Cambio residenza in casa erp

Ciao a tutti, vi espongo il mio problema: il giorno 23/01/2023 ho avviato on Line la procedura di cambio residenza di tutto il mio nucleo familiare (2 adulti e 2 bambini) verso una casa erp abitata dai miei suoceri in possesso di regolare assegnazione. Da allora lo stato della mia pratica è stato sempre “APERTA” ma il 20 febbraio ho ricevuto una mail dal servizio “politiche per la casa” che esprimeva “parere negativo alla mia iscrizione, salvo diversa valutazione dell’ufficiale di anagrafe”. Ora mi chiedo, fa fede questa mail a bloccare tutto oppure la pratica è ancora valida visto che sul sito riporta ancora “aperta”? Domani saranno giusto 45 giorni che l’ho inoltrata

Penso che faccia fede l’email a bloccare tutta la pratica. Probabilmente l’anagrafe non ha ancora ricevuto la comunicazione di diniego oppure semplicemente non ha aggiornato lo stato della partica.
Dici che sono passati 45 giorni giorni, ma non so se ti riferisci al semplice conteggio dei giorni in cui hai immesso la richiesta di cambio residenza o se ti riferisci ai famosi 45 giorni in cui i vigili possono passare a verificare la residenza. In questo secondo caso, i 45 giorni non sono nemmeno iniziati dal momento che partono a conclusione della procedura di cambio residenza, mentre la tua risulta ancora “aperta”.

Per il trasferimento di residenza è necessario l’assenso del proprietario, in assenza del quale l’occupazione parrebbe configurarsi come abusiva ex art. 5 D.L. 47/2014 conv. in legge 80/2014 e qualunque atto ne conseguisse sarebbe nullo di diritto. Si aspetti un preavviso di diniego entro i 45 gg dalla data di presentazione della dichiarazione di residenza (o un provvedimento successivo di cancellazione e ripristino della posizione anagrafica precedente, dato che la nullità non si sana da sola). Posso ipotizzare che l’assegnazione case di edilizia residenziale pubblica segua certe graduatorie e certe procedure comparative tra soggetti bisognosi, che verrebbero disattese se ogni assegnatario perpetuasse la propria occupazione ad libitum estendendone oltre l’eventuale decesso e allargando potenzialmente senza fine il proprio nucleo familiare anagrafico con parenti e conviventi (che potrebbero vantare un titolo a permanervi indefinitamente).

il parere negativo del servizio politiche per la casa non è previsto dalle norme anagrafiche. Peraltro i rapporti di parentela così stretti rispetto agli assegnatari dell’abitazione (figlia nipoti diretti e genero) dovrebbero consentire la dimora abituale in quell’abitazione.