approfondire la questione @gianni_p?

Grazie!