Allegati ed Invio copia fattura altri canali

Ciao,

gli allegati al file XML possono esser ovviamente qualsiasi documento aggiuntivo richiesto o copia della stessa fattura in formato PDF con formattazione “piacevole” e standard ( rif, logo, etc ). Come sappiamo la copia fattura deve esser rilasciata per i privati e opzionalmente fornita a tutte le altre tipologie di privati con piva. Domanda: sulla fattura “analogica” o “digitale” deve esser scritto qualcosa in particolare per fare riferimento a quella “elettronica”? Ovviamente se quella elettronica non è stata inviata allo SDI, quella analogica non ha valenza, quindi conviene inviarla prima e poi attendere risposta di ricezione e poi dare copia fattura. Ma come si fa se devi fare fattura ad un privato seduta stante?

Si, insieme all’invio della copia informatica o analogica con mezzi diversi dal SdI, è obbligatorio per il cedente/prestatore informare il destinatario che può trovare l’originale della fattura nell’area Fatture e Corrispettivi del sito dell’Agenzia delle Entrate. L’informazione può essere inserita indifferentemente in fattura o nella lettera di accompagnamento (che può essere la mail cui alleghi la fattura, o la copertina del fax). Il modo più comodo è predisporre un modello di copia, contenente la dicitura.

L’invio tempestivo della copia informatica o analogica con mezzi diversi dal SdI da parte del cedente/prestatore è obbligatorio:

  1. a destinatari privi di PEC, perché non sono obbligati dalla legge ad averla, come i consumatori finali, salvo che rifiutino di riceverla;
  2. in caso di impossibilità di recapito della fattura, trasmessa allo SdI, al destinatario, per cause non imputabili a SdI (ad esempio, casella PEC destinatario piena o non attiva, canale destinatario down).

NB: la circostanza 2 è segnalata da SdI al trasmittente con notifica di tipo AT - Attestazione di consegna con impossibilità di recapito.

Prot. n. 89757/2018 punto 3.3 https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/a8316033-6124-4667-99d8-ed143dc72c20/Provvedimento_30042018+.pdf?MOD=AJPERES

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Ottimo. Ti ringrazio.

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aggiungo un particolare importante: questo invio da fare nei casi di “non ricezione della FE” si può fare in qualsiasi modo. Anche via email.

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Esatto, mail, fax, posta ordinaria o consegna a mano di copia cartacea.

Gentilissimi,
ho letto con interesse il vs scambio di messaggi, perché ci è successa una casistica che penso possa rientrare su questo argomento.

Abbiamo accreditato il canale e passato in produzione il ns software per trasmettere e ricevere le fatturePA e tutto funziona, ma durante i vari test… abbiamo chiesto ad un nostro fornitore di mandarci una fattura (reale) proprio per testare il funzionamento del flusso in produzione. Il caso ha voluto che fosse down il nostro webservice, non raggiungibile.

lo SDI ha tentato 3 volte e poi ha recapitato la fattura sul ns cassetto fiscale. Abbiamo trovato lì la fattura, ma in uno stato “interessante”, ovvero NON CONSEGNATA. La cosa strana, è che il nostro fornitore invece asseriva che il suo software di invio non gli segnalava nulla, anzi… gli diceva che la fattura era correttamente inviata.

Proprio facendo riferimento a quanto scritto da marcomarsala, il ns fornitore non avrebbe dovuto ricevere una notifica di “impossibilità di recapito” ?.. che poi avrebbe dovuto segnalarci in maniera analogica con altri mezzi?

che ne pensate?
Claudio C.

Stando alla documentazione, la notifica AT - Attestazione di consegna con impossibilità di recapito deve arrivare al vostro fornitore, se trasmette direttamente al SdI, o al suo intermediario se lo hanno (entro 24 ore). L’obbligo di legge di inviare la copia informatica o analogica ricade comunque sul fornitore anche in presenza di intermediari.

Da parte vostra, trascorse 24 ore, potreste aprire un ticket all’assistenza FatturaPA indicando l’ID della fattura chiedendo conferma dell’effettivo invio della notifica AT. Una volta appurato questo, il fornitore (o il suo intermediario se presente) potranno verificare se il loro codice gestisce correttamente le notifiche AT.

Il fornitore o l’intermediario possono già verificare tramite Strumenti > Gestire il canale se ci sono problemi.

Domanda: ma hanno ipotizzato i carichi di lavoro dei loro server a regime?

Certo, perché pensi abbiano dato i 6 mesi di proroga sulle sanzioni?
Sarò pessimista in merito ma non vedo l’agenzia delle entrate /stato che si mette a disposizione del cittadino. Stando al fatto che i lavori sulla fatturazione elettronica sono ancora in corso, che a 8 giorni dall’avvio stanno ancora facendo aggiornamenti, che (leggendo il forum) ci sono una infinità di rallentamenti / problematiche nel riconoscere lo stato delle fatture inviate o sulla semplice consegna, i primi 6 mesi saranno usati per adattare il sistema.

tra l’altro con l’intervento del garante sulla privacy e l’aumento dei forfettari a 60.000 euro hanno ottenuto che, in base all’articolo del sole24 ore, solo il 50% delle aziende dovrà effettivamente fare la fattura elettronica. Riducendo così notevolmente il carico di lavoro.
Se consideriamo che il gestionale di solito è in mano alla stessa azienda che invia la fattura e che per assistenza ormai i gestionali più importanti sono in cloud al fine di ottenere assistenza immediata, significa che non far inviare le fatture mediche perchè chi le trasmette potrebbe vederle è inutile in quanto “probabilmente” la stessa azienda ha in mano il gestionale con accesso completo dei dati.

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Chi invia la fattura può sempre scegliere di trasmettere a SdI solo i dati fiscalmente rilevanti e inserire tutto il resto nella copia analogica o informatica rilasciata al cliente con mezzi tradizionali.

Per esempio la fattura inviata a SdI può contenere soltanto una riga: Ordine n. 123, mentre il dettaglio dell’ordine si troverà solo nella copia al cliente.

su questo si potrebbe discutere perchè allo stato attuale non ancora viene modificato l’art.21 del dPR 633/72 che prevede che la fattura debba indicare :slight_smile:

" …omissis…
g) natura, qualita’ e quantita’ dei beni e dei servizi formanti oggetto dell’operazione;
…omissis …"

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diciamo che
al posto di scrivere “colonscopia” potrebbero scrivere “prestazione medica”
al posto di scrivere “rosario” potrebbero scrivere “articolo religioso”
al posto di scrivere “vibratore” potrebbero scrivere “giocattolo”

e tutta la problematica privacy probabilmente sarebbe risolta.
il problema è che i gestionali andrebbero modificati per avere una doppia descrizione, una per la fattura “cartacea” e una per la fattura elettronica.

il problema è che se vogliamo togliere la carta e rendere tutto digitale, la fattura elettronica deve arrivare ad essere una sostituzione della fattura cartacea in ogni sua parte.

un fattura digitale con due sezioni:
–una sezione pubblica
–una sezione privata

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il problema rimarrebbe uguale.
ovvero che l’azienda che trasmette o riceve vede entrambe

andrebbe strutturata la cosa in modo tale che il programma generi i file da scaricare e il fornitore manualmente prende il pacchetto di fatture e lo carica direttamente nel portale superando lo step del canale certificato.

e non dovrebbe più esserci un canale di ricezione ma il cliente dovrebbe collegarsi al portale dedicato per scaricare le fatture e caricarle nel gestionale.

questo garantirebbe la privacy di trasmissione.
Ovviamente a meno che il fornitore o il cliente non usino gestionali in cloud o web o con assistenza remota. in quel caso, potenzialmente, chi offre il servizio di cloud e chi offre l’assistenza, potrebbe accedere immoralmente ai dati.

intendevo dire che viene trasmessa col canale sdi solo la sezione pubblica

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Ma questo problema esiste con qualsiasi servizio multiutente e viene accettato, quindi l’AdE non deve risolvere questo problema.

Appunto.

Quindi abbiamo il garante che proibisce l’invio delle fatture a strutture mediche a protezione della privacy perché le aziende potrebbero vedere le fatture ma le aziende le vedono già perché sono loro che gestiscono i gestionali.
Non è un controsenso?

Inoltre oggetto di privacy dovrebbero essere i dati medici, le preferenze religiose, sessuali e politiche.
quindi se un’aziende emette fattura di articoli inerente gli altri tre argomenti, non è comunque una violazione della privacy perché la società che gestisce il transito della fattura vede che il sig. Rossi ha comprato un crocifisso, l’iconografia di Renzi ed un vibratore extra large?
questa cosa della privacy davvero ho difficoltà a capirne la logica , mi sa tanto da vecchia frase scolastica "va cosi perchè è così e non serve che la capisci " :joy:

la spiegazione che mi sono data è che al MEF sono spaventati che si possa mettere a rischio tutta l’operazione Fattura Elettronica visto che ci sono molti anche nell’area governativa che remano contro (vanno cercando appigli per far saltare tutto) e quindi hanno sacrificato tutta la categoria delle operazioni sanitarie per salvare tutto l’impianto generale (almeno per il primo anno sarà così e poi si vedrà)

La differenza è che aziende private non possono comunque trattare a piacimento questi dati senza consenso o comunque per scopi difformi dall’Informativa, mentre un ente pubblico come l’AdE potrebbe trattarli senza consenso, in base a quanto previsto dal GDPR, quindi è per questo che si è posto il problema.