Accesso vietato minori di 5 anni

Salve,
io ho sempre usato la cie di mio figlio per accedere al suo fascicolo sanitario della regione lombardia…
improvvisamente ieri, quando ho fatto il solito accesso con la cie, invece di riportarmi al sito del fascicolo sanitario mi ha dato un messaggio di “errore” con scritto: “Spiacente xxxx, ma per accedere ai servizi in rete devi aver compiuto almeno 5 anni” (dove xxx è il nome e cognome di mio figlio).
in regione lombardia mi han detto di contattare direttamente la cie, al supporto telefonico della cie non riesco ad accedere poichè cade la linea, via email non mi hanno risposto.

qualcuno ha idea del motivo di questo cambio? mi hanno tolto l’unico modo, da genitore, di accedere ai risultati di esami e alla prenotazione delle visite di mio figlio…

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Salve @Luca7993,

in accordo con il Ministero dell’Interno, l’identità digitale Entra con CIE è stata adeguata alle linee guida SPID MINORI di AGID, che recepiscono le prescrizioni del Garante della privacy per l’accesso dei minori ai servizi digitali.

In virtù di esse, l’accesso ai servizi digitali non è consentito ai minori tra 0 e 5 anni, mentre ai minori di età compresa tra 5 e 14 è consentita la sola fruizione dei servizi in rete erogati dagli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

Saluti.

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Direi che il problema qui è come Regione Lombardia ha implementato l’accesso al FSE perché non è mica normale accedere con la CIE del minore per fare questa cosa qui.

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Il problema è che da un giorno all’altro hanno disattivato questa possibilità e nessuno ne sapeva nulla, solo qui mi è stata spiegata la ragione. E chissà quanti altri genitori si accorgeranno del cambiamento al momento del bisogno…
Per i minori ora rimane solo la possibilità di usare l’otp di regione Lombardia da attivare tramite la Asl (che poi dal punto di vista della privacy non so cosa cambia ma vabbè…)
Accedendo al mio fascicolo sanitario, posso vedere solo le vaccinazioni di mio figlio e il suo medico (chissà perché non si può fare altro come in altre regioni…bah)

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Buongiorno a tutti,

segnaliamo che il Ministero dell’Intero dell’Interno ha ritenuto di inibire per il momento il blocco dei minori e di condurre ulteriori verifiche con il Garante della Privacy sul livello di recepimento delle Linee Guida, allo scopo di non introdurre eccessivi disagi alle amministrazioni che utilizzano Entra con CIE.

Il blocco introdotto è stato inibito questa mattina.
Saluti.

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Lo so che non dipende da voi (ma dal Ministero), ma una sola parola è possibile per tutto ciò: peracottari (loro).
Ma non ci si deve pensare prima alle conseguenze di un tale blocco ?

Val la pena di ricordare una vecchia storia milanese … un vero peracottaro stazionava in piazza della Scala e a un amico che gli chiedeva un prestito indicava il palazzo beltramiano della Banca Commerciale e diceva (presumo non serva tradurre): “te la vedet la banca ? gh’em fa un’accordi, mi e lee. Lee de vend minga i per cott, e mi de impresta’ minga i danee” :slight_smile:

Buongiorno,
è stato reintrodotto il blocco?
Oggi ho provato ad accedere al FSE di mio figlio (5 mesi) per scaricare un referto e mi è apparso di nuovo questo messaggio - ho utilizzato CieID.
Se tuttavia vado sul portale della regione, è indicato che posso usare qualsiasi strumento:

“Per visualizzare il Fascicolo Sanitario completo del minorenne/tutelato, occorre invece autenticarsi con le sue credenziali Carta d’Identità Elettronica (CIE), Carta Nazionale dei Servizi (CNS- tessera sanitaria) o OTP.”

Ho chiamato la regione (gentilissimi) e mi hanno confermato che è una modifica di qualche giorno fa…
L’alternativa a quanto pare è OTP (da richiedere fisicamente) o PIN (ma serve lo smart card reader)
La regione sta studiando il modo per estendere le funzionalità delle “Funzioni per Genitori” (quindi accedendo al FSE con SPID/CieID del genitore)

perchè nella PA non si applica il principio “chi sbaglia paga”.

Se la minore età ha un senso (nell’accezione di incapacità, giuridicamente parlando) trovo un abominio consentire l’accesso al minorenne con la propria identità digitale altrettanto quanto consentire al genitore l’accesso con l’identità digitale del minorenne. L’unica cosa ragionevole sarebbe consentire l’accesso del genitore con la propria identità e i propri attributi di genitore del minorenne (almeno nella misura in cui anche nel sistema “cartaceo” potrebbe accedervi in luogo del minorenne): il problema è che bisogna che qualcuno o qualcosa dica al sistema informatico-telematico che Tizio è genitore titolato di Caio, non potendosi fidare a priori e senza controlli di quello che asserisce Tizio (è davvero il genitore? è genitore affidatario, non decaduto ecc…?): non sono cose così scontate come sembra. Ma ricadiamo sempre nel solito problema di mancata apertura in consultazione / estrazione dati di ANPR agli enti pubblici (per via di una visione disturbata e disturbante della c.d. privacy), mancato avvio dell’integrazione di ANSC (stato civile) e in ultimo una inesistente interoperabilità di dati custoditi gelosamente…

Non sono d’accordo. Un bambino di 5 anni non può richiedere, ricevere nè custodire la sua CIE.
Quindi tutto quello che dici nel seguito è stato già fatto nel momento in cui la sua CIE è stata consegnata al genitore (o a chi ne ha la potestà).
E’ proprio l’utilizzo della CIE del minore la modalità migliore per procedere in questi casi.
Questa modalità ha anche il vantaggio che con il passare del tempo, la sua utenza può essere abilitata a fare delle altre cose… automaticamente, senza inutili ulteriori deleghe.
Fino ai 18 anni, non c’è motivo che non sia il genitore a decidere quando fornire al minore le credenziali della sua (del minore) CIE. Dopo i 18 anni l’ex minore, se non le ottenesse dai genitori, può richiedere una nuova CIE per proprio conto.

Ettore, non consideri il caso, ahimè molto frequente, di genitori (magari separati/divorziati) che gestiscono in maniera conflittuale la crescita del bambino.
Nel caso dell’utilizzo dell’identità del minore, chi la possiede ha in pratica l’esclusiva di scelta su molti aspetti della vita del bambino (digitale , ma con conseguenze reali!).
Inoltre, in caso di causa di fronte ad un giudice, risulta difficile dimostrare chi è l’autore di alcune attività.
L’uso invece dell’identità del genitore certifica quale dei due ha svolto un’operazione per conto del minore

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Scusa, ma mi sembra un caso residuale…
Uno dei due avrà l’affidamento. Inoltre non sono neanche sicuro che con il procedimento in piedi ora si possa fare più di una delega.

Concordo con @AGS ci sono svariate ragioni: conflittualità (più spesso presente di quanto non succedesse in passato, includendo anche l’eventuale sospensione/decadenza dalla potestà-responsabilità genitoriale e altri provvedimenti interdittivi dell’Autorità giudiziaria) e accountability (a chi ricondurre la “colpa” e l’imputazione giuridica degli effetti di chi fa cosa per chi). È precisamente questo il problema, tenendo presente che il genitore con pieni poteri in base al Codice civile già oggi gestisce molto, se non tutto, della sfera giuridica del minore (scelte vincolanti scolastiche, sanitarie o di altro tipo, usufrutto legale sui beni ecc), non c’è alcun motivo che non si identifichi in proprio.

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Tutti sto discorsi decadono se stiamo parlando di accedere al fascicolo sanitario in regione Lombardia…
È solo una rottura per i genitori che ora dovranno andare in Asl a chiedere l’accesso via otp. A quel punto, cosa cambia accedere con la cie o con l’oro? Nulla, se non che l’otp è ovviamente meno sicuro e obbliga il genitore ad andare all’ASL a richiederlo

in alcuni casi è necessario…penso al Registro Elettronico delle scuole che in questa fase di transizione può avere l’accesso (per vedere i compiti da fare, i voti, le note, etc) anche con le vecchie credenziali (username + pw) ma che (non so quando) prossimamente verranno disattivate. La swHouse siciliana Argo (una delle oligopoliste del settore) non ha ancora attivato la CIE ma da tempo fa utilizzare lo SPID

Ciao! Potrebbe essere utile verificare se ci sono state modifiche alle politiche di accesso ai servizi online della regione Lombardia per la privacy dei dati dei minori, in particolare per quelli di età inferiore ai 5 anni.