Quello del Consiglio nazionale del notariato, mi sembra un parere all’Italiana, ovvero un sovrapporsi di normative poco chiare e che non definiscono in maniera univoca la modalità operative effettive per procedere correttamente alla protocollazione informatica dei documenti digitali, creano ambiguità. Dunque ogni Ente, sentita la propria softwarehouse di riferimento, procede a tentoni, sperando di far bene e poi incappa in una di queste sentenze.
Mi chiedo allora a cosa serva Il registro giornaliero di protocollo e tutte le meticolose istruzioni fornite da AgID per la sua produzione e conservazione, se non ha consentire la verificabilità dell’autenticità ed integrità dei documenti digitali firmati protocollati in un determinato giorno?
Sinceramente penso che l’unica esigenza di avere il numero/data di protocollo presente su un documento digitale firmato, sia collegata solo al fatto di volerlo stampare e quindi gestire su supporto cartaceo piuttosto che digitalmente, ma per questo esistono le copie di cortesia o le minute di accompagnamento.
Infine in linea con il parere del Consiglio nazionale del notariato, permettetemi una provocazione: mi raccomando protocollate anche il registro giornaliero di protocollo e, ancora più importante, inserite all’interno di questo documento digitale anche il numero e data di protocollo, altrimenti non sarà verificabile la sua autenticità ed integrità.
Buona serata
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