Certificato di vaccinazione su IO

Gentilissimi, solo una proposta: mettere sull’app il futuro certificato digitale. Lieto di leggere considerazioni.

Certificato digitale

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Fico!
Come flusso informativo sarebbe ideale per IO (che nativamente non consente di allegare file, ma un PNG del qr-code penso possano inserirlo per questo “servizio” avanzato ad hoc per, immagino, il Ministero della salute).

Ci vedo pero’ un gran lavoro dietro, per arrivare da chi materialmente osserva una condizione che dà accesso al rilascio del green certificate (vaccination / test / recovery) all’interlocuzione col necessario sistema europeo di gestione (quanto meno un sistema centrale deve “firmare” i qrcode se non fare da repository dei dati dei green certificates), passando da una firma/sigillo elettronico/digitale. Ora, se la sanità anche quella convenzionata fosse tutta ben digitalizzata, si tratterebbe di un qualcosa di automatizzabile: al verificarsi dell’evento vacciantion / test / recovery si scatena un flusso verso il sistema centrale e poi verso IO per la trasmissione del messaggio con qr code annesso.

Pragmaticamente, se compilazione, firma, invio al sistema e a IO del certificato dovessero essere fatti a mano dell’operatore sanitario… io preferirei che l’operatore impiegasse il suo tempo per fare un altro vaccino o un altro test…

EDIT: ci sono poi le questioni di dati personali/sanitari con cui si e’ sempre giustamente molto cauti (vedi continui interventi sulle nromedi contorno al FSE - Fascicolo Sanitario Elettronico)

Se il certificato vaccinale è già nel FSE (e in molti casi lo è) non dovrebbe essere difficilissimo portarlo su IO.

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Magari il certificato vaccinale potesse accelerare l’integrazione del FSE con IO, un traguardo mastodontico che porterebbe enormi vantaggi per tutti.

Il problema è che credo ci sia troppo poco tempo. Alcune regioni sono troppo indietro nell’implementazione del FSE. Al più si potrebbe pensare al certificato vaccinale come primissima, e forse per il 2021 unica, parte del FSE portata su IO.

Immagino che in questi giorni ci sia qualcuno, in qualche ministero, a fare brainstorming su come diavolo implementare questo certificato vaccinale prima dell’estate (su carta? Elettronico su IO/Immuni/ennesima app dedicata?).

Qui hanno già fatto😀

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Che venga messo su IO e su ogni altra applicazione. L’importante è che diventi il pass per accedere liberamente a teatri , locali, cinema, ristoranti, musei, villaggi, alberghi, spiagge, viaggi … in modo che la vita torni ad essere bella da vivere.

se ho ben capito ci stanno lavorando a livello UE

Sì, ma dubito che a livello UE stiano prendendo la decisione di cui parlavo e di cui si parla in questo thread, cioè in quale app esattamente (IO, app nuova o - tanto per dire - Immuni) l’Italia debba inserire il certificato vaccinale/passaporto sanitario che dir si voglia.

L’UE, al più, stabilisce semplicemente che ogni Paese deve averne una e definisce le modalità che rendono le app, se necessario, interfacciabili (come fatto per Immuni e le sue cugine europee). Se invece, ma dubito fortemente, l’UE sta pensando a una app sola per tutti i Paesi, allora la decisione di cui sopra (e di cui in questo thread) non si pone neanche.

Il mio personale auspicio affinché il certificato vaccinale sia incorporato nell’app è quello di stimolare un’eterogenesi dei fini collettiva… A oggi sono poco di undici milioni gli utenti che hanno scaricato l’app e senz’altro molti di loro si sono approcciati a questa opportunità digitale per la prima volta, conseguendo conoscenze e competenze precedentemente sconosciute. Invece ora possono interagire con la PA in modo moderno e consapevole. Perché non consolidare e accrescere questo “patrimonio” al tempo stesso individuale e comunitario? Ovviamente occorre un notevole incentivo motivazionale e il certificato vaccinale lo è…

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E proprio come avevamo ipotizzato, puntuale è spuntata l’ipotesi Immuni:

Se qualcuno desidera vedere un bel servizio del TV Svizzera sul passaporto vaccinale, “perda” un quarto d’ora qui

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Colao mi legge nel pensiero😀

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Uffa… speriamo che risolvano in fretta…

Contro comunicato di PagoPA

Preferirei le cose fatte bene e nessuna fretta! La fretta ha portato i form di Google…

Cmq il comunicato di PagoPA è assurdo:

" In relazione al comunicato odierno del Garante per la protezione dei dati personali sulle Certificazioni verdi COVID-19, in cui si afferma che il funzionamento dell’App IO prevede “un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze)”, la società PagoPA smentisce l’affermazione del comunicato sopra riportata."

la loro privacy policy dice espressamente che i dati sono trattati fuori dalla comunità europea. E’ una vergogna questa dichiarazione.

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Il Garante della privacy in Italia funziona piuttosto bene. Se non ci fosse, il primo a violare sistematicamente le regole in proposito sarebbe lo Stato italiano stesso.

Oserei addirittura dire che in Italia c’è il miglior rapporto fra protezione della privacy da un lato, evitare di bloccare il sistema esagerando con la pignoleria dall`altro. Essendo italiano che lavora in Olanda e Germania, ed essendo il mio lavoro (pur in settore completamente diverso) direttamente influenzato dal GDPR, vi posso dire che i tre Paesi sono su uno spettro:

  • a un estremo, l’Olanda, che è troppo sregolata. La burocrazia è meno opprimente, ma il loro equivalente di SPID fino a due anni fa era semplicemente username e password (solo di recente hanno aggiunto la possibilità di una double authentication), e i casi di perdita di database con dati personali da parte di ASL, Università ecc. sono frequenti. Da quel che sento, il Regno Unito è simile.
  • all’altro estremo, la Germania, il Paese europeo più preciso in termini di privacy. Ma esagerano, a tal punto che vari settori sono paralizzati. Il 70% dei procedimenti giudiziari europei per violazione GDPR è in Germania (non perché lo violino più spesso, ma perché si controlla meglio!). In ricerca scientifica è difficile scambiare dati o salvarli online, la polizia non può analizzare il DNA senza un mare di permessi, eccetera.
  • in mezzo, L’Italia, che mi pare un buon compromesso. Il Garante blocca svariate iniziative pubbliche e private e ci mette tempo a prendere decisioni, ma blocca situazioni pericolose appena in tempo, e alla fine la quadra si trova.

Certo, questo dimostra che nonostante i progressi siamo all’anno zero come IO, PagoPA, ANPR eccetera (ma lo sapevamo già). C’è molto da fare.

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Aggiungerei questo: il problema più grosso che vedremo nei prossimi mesi, a mio parere, sarà questo. Abbiamo

  • un GDPR talmente severo che richiederebbe sostanzialmente dei server proprietari e localizzati sul territorio nazionale (quindi o di imprese italiane o addirittura dello Stato);

  • e al tempo stesso un Ministro e un Governo che intendono preservare il libero mercato e (Colao l’ha già detto) permettere agli enti pubblici di usare imprese di qualsiasi nazionalità.

Le due posizioni sono entrambe legittime ma, mi pare, si contraddicono. Nella mia esperienza, la soluzione è che l`impresa americana deve garantire server in EU. Ma non so se sia sufficiente per il Garante. Staremo a vedere.

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Secondo me è una proposta interessantissima! Anzi io spero proprio che il famigerato green pass si possa fare da AppIO integrato con il FSE!

Resta un piccolo nodo…siamo sicuri che tutte le regioni siano “alla pari” in merito alla digitalizzazione della sanità? non penso proprio…sarà dura, ma possiamo vedere questo come una spinta alla digitalizzazione.

È possibile però che i servizi dei server USA non siano usati per i dati non sensibili (appunto, transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze). Tecnicamente è possibile separare i flussi di dati, e quelli sensibili potrebbero non passare per Instabug, Slack, Google etc. È possibile quindi che il Garante abbia chiesto quali dati esattamente passino da queste aziende e che PagoPA sia sicura di aver distinto bene i flussi e di poterlo dimostrare.

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Direi che la risposta sta nel form di google inviato per giustificare le transazioni…dove chiedevano anche cosa uno avesse comprato!

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