Problemi con lettere accentate nei nomi

@Lazlu: certamente, senza dubbio - il nostro discorso si basa sul fatto che non si parla di un’obiezione in merito al nome in sé, ma di una impossibilità non suffragata da richiami di legge (sulla base della sintesi di @luca_raimondi) a usare un certo carattere. Purtroppo non ho alcuna competenza in merito, ma mi pare di ricordare, semplicemente dalle mie letture di giornali (forse non corrette), che sui nomi potenzialmente ingiuriosi è apparentemente un magistrato o un giudice a esprimersi, come in questa vecchia notizia. Non siamo certamente in questo caso. Non mi permetto di entrare nel merito, ma Niáll mi pare un nome celtico. In questo senso, proprio il DPR che lei cita, che aggiunge una serie di regole formali al di là dell’ingiuriosità, sembra addirittura ammettere esplicitamente l’uso dei segni diacritici del nome della lingua originale:


Si potrebbe far valere la regola per cui “á”, sebbene non utilizzato in italiano, è presente in lingue straniere e tecnicamente possibile in italiano poiché utilizza segni presenti nell’ortografia italiana.
Insomma, mi pare davvero non ci sia nessun limite di questo tipo.

@luca_raimondi: purtroppo non sono competente in materia nel modo più assoluto, ma andando a spulciare sul sito anpr.it da cui derivava il link di @mccalv ho scoperto che la tabella è riportata, partendo dall’home page, sotto documentazione tecnica --> tabelle di decodifica, ed è nella pagina in basso, fra le tabelle a fonte esterna (numero 40, caratteri diacritici): qui il link da utilizzare.
Qui lo screenshot:


Se necessario occorrerebbe andare a capire di quale decreto Brunetta si trattasse (immagino quindi qualcosa prodotto dalla Funzione Pubblica fra 2008 e 2012), ma per ora partirei da questo per sondare l’amichevolezza.
Allo sportello, contestualmente alla presentazione su carta di queste fonti (il DPR postato da @Lazlu, questa tabella da sito ANPR), chiederei anche invece gli estremi dettagliati dell’ordinanza di cui parlava l’operatrice; credo siano tenuti a fornirli. Verificherei poi se davvero ci sono limiti di questo tipo.

Cercherei di muovermi il più rapidamente possibile anche per evitare che si possa dire che ormai la registrazione non è modificabile. Se dovessero arrivare a dirlo, occorrerà purtroppo un vero e proprio reclamo o procedimento amministrativo (credo si vada in quel caso tramite la prefettura, con dispendio di energia ma buone probabilità di successo dato che la normativa è a favore, anche se forse non è più facile dimostrare a posteriori la richiesta originale e la risposta originale della persona allo sportello). Ma sempre con spirito di collaborazione: i diritti del cittadino sono sacrosanti, ma i dipendenti pubblici sono oberati di lavoro e non ricevono purtroppo assistenza sufficiente nel caso di innovazioni.

Ci faccia poi sapere come è andata!