Trovo inusuale ed iniquo che il Governo Italiano abbia inibito la possibilità di partecipare alla Lotteria degli Scontrini se si volesse pagare la spesa con i buoni pasto anche quelli del tipo elettronici tagliando fuori, di fatto, tantissimi lavoratori privati e pubblici che proprio con i ticket pasto hanno la possibilità di non appesantire il bilancio finanziario proprio ovvero dei loro familiari grazie al prezioso strumento di risparmio messo a disposizione dai datori di lavoro specie in questi periodi di pandemia COVID-19 che ha provato moltissimo i bilanci familiari.
Tra l’altro sarebbe un modo per attrarre quanto più possibile i consumatori fidelizzandoli sia alla Lotteria degli Scontrini nonché agli strumenti dei ticket pasto preservando al contempo, ovviamente, la tracciabilità delle transazioni.
Spero che i principali emettitori di ticket pasto elettronici (Edenred, Repas, DAY ecc.) ed il Governo Italiano trovino prestissimo un accordo in tal senso.
Scusi, è la seconda volta che a me sembra che lei non abbia capito il senso del mio post…
L’ammissione al programma della Lotteria solo con carte e non con i buoni pasto elettronici crea di fatto una disparità siccome, al fine di partecipare alla Lotteria, si evitano il più possibile i ticket pasto anche se prima o poi dovranno essere consumati pena la perdita degli stessi…
La Lotteria degli Scontrini si prefigge di incentivare il denaro elettronico e sarebbe giusto considerare anche chi già utilizza tali strumenti indipendentemente se sia “obbligato” a farlo o meno diversamente dalle carte…
Pertanto, continuo a ritenere non equa la possibilità di partecipare alla Lotteria solo con le carte anche perché non era certamente difficile creare dei meccanismi di premialità della Lotteria diversi rispetto alle carte se si utilizzano i buoni pasto elettronici che ovviamente ben si prestano alla tracciabilità delle transazioni.
In tal guisa, com’è risaputo, nella Lotteria si ha diritto ad un biglietto virtuale ogni Euro speso pagando chiaramente con le carte; ben si potevano realizzare dei meccanismi premiali differenziati con i ticket elettronici tramite i quali, ad esempio, si poteva ottenere un biglietto virtuale ogni ticket da 7 Euro speso oppure ogni 2 ticket da 7 Euro spesi e via dicendo… da un punto di vista tecnico chiaramente si poteva tranquillamente realizzare lato emettitore interfacciandolo con MEF/AdE ecc…
Peccato che non ci sia stata la volontà politica inizialmente di fare tutto ciò ma che auspico possa esserci prossimamente…
A parte che il buono pasto non è denaro, vincere alla lotteria degli scontrini credo sia più difficile che vincere il primo premio della lotteria Italia 4 anni di fila, visti i numeri (potenzialmente) in gioco. Ci sta provare, ma avere una possibilità in più perchè si paga con il buono pasto elettronico alla fine della fiera non aumenta le possibilità neanche di uno 0,000001%.
Ed è giusto non includere questa tipologia di pagamento, perchè l’utente o spende il buono elettronicamente, o perde il buono quindi non ha alcuna scelta da fare. Non c’è nulla da incentivare.
L’incentivo sta già nella detassazione rispetto al buono cartaceo.
A parte che il buono pasto, di fatto, è denaro frutto di accordi tra datore di lavoratore ed emettitore tracciato, non sono d’accordo con il commento precedente: se ad esempio per ogni ticket elettronico da 7 euro spesi venisse data la possibilità di avere un biglietto virtuale, aumenterebbe la probabilità di vincita; spendendo una intera spesa solo con buoni pasto ma senza avere la possibilità di avere almeno un biglietto virtuale della lotteria non consentirebbe di avere nessuna possibilità e magari proprio quel biglietto virtuale non dato dai ticket pasto potrebbe essere quello vincente… tutte le lotterie sono aleatorie con probabilità diversificate ma, ancora una volta, il senso del mio post vuol essere quello di non tagliare fuori un importantissimo strumento qual è il buono pasto a disposizione dei lavoratori indipendentemente dal fatto che sia detassato a monte che nulla va ad incidere sulla permanenza, a mio avviso, della iniquità circa la completa non considerazione dei ticket pasto nella Lotteria anche con premialità diversificate come già pregressamente scritto…
A parte che il buono pasto, di fatto, è denaro frutto di accordi tra datore di lavoro ed emettitore tracciato, non sono d’accordo con il commento precedente: se ad esempio per ogni ticket elettronico da 7 euro spesi venisse data la possibilità di avere un biglietto virtuale, aumenterebbe la probabilità di vincita; spendendo una intera spesa solo con buoni pasto ma senza avere la possibilità di avere almeno un biglietto virtuale della lotteria non consentirebbe di avere nessuna possibilità e magari proprio quel biglietto virtuale non dato dai ticket pasto potrebbe essere quello vincente… tutte le lotterie sono aleatorie con probabilità diversificate ma, ancora una volta, il senso del mio post vuol essere quello di non tagliare fuori un importantissimo strumento qual è il buono pasto a disposizione dei lavoratori indipendentemente dal fatto che sia detassato a monte che nulla va ad incidere sulla permanenza, a mio avviso, della iniquità circa la completa non considerazione dei ticket pasto nella Lotteria anche con premialità diversificate come già pregressamente scritto…
E’ palese che non ha per nulla realizzato il senso del mio post; l’esempio del pagamento delle imposte ne è evidenza dal momento che non va per nulla in tale direzione; contrariamente a quanto da lei scritto, la Lotteria è una premialità ovvero un GIOCO aleatorio al fine di incentivare il pagamento di beni con mezzi tracciabili per intuibili ragioni. Come in tutte le tipologie di premialità sarebbe opportuno creare delle categorizzazioni ovvero delle prioritizzazioni in funzione dello strumento di pagamento utilizzato e, se è vero com’è vero che è giusto enfatizzare l’utilizzo delle carte, ritengo ancora una volta iniquo tagliare fuori uno strumento di spesa importantissimo a disposizione dei consumatori come i buoni pasto rilevando relativamente circa la “obbligatorietà” della loro spendita ma che anzi dovrebbero essere considerati a mo’ di fidelizzazione ulteriore seppur diversificata rispetto alle carte… Mi sa che rischio di essere ripetitivo perchè lo avrò scritto ormai più di una volta ma evidentemente non arriva il senso del mio post…
Ma voi ancora ci credete alla lotteria degli scontrini? Avete mai sentito parlare di qualcuno che ha vinto? La trasparenza è davvero pessima, come faccio a sapere se ho vinto? Ho provato a controllare sul portale, ma ci sono solo i codici vincenti, per controllare uno dovrebbe conservare tutta la valanga di scontrini degli ultimi mesi…
Mi schiero ampiamente dalla parte di @ettoremazza. Il buono pasto è frutto di accordi spesso unilaterali: nella mia vita professionale avrei sempre voluto farne a meno ma mi è stato sempre imposto.
Una volta che io ho il buono pasto, devo spenderlo oppure scade (c’è chi i cartacei li contrabbandava su Subito ma è altra storia). Quindi ammesso che io lo spenda, sto spendendo uno strumento già tracciabile.
Quello che si vuol far capire è che la Lotteria è stata inventata per incentivare la scelta. Se io posso scegliere tra prelevare al bancomat e pagare non tracciabile, e magari consentire al venditore (ristoratore??) di omettere lo scontrino, oppure pagare tracciabile e con IVA certa, ed in cambio avere la possibilità di vincere un premio (anche l’esercente ne vince uno!), allora lo Stato mi sta invogliando a fare la scelta.
Col buono pasto non ho scelta. E direi che chi decidesse di non spendere i propri buoni validi farebbe una scelta, per così dire, parecchio balzana
ha inserito la sua pec o almeno il suo indirizzo e-mail? Se vince dovrebbe ricevere una notifica altrimenti e’ inutile andare a leggere i numeri degli estratti che oltretutto io personalmente non saprei controllare perche’ dovrei tenere tutti gli scontrini oppure fare un foglio excel con i numeri di emissione
Oltretutto accedendo semplicemente all’area riservata col proprio SPID si potrebbero vedere le eventuali notifiche di vincita.
In ogni caso la notifica può essere fatta dall’Agenzia delle Entrate al proprio indirizzo di residenza risultante dall’Anagrafe Tributaria (lo stesso a cui ci manderebbero le cartelle)