Bund ID - la PEC tedesca

Avendo necessita’ di comunicare con enti governativi tedeschi mi sono appena registrato al loro nuovissimo servizio di PEC governativa - Bund ID.
https://id.bund.de/en/
La casella e’ gratuita e puo’ essere richiesta da ogni cittadino tedesco, cittadino UE, oppure straniero con un permesso di soggiorno digitale. Ci si puo’ cioe’ accedere con eIDAS.
La casella ha la stessa funzionalita’ della PEC italiana per quanto riguarda i rapporti cittadino-amministrazione. In primo luogo serve per la ricezione di comunicazioni ufficiali che cosi’ hanno la stessa valenza delle raccomandate. A differenza della PEC, non si puo’ ricevere posta da privati.
Per chiunque non abbia bisogno della PEC per motivi commerciali ma serva solo essere reperibili dalla PA, e’ una soluzione bellissima. Non e’ obbligatoria, il costo e’ zero, a ogni messaggio in ingresso parte una segnalazione sull’indirizzo email regolare. La posta non viene letta in automatico da un client ma occorre fare login per accedere, d’altronde si presume che uno usi la casella poche volte l’anno, al momento della dichiarazione dei redditi o nel caso di ricezione di una multa.
La registrazione con carta d’identita’ sul lettore, quindi con il massimo di sicurezza, ha preso cinque minuti. Sito comprensibilissimo. Disponibile in tedesco, inglese, ucraino e russo (giusto per chiarire la situazione geopolitica del momento). In confronto le identificazioni video e tutti i pasticci dei fornitori PEC nazionali appaiono profondamente antiquati. I tedeschi sono stati molto piu’ bravi a identificare un buon compromesso tra sicurezza e facilita’ d’uso. La registrazione e’ cosi’ intuitiva che non c’e’ bisogno di chiamare alcun call center.
Non e’ obbligatorio avere smartphone o abbonamento mobile. L’unico contatto che chiedono e’ una email.
Fino all’anno scorso la Germania era piuttosto indietro coi servizi digitali, ma adesso sta rapidamente progredendo.
Un servizio simile a quello tedesco e’ disponibile anche in Austria, anche questo accessibile con eIDAS a tutti i cittadini europei.

1 Mi Piace

Però, con SPID/ CIE anche in Italia una PEC la apri in 5 minuti, costo a parte.
Praticamente hanno copiato la nostra dismessa CEC-PAC?

Bund ID si porta dietro anche un registro pubblico degli iscritti?

Ci sono statistiche circa l’uso nella direzione amministrazione-cittadino per procedimenti non avviati via Bund ID dal cittadino?

Leggendo, comunque, si scorgono diversi limiti. A parte il fatto che non pare una PEC ma più un wallet (identità+ dati certificati/memorizzati) con un’area personale che riceve messaggi (come app IO ma bia web): vale per i servizi federali, le amministrazioni municipali pare siano escluse per dire, scrivono che comunichi con le amministrazioni compilando dei moduli online (che immagino l’amministrazione debba renderti disponibili)… Insomma, non tutto ciò che è estero è perfetto :slight_smile:

1 Mi Piace

Non sto dicendo che tutto quanto e’ estero e’ perfetto. Ad esempio le soluzioni IT svedesi (svedesi!), non funzionano. Login impossibili via eIDAS. Una privacy portata cosi’ all’estremo che nemmeno i proprietari dei loro dati vi hanno accesso.
La soluzione tedesca e’ online da poco tempo e lo stesso sito informa che le varie amministrazioni regionali (Land) e comunali un po’ alla volta si collegheranno.
I punti a favore, come ho scritto, sono che (1) non e’ obbligatorio lo smartphone e sono offerte diverse soluzioni di accesso, poi ognuno sceglie la piu’ adatta, (2) e’ gratis, (3) e’ aperto a tutta UE e extra-UE residenti in Germania, (4) serve anche come login ad es. per presentare domande, sussidi disoccupazione, sostegni famiglia ecc. Un ottimo bilanciamento tra le esigenze dell’utente e quelle della amministrazione. Al contrario, la PEC italiana e’ fortemente sbilanciata a favore dei fornitori commerciali.

1 Mi Piace