APP del comune di Milano

Sembra solo a me o questa è un’alternativa bella e buona ad IO?

Mi pare che offra qualcosa di piu’, cioe’ la possibilità di interagire (un po’) col sistema informativo comunale, cosa che con IO non è possibile.

Al momento concordo, ma mai dire mai

Magari quelli di IO possono chiedere il riuso e integrare nella loro app gli stessi servizi. Immagino che Milano non abbia un sistema proprietario e che se si riesce a interagire con Milano si potrebbe interagire anche con gli altri Comuni che usano gli stessi sistemi informativi

A meno di un modello di scambio di dati condiviso (che si porta dietro come preliminare una bella analisi semantica con conseguente uniformazione o interrelazione di vocabolari, formati ecc. e poi la definizione di API ecc.) così facendo IO diverrebbe un mastodonte di regole per interfacciarsi con i 20mila sistemi informativi della pubblica amministrazione italiana…

Per adesso sono i 20mila sistemi che si adeguano, sapendo che possono mandare un certo messaggio a un certo server indicando un codice fiscale come destinatario . POche stringhe, un messaggio, un allegato…

La comunicazione in senso opposto già è più difficile. Lo è ancora di più se si deve ricevere una risposta, come per esempio un certificato anagrafico. E poi, questo certificato anagrafico dove si “stora”?

Niente di impossibile, ma, mia modesa opinione, avere il front end (cioè l’app) è il meno, il grosso sta nell’architettura dei dati e nei metodi per scambiarli…

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IO dovrebbe interfacciarsi con ANPR e non con le singole anagrafi comunali, ricavare i dati da lì e predisporre i certificati da lì. Non c’è nulla da ‘storare’, si predispone il pdf col glifo ed è fatta. Non credo che i sistemi dei comuni tengano copia di ogni certificato digitale che rilasciano.
Per il resto, se IO rispetto ai comuni è solo un reindirizzamento o poco più verso il sito dell’ente dubito che avrà molto appeal per la cittadinanza, a meno di non rilasciare benefit solo attraverso IO e imporre così alla gente di usarla (un pò come fatto con 18 app e spid, se volevi i soldi dovevi farti spid). Ma c’è una certa differenza tra una cosa che si sceglie perchè ne riconosci l’utilità e una cosa che ti tocca usare sennò non ottieni quel che ti spetta.
Con tutto il rispetto per le difficoltà tecniche.

Sui certificati anagrafici hai perfettamente ragione (a parte che al momento quelli prodotti da anpr non sono documenti validi fino a che l’ufficiale di anagrafe non li firma), ho scelto un esempio sbagliato.

Sostituisci con “certificato di frequenza del nido” o addirittura “iscrizione al nido”, il concetto non cambia.

Pero’ si’, al momento IO funziona di fatto come una casella email a senso unico da amministrazione a cittadino. E in più si interfaccia con lo WISP (pagoPA). La comunicazione nell’altro senso, per la mia visone semplicistica, richiede degli sforzi preliminari che niente hanno a che vedere con la app e che non hanno alcun appeal politico-mediatico.

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Bè, se funziona come mail basta che il pdf sia allegato al messaggio e poi questo venga cancellato automaticamente 24 ore dopo . Se non l’ho scaricato in tempo, lo ri-chiederò.

Il nodo vero è nell’ultima riga della tua risposta: l’appeal politico-mediatico. La politica degli annunci trionfali e gli allegri lecchini pronti a rilanciarli dai vari siti collaterali al governo come novità epocali… che poi vengono dimenticate dopo due giorni.
E dire che ormai i politici dovrebbero averlo capito che la gente non è stupida, che agli annunci roboanti non crede più e vuole i fatti. Una cosa veramente utile e che funziona porta ritorno politico; l’ennesima scatola vuota informatica annunciata come la rivoluzione della PA italiana, che non arriva mai e quando arriva non ti serve a nulla, ti fa solo perdere punti. Non dovrebbe essere un concetto complesso, ma evidentemente i nostri politici non lo afferrano.

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È una bella cosa il fascicolo del cittadino è un servizio utile non che dire, ma l’app io che fine farà se ogni amministrazioni ne crea una non è il caso di implementare una sola che assolva tutti o in maggior parte i bisogni dei cittadini che fare dei doppioni confondendo anche per chi è più esperto pensate l’uomo di strada sommerso da tutte queste app con l’aggiunta anche dei siti commerciali! A me sembra che si voglia creare confusione e sperrare energie e denaro pubblico per creare solo confusione

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Hai perfettamente ragione. Ma se IO certi servizi non li offre e non li offrirà nel breve e neanche nel medio periodo perchè sono cose lunghe che fanno intanto i comuni, rinunciano a offrire un servizio ai cittadini per anni quando possono predisporlo con poca spesa?

Condivido appieno il tuo operato, magari fosse così il mio Comune è da tempo che insisto per implementare l’app io e non vedo luce in fondo al tunnel Tu hai perfettamente ragione a non attendere. Il mio pensiero è rivolto per chi lascia attendere troppo e creare questo. Io vorrei tanto che la mia regione E.R. invogliasse le amministrazioni in tal senso e valorizzasse di più pane internet a favore di tutta la popolazione. Grazie della risposta e ti chiedo se hai qualche suggerimento per invogliare il mio Comune a seguire la vostra strada io è da tempo che vi seguo da quando Diego Piacentini venne a inaugurare lo sportello del cittadino

Non lavoro al comune di Milano (mi verrebbe da dire purtroppo) quindi i complimenti non posso prenderli :wink:
Comunque, penso che la cosa migliore per invogliare qualsiasi ente a fare un salto in avanti sia l’esempio di chi ce l’ha fatta. In Emilia Bologna ha fatto un lavoro monumentale, ad esempio, e tanti comuni hanno soluzioni alternative ad IO che rilasciano certificati e altri servizi.
Francamente capisco in pieno il comune che non vuole implementare IO… così com’è rischia di essere un boomerang. La presentano come una nuova opportunità, poi dentro cosa c’è? Nulla. Rimanda solo al sito dell’ente. Rischi che il cittadino si senta preso in giro. A meno che l’ente non interfacci i suoi servizi con IO così bene che attraverso IO riesca a fare quello che fa già col suo sito… ma servono soldi che forse non ci sono.

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