Bollo virtuale di due euro

Già uso il tag causale (tra l’altro limitato a 200 caratteri) per la dichiarazione di intento :frowning:

vai tranquillo…
il tag causale puo’ avere N occorrenze…

Quindi dovrei emettere fatture elettronica con ben 3 tag causale ?

  1. Dichiarazione di intento
  2. Dicitura su bolli assolti virtualmente
  3. Riferimento con estremi profoma

Ma è normale così ?

perchè no… è stata la stessa agenzia delle entrate che in una FAQ ha scritto che (ad esempio) per la dichiarazione di intento si consiglia di usare la Causale…

lo puoi mettere dove ti pare

Ho già ricevuto più di una fattura con la casuale ripetuta più di una volta.
Puoi metterle tranquillamente li

Anch’io metto multipli tag < Causale > e le fatture vengono accettate.
Per quanto riguarda la dicitura del bollo (Imposta di bollo assolta… bla bla bla) non la inserisco nella causale poichè la metto come descrizione di una riga aggiunta con < PrezzoUnitario > e < PrezzoTotale > pari a 2.00 Euro

Cosi facendo fai pagare i 2 euro al cliente. Non è detto che questo succeda sempre, anzi, ufficialmente il bollo va pagato da chi emette il documento.

Anche io lo addebito al cliente.

Nel programma, spuntando la voce bollo, in automatico compare la voce di spesa bolli in fattura. Inoltre il programma inserisce nell’XML i tag appositi per far capire all’AdE che si tratta di bollo.

L’unico dubbio era se, nonostante questo, ci vuole pure la scritta “bollo assolto virtualmente bla bla bla”…

quasi sempre il bollo è a carico di chi riceve la quietanza pur rimanendo la responsabilità fiscale in solido fra i due soggetti

Ripropongo l’argomento alla luce della risposta ad interpello 428, pubblicata il 12 agosto 2022, con la quale l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il bollo addebitato in fattura costituisce a tutti gli effetti ricavo/compenso per il cedente/prestatore.

Questa posizione dell’AdE genera una serie di problematiche piuttosto spinose, ad esempio, che natura iva si deve attribuire al bollo nel caso di contribuente forfetario, ovviamente prenderebbe la stessa natura iva della cessione/prestazione, ovvero N2.2, ma se fatturo una cessione ad esportatore abituale ex art.8, lett. c, che ha natura iva N3.1, il bollo che natura iva avrà?
Altro esempio, se invece fatturo esclusivamente un rimborso spese ex art.15 che ha natura N1, oltre a chiedermi che natura iva avrà il bollo, devo anche preoccuparmi del fatto che costituisce ricavo/compenso, quindi avrò da un lato il rimborso spese che compenso non è, mentre dall’altro il bollo di 2 euro che, in quanto compenso, dovrò magari assoggettare a rivalsa cassa previdenziale.

Chiaramente pongo la questione per i riflessi che inevitabilmente interessano le nostre procedure di fatturazione.

Gianni

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