Buongiorno,
caso:
acquisto di beni su Amazon Business.
Nell’area riservata Fatture e Corrispettivi dell’AE, in “Dati fatture transfrontaliere/Dati fatture ricevute”, si vede una fattura elettronica TD01, inviata da Amazon con Riferimento normativo: Inversione contabile - Articolo 194 Direttiva 2006/112/EC e Natura operazioni: N2.2 (non soggette - altri casi)
Sotto riporto i dati identificativi di Amazon Business sarl [1]
La fattura passa dallo SDI con N2.2.
Registrate in contabilità il reverse charge applicando il 22% sull’imponibile o registrate fuori campo iva? per l’esterometro inviate allo SDI un TD18 o un TD19? nei dati identificativi di Amazon Business c’è la partita lusserbunghese LU23561633, ma anche il riferimento amministrativo 00216299990.
in caso di invio per l’esterometro, ci calcolate l’iva o la inviate N2.2?
I miei dubbi sono: come invertire un N2.2 con iva al 22% e se inviando un TD18 o TD19 si duplica l’operazione.
Sono un commercialista addetto all’estero nel mio studio. Premetto che si fa molta confusione sul tema.
Ho ricevuto la stessa fattura (e con identificativo diretto di ABEU 00216299990)
Detto ciò, è stata fatta con N2.2 e ritengo non sia corretta
N2.2 riguarda casistiche che non prevedono l’inversione (l’iva qualcuno dovrà pur versarla)
Andava effettuata con N3.2 che riporta almeno per il mio caso specifico cessione di beni comunutari
Ho il dubbio sul N2.1, in quanto, ai sensi del 7-bis, si disciplina la cessione di beni che si trovano nel territorio dello stato, ma ritengo più corretto N3.2
Nonostante ciò va effettuato il meccanismo del reverse in quanto è sempre il soggetto destinatario che deve assolvere l’iva
Sono aperto al confronto chiaramente
Arrivo alle seguenti conclusioni:
sulle fatture Amazon c’è riportato il riferimento all’
“Inversione contabile - Articolo 194 Direttiva 2006/112/EC”
quindi, TD19.
Amazon, essendo soggetto estero, non è obbligato, ma ha facoltà di trasmissione della fattura tramite SDI.
Riguardo all’utilizzo dell’N2.2 leggete la nota 6 a fondo pagina 15 della guida dell’AE, circa la non rilevanza ai fini iva:
“… qualora il C/P emetta una fattura riportante la partita IVA italiana aperta tramite un rappresentante fiscale o identificazione diretta ai sensi dell’art. 35-ter del d.P.R. n. 633/72, il documento emesso non avrà rilevanza ai fini IVA
(risoluzione n. 89/E del 25 agosto 2010)…”
Inviando l’autofattura TD19, di fatto, mi ritrovo con due fatture elettroniche presenti nel portale Fatture e Corrispettivi e ricevute dallo Sdi, il mio invio TD19 e l’originale di Amazon Lu, l’ho fatto e nei registri iva “precompilati” mi ritrovo registrata due volte la stessa operazione negli acquisti.
Buonasera, anch’io sono d’accordo sull’erroneo utilizzo del codice N2.2. Anche secondo me andrebbe usato N3.2. Detto cio’, io quando ricevo su SDI una fattura amazon di questo tipo faccio sempre inversione contabile (nonstante il codice natura N2.2 sia in contrasto con tale casistica) e invio anche elettronicamente il documento autofattura TD19 con imponibile e iva esposta. Su quest’ultimo punto ci sono parecchie discordanze sul fatto di emettere documento elettronico oppure fare semplicemente reverese charge cartaceo/analogico. Io , dopo essermi anche documentato con delle fonti attendibili dove ‘‘consigliano’’ di fare appunto autofattura elettronica TD19, ho optato per questa soluzione . Lei è dello stesso parere?..
In anagrafica andrebbe la partita iva lussemburghese . Se inserisci la partita iva italiana col codice dell’autofattura TD19 , lo SDI scarterà la trasmissione in quanto con TD19 non è ammesso il codice ISO IT.
Sì anche io ma quando mi trovo di fronte a fattura con art.194, partita iva italiana e paese extra scrivo CNITXXXXXX così T19 non viene scartato ed evidenzio sia la partita iva italiana che il paese estero….
Abbiamo ricevuto sullo SDI una fattura da San Marino con esposto codice IVA N3.1. E’ corretto fare inversione contabile e inviare anche elettronicamente il documento autofattura TD19 con imponibile e iva esposta?