Aliquota 0 vs EsigibilitaIVA - segnalazione da una PA

Salve a tutti
una PA ha rifiutato (esito EC02) una fattura elettronica perchè a fronte di aliquotaIVA=‘0’ abbiamo indicato la presenza di SPLIT PAYMENT - EsigibilitaIVA=‘S’.

La suddetta PA ha

  • dato istruzioni di non inserire il tag EsigibilitaIVA (che nel tracciato risulta opzionale)
  • comunicato che questo suo rifiuto diventerà la prassi per tutte le PA della stessa tipologia!

La domanda è: abbiamo sbagliato noi fin dall’inizio ed in caso di AliquotaIVA=0 il tag non andava scritto ?
Le PA possono permettersi di rifiutare delle fatture che cmq rispettano in tracciato e passano i controlli dello SDI?

grazie
Marina

Premesso che mi sembra un tantinello estremo rifiutare la fattura per una motivazione così tecnica e inutile all’atto pratico, normalmente il mio programma (e anche altri) eliminano il tag sull’esigibilità IVA quando l’IVA è a zero ed è quindi presente il tag “natura”.
Devo comunque segnalare che mi è capitato il caso esattamente contrario: ovvero alcune scuole volevano obbligatoriamente l’esigibilità IVA: “S” anche quando chi emetteva la fattura era nel regime dei minimi (quindi IVA zero, natura N2 non soggetta) ed era pure una professionista (che non è comunque soggetta allo Split Payment), pena il rifiuto della fattura!
E questo è solo un aneddoto, potrei scrivere un libro su quante volte le PA hanno rifiutato o minacciavano di rifiutare una fattura realizzata correttamente secondo le specifiche e per giunta secondo le disposizioni di legge, solo perché, probabilmente, dall’altra parte ci sono persone che non hanno una reale visione della normativa in genere.
Siamo all’assurdo.

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Da quanto sapevo io, in base agli esempi di assoSoftware e di eventuali fatture di esempio sparse per il web mostrate da alcune software house, in caso di scissione dei pagamenti iva non andrebbe iva zero.
Cosa che ha una certa logica.

Se la fattura è con scissione dell’iva ed applichi un’importo ed un’iva a zero, qual’è l’importo che dovrebbero pagare?

E’ una finezza ma da quanto ho capito molte PA hanno un programma che contabilizza in automatico la fattura ricevuta e non possono metterci mano.Probabilmente avere un AliquotaIva zero con split payment gli da errore in qualche calcolo.

Da quanto sapevo, ci sono delle PA che una volta rifiutata la fattura, ti chiedono la nota di credito (che ti rifiuteranno), per poi farti inoltrare la fattura corretta.
Il tutto semplicemente perché inseriscono in contabilità tutto quello che arriva a prescindere che venga accettato o rifiutato.

Sì ma Assosoftware allora dovrebbe modificare il file XSLT, perché se si ha iva a 0 e non si indica su quella riga di castelletto in esplicito “S”, il file html prodotto dalla trasformazione scrive “Esigibilità non specificata, si suppone immediata”…
Ci dicano con chiarezza come agire

Quello succede perché la fattura è “errata” (in un certo senso)

L’esigibilità è opzionale (0.1 in tabella ) e prende i valori I, D, S.
Nel caso di I può essere omessa.

Nel XSLT di AssoSoftware viene fatto un controllo su l’esigibilità.
Se è I scrive Immediata
Se è D scrive differita
Se è S scrive Split
Se c’è riportato un codice diverso dai tre precedenti, scrive ERRORE
Se è vuoto vuol dire che non lo sa. Probabilmente chi ha scritto la fattura intendeva immediata ma potrebbe essere che ha dimenticato di mettere l’esigibilità come differita.

quindi non è che assoSoftware sbaglia, semplicemente si presuppone che se l’esigibilità è vuota, è immediata.

Il fatto dell’importo a zero è questione di normative non di XML.

Potresti non scrivere nulla sul campo normativa ma per legge la normativa va sempre indicata.
Potresti scrivere “******” sulla ragione sociale e la fattura sarebbe accettata ma per legge devi mettere la ragione sociale corretta.
Potresti scrivere fatture con “articolo” al posto della descrizione dell’articolo, ma per legge devi specificare la natura dell’articolo.

diciamo che il problema è saper fare una fattura e avere un contabile/commercialista o chi per esso che ti faccia da consulente.

Perdonami, non ho capito.

Caso 1. Split payment e aliquota iva 22%, metto “S” sull’aliquota in castelletto (ne ho una sola) e tutti contenti

Caso 2. Split payment e aliquota iva 0%. Poco sensato? Ma chiedono così certe PA. Cosa metto sull’esigibilità dell’unica aliquota in castelletto? Perché “S” non va messo, ma esplicitare “I” è un contro-controsenso

Caso 3. Split payment e aliquota mista, un 22 e uno 0. Sulla 22 metto “S”, sulla 0 sono di nuovo al punto di prima. Perché anche qui “S” non va messo, ma esplicitare “I” è un contro-controsenso

Secondo me, in assenza di indicazione, potrebbe “presumere” la esigibilità in fattura (usata su aliquote > 0) e non “immediata”

Ma io non sono un fiscalista e fra l’altro si sta parlando del sesso degli angeli

Non vorrei dire una cretinata perchè vado a memoria, ma tempo fa ho visto una fattura con IVA “E”, dicitura Esente, importo 0 e sotto la normativa da cui derivava l’esenzione.

il codice E non esiste nella tabella dell’esigibilità.

partiamo dal presupposto che lo split payment o scissione dei pagamenti si verifica quando per varie ragioni, il versamento dell’iva è separata.
Ma se l’iva è zero, non ha molto senso specificare che zero sarò pagato separatamente.
Ovviamente non ha senso nemmeno specificare che è Immediata.
Però tra scegliere che zero ha una esigibilità standard o una esigibilità speciale, per logica trovo più consono impostare una esigibilità standard.

(I) Immediata, quando effettui la cessione del bene. è la modalità predefinita per tutte le iva ( imponibili, esenti, non imponibili, ecc… )

(D) Differita, quando l’iva viene pagata al momento dell’incasso (casi rari delle PA da quanto ho letto)

(S) Scissione del pagamento, il pagamento dell’iva non viene pagato dal fornitore che vende, ma dal cliente. quindi su una fattura di 1000+iva 22, il cliente paga 1000 al fornitore e 220 allo stato/erario (o quello che è ).

Se io ricevessi una fattura con esigibilità in split e iva zero, probabilmente ignorerei la cosa ma come scrivevo all’inizio, alcune PA hanno programmi di contabilità “rigidi” che generano errori.

comunque credo che per normativa, tutte le imposte siano con esigibilità immediata.

questa è una dicitura presa dalle indicazioni rilasciate dalla provincia di Lecco

nella sezione “Dati riepilogo per aliquota IVA e natura” per gli importi soggetti ad Iva il campo
“esigibilità Iva” deve essere valorizzato con il valore “S” per scissione dei pagamenti (99% dei
casi), “I” per IVA ad esigibilità immediata, “D” per IVA ad esigibilità differita. Nella suddetta
sezione deve inoltre essere indicato l’imponibile ai fini IVA e la relativa imposta. Se la fattura è
esente/esclusa/non imponibile IVA, potrà riportare il valore “I”

Ho ricontrollato. Nell’ultima hanno indicato:

Aliquota IVA (%): 0.00
Natura operazioni: N4 (esenti)
Arrotondamento: 0.00
Totale imponibile/importo: 295.57
Totale imposta: 0.00
Esigibilità IVA: I (esigibilità immediata)
Riferimento normativo: Esente Art. 10 (pro-rata) clie

L’ufficio ragioneria l’ha accettata tranquillamente.

Ciao Elena,
probabilmente ho frainteso la tua precedente frase.
Dato che parlavamo di Esigibilità, avevo capito che tu avessi letto Esigibilità E

In questo post si discuteva appunto sul perché una PA avesse scartato una fattura con Esigibilità S e iva 0
o perché il visualizzatore di assoSoftware riportasse la dicitura “probabilmente immediata” in caso di Esigibilità nulla.

Il tuo caso è corretto, tutte le aliquote (salvo casi particolari ) hanno Esigibilità nulla o I(l’uno è l’alternativa dell’altro)

Prendendo come esempio il tuo caso, la fattura bocciata dalla PA sarebbe stata cosi:
Aliquota IVA (%): 0.00
Natura operazioni: N4 (esenti)
Arrotondamento: 0.00
Totale imponibile/importo: 295.57
Totale imposta: 0.00
Esigibilità IVA: S (split payment)
Riferimento normativo: Esente Art. 10 (pro-rata)

Perfetto.
Grazie mille, allora metteremo I dove manca