Spid verrà "spento"?

Come previsto tutto continua come prima…Qui

io dico…meno male! :roll_eyes:

Anche io lo dico! Quanto meno finchè CIE non avrà una diffusione analoga se non maggiore.
Poi penso, anche io, che l’identità digitale debba essere pubblica.

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si ma il rilascio deve funzionare in modo efficiente …non si possono tollerare le cose che stanno succedendo con i passaporti! :roll_eyes:

https://tg24.sky.it/cronaca/2023/01/28/passaporto-attesa-italia

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@Andrea_Tironi1 e @Giovanni_Manca fanno il punto sulle ultime novità su SPID e CIE

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Personalmente trovo l’articolo affetto da importanti omissioni, a svantaggio di SPID.

Ritengo la ridondanza e non la centralizzazione della federazione SPID (data dalla presenza di vari IdP) un grande valore aggiunto, sia in termini di usabilità che di sicurezza, a cui nell’articolo non è stato dato sufficiente peso.

Vengono omessi elementi che, al momento, SPID ha in più rispetto a CIE:

  • Maggior numero di attributi
  • SPID per minori (questo in teoria possibile anche per CIE, ma al momento “disabilitato”).
  • Aggregatori
  • Identità per persone giuridiche (per vari motivi non ancora sufficientemente valorizzate, sebbene richieste a gran voce da varie tipologie di soggetti, ad es. chi usa SPID come dipendente e per motivi professionali).
  • Una maggiore diffusione fra i portali della P.A.

L’ipotesi di 7 giorni lavorativi per il rilascio della CIE non trova riscontro nella realtà. Roma (dove le prenotazioni superano i 6 mesi) è sicuramente un caso limite, ma in molte altre città le code sono comunque consistenti. Altri comuni semplicemente non sono agganciati alla piattaforma di prenotazione. Dopo un periodo di picco nei mesi della pandemia , credo che adesso un’identità SPID si ottenga nel giro di qualche giorno.

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Aggiungo la mia esperienza (molto negativa) come Italiano residente all’estero (Belgio), in caso altri come me finiscano su questo forum dopo molte ore di tentativi in vano.
Dopo più di un mese di attesa per ricevere la mia CIE dal Consolato di Bruxelles, quando finalmente è arrivata, ho naturalmente tentato di creare il mio SPID (come richiestomi dal mio commercialista in Italia). Ho scelto PosteID. E l’app (android) non riconosce la CIE tramite NFC… o va in un loop infinito, o dice ‘errore generico, impossibile procedere’, una cosa del genere.
Sono certo che non è un problema dello smartphone, perché come altri utenti hanno riportato, l’app CIE ID invece non ha nessun problema (però non è adatta a fare lo SPID). Ora leggo che lo SPID stesso magari non ci sarà più… quindi chissà se vale la pena che spenda altre energie e stress a cercare di farlo…
Come alternativa, pensando di poter usare un lettore di carte col mio PC per usare la CIE, ho provato anche a connettermi ai vari siti consigliati un po’ a caso in giro per il web, come questo www.cartaidentita.it, e i vari siti dove si suppone che ci sia un CIE middleware da scaricare, per far funzionare il lettore di carte con la CIE ovviamente (CIE 3.0, Manuale utente del middleware CIE | Installazione del Middleware CIE). Nessuno di questi si connette nemmeno, dice ‘ERR_CONNECTION_TIMED_OUT’.
Personalmente non sono né a favore né contro lo SPID o l’uso della CIE con lettori vari, ma ci deve essere una procedura che funziona, non si può ogni volta fare impazzire la gente a girare per il web cercando soluzioni a problemi impossibili. Come hanno rilevato anche altri, il problema è la confusione immane di informazioni contraddittorie, molteplici procedure e istruzioni non chiare. Secondo me ci dovrebbe essere un singolo sito di riferimento, ufficiale, dallo Stato (non da mille siti terzi anche di dubbia provenienza) dove la persona può semplicemente seguire una procedura ben definita, senza mille link che vanno a diecimila opzioni diverse da scegliere… cosa si pretende dalla gente?
Uno non vorrebbe fare spiacevoli confronti con l’estero, ma il Belgio, che certo non è un paese semplice o coeso dal punto di vista amministrativo, rilascia semplicemente una carta di identità elettronica (anche agli stranieri), e un PIN correlato, con cui uno può fare tutto: registrarsi su siti dell’amministrazione pubblica per richiedere servizi, certificati (come quello vaccinale Covid) o accedere a dati, accedere alla sanità (all’ingresso in ospedale, per esempio, si inserisce la carta e sanno già tutto, ti indirizzano chiaramente su dove andare ecc), ritirare farmaci (il medico non rilascia neanche più una ricetta cartacea: si va in qualunque farmacia, e con la carta loro hanno già la lista di cosa darti).
Quindi non so, dal mio punto di vista semplificazione, transizione digitale… OK, ma allora bisogna farla bene, pensando prima di tutto al lato pratico, e soprattutto non creando ogni volta una tortura all’utilizzatore finale.
Ora l’unica cosa che mi resta da fare se voglio questo benedetto SPID (ammesso che esista ancora), è sentire se lo possono fare in Consolato, dove devo andare tra pochi giorni per fare il passaporto. In teoria sì, come dice qui. Poi vedremo se sarà vero, o se dovrò aspettare altri 2 mesi, come per il passaporto…
Aggiornamento: è ufficiale, ho trovato questo post che dice che il sito istituzionale per la CIE al momento non funziona (magari solo connettendosi dall’estero, ma mi sembrerebbe strano).

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all’epoca della mia residenza estera scelsi il fornitore spid sulla base della semicità della procedura per ottenerlo online.

Scelsi Sielte, mi pare che sia ancora possibile il riconoscimento via webcam, basta poco:

ad oggi la mia esperienza è ancora molto positiva, non escludo che anche altri lo facciano.

L’errore è affidarsi ad un unico fornitore SPID.
La cosa migliore è acquisire una firma digitale e poi qualunque IDP rilascia SPID in poche ore senza nessun costo.

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Grazie a entrambi per le risposte e i consigli.

@micanova : certo, ma volevo evitare di usare la webcam; mi sembra strano dover pagare per fare qualcosa che dovrebbe essere gratuito e incluso come funzionalità associata alla CIE.
Comunque con Sielte, per usare la CIE con lettore smart card ci sono varie contraddizioni.
Nel sito indicato dice così:

ma se uno clicca ‘registrati’, le opzioni cambiano, la CIE appare solo associata allo smartphone con NFC (quindi stesso metodo che PosteID, che potrebbe anche qui non funzionare, e in più la app di Sielte ha pessime recensioni) e l’unico metodo che usa il lettore è la CNS, che ovviamente non ho, essendo residente all’estero.

[Non posso incollare l’immagine, il sito non lo permette…]

Altra contraddizione, se uno poi clicca su ‘scegli’ per la CNS, appare questo:

[Non posso incollare l’immagine, il sito non lo permette…]
[Il testo dice:
VUOI PROCEDERE ALLA REGISTRAZIONE TRAMITE CARTA NAZIONALE DEI SERVIZI?

Per procedere è necessario avere un Lettore di Smartcard e l’apposito Software.

Dovrai avere a portata di mano la tua Carta d’Identità Elettronica abilitata come Smartcard, il Lettore di Smartcard e l’apposito Software.]

Quindi è la CNS o la CIE? E cosa vuol dire ‘abilitata come Smartcard’? E qual è questo ‘apposito software’ di cui parlano? Magari quello il cui sito è malfunzionante da diversi mesi?

Non mi sembra che l’utente medio, di fronte a questo, sia particolarmente sicuro su come operare correttamente.

@ettoremazza : non so se posso creare la firma digitale da qui, verificherò, grazie per il suggerimento. Comunque, più in generale, io potrei anche accettare di aver fatto un ‘errore’, ma di nuovo, il mio punto è: come si ritiene che un cittadino che non lavora nella PA si orienti in questa giungla allucinante di mille opinioni, metodi diversi, e per ognuno dei metodi, svariati gestori e procedure diverse e contraddittorie?

Di nuovo, mi spiace ma se confronto quello che sento da miei colleghi e amici di altri paesi (B, F, NL), non c’è letteralmente nessuno che abbia avuto tutte queste difficoltà e pazzie per una semplice procedura amministrativa: una volta in possesso di un documento con chip e PIN, non si è neanche più posto nessun dubbio.
Un mio collega Francese addirittura era andato al suo Consolato per rinnovare il passaporto, e intanto che era lì gli hanno anche rinnovato la carta di identità, senza prenotazioni e lunghe attese. Io ci ho messo in totale circa 2 mesi ad avere la CIE (che come sto vedendo, per il momento mi è utile come un cubetto di ghiaccio al Polo Nord), e circa lo stesso per il passaporto (se tutto va bene, perché anche lì non si saprà fino all’ultimo cosa verrà fuori) .

Come ho scritto, intanto sentirò cosa mi dicono al Consolato per lo SPID… poi se neanche quello funziona, ci dovrò tornare su e impazzire di nuovo a trovare una soluzione…

ottenere “it’s me” dall’Italia o comunque non dal Belgio, senza essersi preparato il tutto per tempo a me è risultato impossibile.

Se proprio si vuol fare un paragone, va fatto ceteris paribus.

Nel 2018 l’identificazione con Sielte era gratuita.

Mi spiace ma non sono d’accordo.
E’ completamente ovvio che se fossi in Italia potrei andare in un ufficio pubblico e fare lì lo SPID. Ma allora tutti questi siti che sulla carta istruiscono il cittadino su come fare lo SPID per i residenti all’estero, che significato hanno?
Inoltre, far intendere che il problema sia principalmente il fatto che sia all’estero, e non tutto quello che non sta evidentemente funzionando nel sistema, non mi sembra un buon esempio di transizione o semplificazione digitale. Uno viene messo in croce proprio per fare quello che alla fine si intende facilitare e implementare: la gestione di pratiche della PA online o comunque da remoto, senza dover andare fisicamente in uffici vari. Covid docet, se vogliamo restare col latino.
Per quanto riguarda itsme, l’esempio non calza per almeno due motivi.
Primo, itsme è una cosa Belga che io come cittadino Italiano residente in Belgio ho richiesto qui in Belgio. Il controesempio sarebbe se un cittadino Belga (non Italiano) residente in Italia volesse fare lo SPID dal Belgio (non dall’Italia). Non vedo il parallelo con un cittadino Italiano che vuole fare itsme non essendo in Belgio(?).
Secondo, non so nel 2018, ma se parliamo di oggi, itsme è un esempio lampante di una cosa che funziona benissimo(!). Si può fare completamente online (quindi senza andare in nessun ufficio o ente - quindi senza alcuna necessità di essere in Belgio), in pochi step, guidati e chiarissimi, da un singolo sito ufficiale, connettendo la carta di identità Belga per stranieri con un lettore e il suo PIN. L’ho fatto qualche settimana fa. Assolutamente nessun problema.
Per essere chiaro, non mi interessa rilevare i torti o le ragioni della PA italiana o delle procedure che mettono in atto per lo SPID o la CIE.
Dico solo che per un minimo di onestà intellettuale, sarebbe corretto riconoscere che le cose non sono così semplici come si vuole far apparire: è un fatto che come cittadino che ha tentato con la massima buona volontà di fare la sua parte per ottemperare a quello che il governo Italiano prescrive, mi sono trovato bloccato da svariati sistemi e procedure che non hanno portato al risultato voluto.

Non funziona cosi’. Lo SPID e’ gestito solo da societa’ private, non da uffici pubblici. Alcune di esse, lungimiranti e un filino piu’ service-oriented delle altre, si fidano della verifica dell’identita’ fatta di persona presso comuni convenzionati e farmacie convenzionate, come il caso di Lepida. Ma se uno proviene da un Comune non convenzionato la cosa non si applica.
In un ufficio pubblico in Italia si fanno la CIE, in Comune, e la Tessera Sanitaria/Carta Nazionale dei Servizi. Quest’ultima viene inviata a casa d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate ma va poi abilitata per le funzioni online presso sportelli definiti su base regionale. C’e’ la Regione che lo fa, c’e’ quella che non lo fa.
La firma CIE non e’ “qualificata” e quindi non si sa se sia valida oppure no. La firma della CNS non esiste. Presso le Camere di Commercio si puo’ fare una tessera di firma, identica alla CNS e compatibile con questa per i servizi online e che per l’appunto vale per la firma elettronica. La CdC della mia provincia vuole 80 EUR per questo servizio.
A ulteriore complicazione ricordo che 1-2 anni fa l’Agenzia delle Entrate aveva smesso di inviare le Tessere Sanitarie con il chip causa costi elevati dei microprocessori. Poi hanno ripreso. Io l’ho ricevuta poco fa, ha il chip, per fortuna nella mia Regione e’ possibile l’abilitazione per l’accesso online (fatta).
Se voi residenti all’estero (io lo ero fino a poco fa e sotto molti aspetti rimpiango di non esserlo piu’) trovate fuorviante e illogica questa situazione, potete confrontarla con le regole INPS e la “Gestione Separata” casomai doveste ricevere introiti in Italia. In confronto, l’identita’ digitale e’ un servizio efficiente e razionale. Ma probabilmente sapete gia’ che mentre in Europa una dichiarazione fiscale di un privato con ragionevoli fonti diverse di reddito prende al massimo qualche ora di lavoro, in Italia senza commercialista e’ impossibile. Non difficile, impossibile.

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Grazie @GiP , mi sono espresso male, con ‘ufficio pubblico’ volevo riferirmi a un ufficio accessibile fisicamente, per aggirare gli ostacoli e errori che le operazioni online o da remoto stanno chiaramente producendo, a me e a molti altri utenti, come è evidente da molti post che si trovano.
Il mio comune AIRE italiano è convenzionato, quindi SE avessi avuto la CIE l’ultima volta che sono passato in Italia, avrei potuto forse farlo lì, ma chissà, mi sembra che tutto sia sempre sospeso a fili di mille siti, opinioni diverse e eccezioni.
Comunque sì, avevo colto che lo SPID per qualche ragione viene solo fatto da enti terzi, e francamente non lo capisco minimamente. Se lo Stato alla fine deve pagare questa gente, perché non farlo direttamente lui stesso? Gli uffici esistono, i siti esistono, basta farli funzionare. Cosa c’è di così speciale nello SPID perché abbia bisogno delle Poste o di chissà chi altro? Ma questa è solo una domanda retorica ovviamente: assumiamo per ipotei che qualcuno ci abbia pensato e abbia concluso che era meglio così. Però se è così e uno è obbligato a usarlo, allora deve funzionare, non si può pretendere che uno prenda prima una laurea in legge, una in information technology e una in psicologia solo per creare uno stupido codice.
E poi ripeto, la cosa che mi lascia più perplesso è che la CIE di per sé non venga già accreditata come massima forma di identificazione online. In analogia a quello che succede in altri paesi, la CIE col suo PIN in teoria dovrebbe essere lo strumento più potente e certificato che uno ha, quindi per chi ha quella non ci dovrebbero essere procedure strane, SPID ecc. Se no a cosa serve? C’è un post (che ora non riesco a ritrovare) dove si parla dell’INPS: a quanto pare dovrebbe in un prossimo futuro dare accesso via la app CIE ID, che come ho riportato, nel mio caso ha funzionato benissimo. Anche se ancora a gennaio di quest’anno c’erano problemi anche lì…
Commento finale più in generale: non vedo la necessità o l’utilità di fare la difesa di ufficio dello SPID o della CIE o di qualsiasi altra cosa della PA. Se uno Stato vuole fornire servizi digitali utili ai cittadini, benissimo, sarebbe anche ora nel 2023(!). Dopo aver messo sul tavolo una certa serie di soluzioni: accertarsi che l’informazione sia chiara, completa, non contraddittoria dovrebbe essere un pre-requisito; verificare se le soluzioni funzionano bene e se soddisfano le esigenze pratiche della gente dovrebbe essere un passo ovvio; confrontarsi con altre realtà europee per vedere se ci sono possibili miglioramenti non dovrebbe essere un tabù. Sappiamo tutti quanti sbagli si possono fare se ci si ostina a tenere i paraocchi e a credere di vivere sempre nel migliore dei mondi possibili. Imparare un po’ di pragmatismo da altri paesi non farebbe male a nessuno.
[Nota off-topic, visto che viene citato: riguardo alle dichiarazioni dei redditi, sì, le faccio, per via di un appartamento che affitto in Italia, e ho scelto di usufruire di un commercialista (per le dichiarazioni) e di un agente immobiliare (per le stesure e registrazioni dei contratti di affitto), proprio perché non volevo fare errori o passare la vita a indovinare a caso quei maledetti codici e cifre impossibili. Nonostante questo, più volte ho ricevuto multe dall’Agenzia delle Entrate, per mancati adempimenti, perché anche questi professionisti hanno sbagliato in svariate occasioni. Proprio all’inizio di quest’anno ho avuto una sfilza di multe e pazzie infinite per chiudere un vecchio contratto che si era interrotto prima della scadenza ufficiale ma non era stato chiuso… centinaia di euro, pagamento di un anno di registrazione per meno di un mese effettivo di affitto del vecchio inquilino, più uno stress infinito, perché l’AdE continuava a respingere tutte le nostre istanze, e rifiutava qualsiasi procedura online. Alla fine l’agente ha dovuto andare fisicamente da loro… Si può quindi immaginare quanto sia idilliaca e positiva la mia esperienza con la PA italiana e tutto quello che le gira intorno.]

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Quando e’ stato introdotto SPID l’idea era che dovesse essere a costo zero per lo Stato. L’Italia e’ piena di leggi ambientali, sulla digitalizzazione, sulla sanita’, sull’istruzione ecc. ecc. il cui ultimo articolo recita “Le disposizioni di questa legge devono essere effettuate senza modifiche di cassa”. Cioe’, gratis. Good luck!
L’idea di SPID era che i gestori lo avrebbero offerto gratis ma in cambio avrebbero avuto un notevole potenziale di marketing per altri servizi commerciali: firma elettronica, certificazioni digitali, PEC ecc. Il fatto e’ che a >95% della popolazione queste cose non servono, e neppure sa cosa sono. In pratica, quindi, i fornitori SPID invece di fornire i mirabolanti servizi cui avrebbe dovuto portare la concorrenza stanno ridotti al minimo per non aver spese eccessive. Chissa’ com’e’ che non aprono sportelli all’estero??
Per il resto sono completamente d’accordo con le tue osservazioni e mi dispiace per le tue disavventure. Solo in questo Forum ho scritto almeno una cinquantina di post di critica a SPID e di controproposta, quello che fanno quasi dappertutto. Aprire sportelli digitali di vicinato. Dove giovani con competenze IT possono verificare credenziali, aiutare nell’invio di una domanda di pensione o richiesta di appuntamento medico per via digitale e aiutare nell’interfaccia tra cittadino ancora “analogico” e PA. Purtroppo non viene fatto, gli interessi a tenere tutto bloccato sono evidentemente maggiori di chi preferirebbe smuovere il sistema.

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Alex, ti consiglio di cambiare commercialista e agenzia!! Ok che le norme sono bizantine, ma quando il mio commercialista sbaglia qualcosa le multe le paga lui, e ci mancherebbe altro!
Sul resto, giustissimo guardare quello che succede all’estero, verissimo che non siamo il migliore dei mondi possibili (anzi!) ma 1) non siamo neanche gli ultimi scappati di casa, e 2) non dobbiamo dimenticare che certe cose da noi non si possono fare a causa nostra.
Ossia, se altrove c’è molta più fiducia dello Stato nei suoi cittadini (e di conseguenza meno rigidità) è anche perchè i cittadini non cercano di fregare lo Stato ogni volta che possono, e perchè le sanzioni per chi ci prova sono rapide, severe e senza condoni (il contrario di quello che succede qui).

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concordo al 100% e aggiungo che è meglio avere anche un secondo spid per far fronte ad eventuali blocchi o altre criticità

secondo me non ci sono “interessi” contrastanti ma semplicemente ci sono tante persone che ricoprono incarichi importanti nella PA (e quindi hanno un ruolo decisivo sul fronte della digitalizzazione) che non hanno capito l’importanza di questi strumenti e remano contro

(ricordo ancora oggi la guerra in parlamento e nelle piazze che Fratelli d’Italia ha condotto -solo qualche anno fa - contro l’introduzione della Fattura Elettronica. Io stesso ebbi delle discussioni sui social con Crosetto dove lui sosteneva che non si potevano imporre ai cittadini
-imprenditori, professionisti, società - questi strumenti digitali perchè erano troppo complicati.)

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purtroppo la firma digitale va acquistata presso le Camere di Commercio. Gia’ questo ne restringe l’uso di fatto solo a professionisti e taglia la maggior parte della popolazione. Farla dall’estero e’ impossibile.
Su SPID abbiamo discusso moltissime volte. Tutti i fornitori gestiscono l’identita’ solo con la loro app su uno smartphone, in alternativa qualcuno usa anche OTP via SMS (ma poi non lo inviano a numeri esteri ecc. ecc.) Esistono decine di modi di verifica di identita’ completamente sicuri e basati su un token di possesso, ad esempio una chiavetta. Perche’ proprio nessuno tra i fornitori SPID ci ha pensato? Ora esagero - con un compromesso tra esigenze di sicurezza e facilita’ d’uso? Ricordandosi che le esigenze dell’ottantenne che vuole entrare nel sito INPS o prenotare un’analisi, del sedicenne che chiede il bonus bici e del commercialista o notaio sono differenti? E altrettanto differenti solo le loro esigenze di sicurezza? Non ho ancora trovato un documento ufficiale di progetto di identita’ digitale che faccia riferimento a questa banalissima ovvieta’.
Tutte o quasi le procedure sono basate su smartphone. Il che vuol dire pagare asiatici per la produzione e cedere tutti i nostri dati a multinazionali extraeuropee. Alla faccia di tutte le promesse GDPR e simili. Io continuo a sperare che la crisi attuale svegli i nostri dirigenti fino a raggiungere Bruxelles, ma continuo a sperare invano.