Classificazione dei servizi abilitati SPID

Infatti non parlo di procedimenti, ma di servizi erogati. Applicare una classificazione pensata per le attività economiche (NACE) ai servizi pubblici è secondo me concettualmente sbagliato.
Peraltro occorre osservare che dietro a qualsiasi servizio erogato da una PA c’è sempre un procedimento corrispondente.

L’organizzazione in temi e sottotemi, proposta nel file SPID-ComunicazioneServizi.ods lascerebbe intendere una classificazione di tipo gerarchico, in realtà il medesimo sottotema può essere inserito in uno qualsiasi dei temi; questo genererà fatalmente confusione in chi deve classificare e in chi deve cercare.
Insisto nel dire che la classificazione proposta da dei profondi conoscitori della PA locale come gli archivisti (Piano di classificazione per gli archivi dei Comuni italiani) è quella che meglio si adatta.

Proprio perché, in mancanza di coordinamento e in presenza di criteri di classificazione di difficile applicabilità tutti classificheranno in base alla propria sensibilità rendendo di fatto inutile la classificazione.
In modo analogo a quanto fatto per gli archivi è necessario rendere disponibile urgentemente un prontuario di classificazione.

Ben volentieri, io credo che la presenza di aziende che affrontano questi temi al tavolo degli early adopter non possa che portare benefici.
Come ho già spiegato lo scorso 20 luglio in questo post:

ci sono numerose criticità che devono essere affrontate, ripartirei da quelle.

Se si vuole vedere l’applicazione di criteri di classificazione ai servizi di un Comune può essere interessante partire da quanto abbiamo fatto con il Comune di Cremona:
https://sportellotelematico.comune.cremona.it/