Cashback e lotta al nero

Va bene cercare di tirare acqua al proprio mulino; ma se vari una misura che potranno usufruirne principalmente una fetta di cittadini, guardacaso quelli con redditi più elevati, che hanno già carte di pagamento, che mediamente hanno un grado d’istruzione più elevato e sono più giovani, stai facendo una misura che toglie ai meno abbienti, ai più anziani, a quelli meno istruiti per dare agli altri. Un Robin Hood al contrario … :rofl:
Non puoi ignorare le implicazioni economiche/sociali, l’impatto sulla vita reale che andrai a introdurre!

Comunque gli scopi dichiarati sono stati ampiamente disattesi; non ha combattuto il nero e d’altro canto dopo la fine del semestre l’utilizzo delle carte è in picchiata, si è ritornati tranquillamente al contante. Queste misure che hanno la presunzione di “educare” sortiscono l’effetto contrario, fanno si che i cittadini le sfruttino solamente per fare i loro “sporchi” interessi. Così come una volta finiti gli incentivi auto il mercato va in picchiata e molti rimandino l’acquisto attendendo il nuovo stanziamento di incentivi. Quindi invece di curare il mercato ottieni l’effetto contrario, una volta drogato è quasi impossibile disintossicarlo. :frowning:

Personalmente e in maniera aneddotica un cambiamento l’ho visto e ne ho conferma anche in questi giorni che sono in vacanza in un’altra località. Ovvero tanti piccoli negozianti (bar, baretti, edicole, venditori di cianfrusaglie vicino alla spiaggia, bazar cinesi, etc.) che fino a un paio di anni fa storcevano il naso, non avevano il bancomat, dicevano che era rotto o che non si poteva pagare in bancomat sotto a una certa cifra ora su richiesta lo tirano fuori senza fiatare. In qualche caso anche praticamente senza saper usarlo loro, ma non cercano più di non fartelo usare. E’ poco, ma è sintomo di un cambiamento culturale, che è poi quello di cui abbiamo bisogno visto che molti ragazzi usano già pagamenti digitali se i negozianti non si oppongono.

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Ciao. Grazie per il tuo contributo, prendo spunto per una riflessione.

Perchè è poco? Stai dicendo che il cashback ha permesso di sdoganare i pagamenti digitali a livello nazionale, creando una cultura di pagamenti digitali e effettiva riduzione del sommerso (questo ultimo aspetto poco o tanto che sia) a me sembra TANTISSIMO, non poco.

Ogni politica ha lo scopo di creare un cambiamento culturale e questa ci è riuscita.

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Questo si chiama “story telling”; raccontare favole … :rofl:

In Italia il POS è obbligatorio dal 2012 – ossia dai tempi del Governo Monti – sebbene la mancanza di sanzioni abbia consentito a molti esercenti di ignorare l’obbligo.

Il Decreto Legge n.124 del 26 ottobre 2019, Legge di Bilancio 2020, ha cambiato l’obbligo introducendo una sanzione che sarebbe stata dal 1 luglio 2020 di 30€ + 4% dell’importo rifiutato, ma grazie alle associazione di categoria degli esercenti non è stata attuata la sanzione, hanno nicchiato lamentandosi delle commissioni che venivano applicate.

Invece di questa “regalolandia” fatta passare come “cambiamento culturale” sarebbe bastato introdurre le sanzioni come era stato previsto. Ancor oggi il tutto è lasciato alla volontà dell’esercente; a tal proposito ne conosco che durante “regalolandia” usavano il POS pressati dai clienti, ma ora sono tranquillamente ritornati a spingere per il pagamento cash nascondendo il POS e/o sparando le scuse più disparate (lento, scomodo, non hanno la connessione funzionante, etc).

Comunque invece delle favole basterebbe affidarsi alle statistiche sui pagamenti, se queste dicono che dopo “regalolandia” i pagamenti digitali sono in flessione non si può assolutamente parlare di cambiamento culturale.

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