Comune che non accetta PagoPa per TARI

Buonasera a tutti,
oggi mi è arrivata la tassa sui rifiuti del comune di Ladispoli, ho aperto la busta e non ho trovato il classico QR code per pagare con PagoPa/IO, ma solo il foglio dell’F24.

Alche scrivo all’ufficio tributi del perché di questa mancanza, i quali mi rispondono che “il Comune ha preferito la modalità F24 per una questione di rendicontazione”, e così ho scoperto che il mio comune per la riscossione della TARI/TARIP prevede il pagamento solo con F24 nonostante il sistema PagoPa sia obbligatorio da adottare per le pubbliche amministrazioni. (Obbligatorietà PagoPA)

Siamo nel 2023, sono passati anni da quando Agid e il Ministero hanno introdotto l’obbligatorietà e nonostante questo molte PA (tra cui il mio comune) ancora non la rispettano.
Mi piacerebbe sapere come posso muovermi per far si che il comune adotti tale metodo, perché sinceramente sono abbastanza deluso e frustrato della situazione. Si può denunciare la cosa ?

Per i tributi PagoPa non è affatto obbligatorio (a meno che i regolamenti dell’Ente prevedano diversamente), il modello F24 è assolutamente consentito a legislazione vigente (e perciò non esiste alcuna possibilità di reprimenda da parte di chicchessia…). Inoltre, poiché una corretta rendicontazione dell’entrata e riconciliazione contabile dipende da una adeguata configurazione dei sistemi e un idoneo interfacciamento alla piattaforma, sconsiglio di effettuare pagamenti spontanei PagoPa quando l’Ente creditore non predispone questa modalità, a meno di non essere pronti a buttare tempo per risolvere i disguidi che ne derivano…

il problema è la cattiva interpretazione del “federalismo fiscale” che è stata fatta nel senso che ogni Comune ha troppi gradi di libertà su alcune questioni cruciali come ad esempio la “semplificazione fiscale” e la “digitalizzazione”

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Può essere, ma la legislazione, almeno per quanto concerne i tributi locali ed erariali, non impone PagoPa, è una semplice constatazione. P.S. io avrei imposto uno e uno solo come circuito: personalmente credo che permettere troppe modalità di versamento diverse sia un grave errore che disorienta l’utenza e crea disguidi agli Uffici, ma questa è un’altra storia e io non faccio il legislatore… :sweat_smile:

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sono d’accordo e ritengo che il sistema F24 ha un sistema di consultazione eccellente attraverso il collaudato Cassetto Fiscale. Quello che avrei cercato di fare è implementare il sistema PAGOPA in sincronia con F24 facendo in modo che poi alla fine esista un solo repository dei pagamenti: appunto quello degli F24

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Sarebbe stato interessante vedere come, partendo da una riscrittura dei modelli e una rivisitazione delle specifiche tecniche dei tracciati software, si potesse avvicinare il modello F24 al concept di PagoPa e avvantaggiarsi dei pregi di entrambi smussando nel contempo i problemi di entrambi (purtroppo F24 è un terno al lotto per l’Ente creditore: in caso di errore di digitazione son dolori in sede di backoffice). Ma mi rendo anche conto che, se il mod.F24 non è stato trasfuso, qualche problema ad oggi insormontabile c’è (compensazione orizzontale, libertà di compilazione del modello sul momento, nessun adeguamento pesante a carico dell’EC, ecc…).

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la cosa curiosa è che gli errori di digitazione di F24 il contribuente li può correggere VELOCEMENTE con l’apposita funzionalità CIVIS ma solo se riguarda i tributi erariali !

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vero… però bisognerebbe mettersi nei panni del cittadino che deve pagare:

  1. la tari con F24
  2. lampade votive con pagoPA
  3. passo carrabile con bonifico
  4. ecc… ecc…

insomma non stiamo facendo proprio una bella figura :upside_down_face:

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Sono d’accordo (ed è la ragione per cui vorrei fosse stato imposto un solo circuito con espresso divieto per gli altri), ma teniamo presente che l’adeguamento di tutte le entrate al circuito PagoPa e la relativa integrazione ai PT/IT non procede sempre lineare in tutti gli enti e in tutti gli uffici (e il modo in cui si è mal-gestito da Roma linee guida, SANP, SACI e le relative disfunzionalità di cui ci siamo detti molte volte non ha aiutato, cui aggiungiamo il caos del TEFA multi-beneficiario e la creatività di ARERA con il TQRIF). Bastava dire: dal 01/01/20xx per le entrate tributarie e patrimoniali degli Enti Locali è consentito solo PagoPa, con divieto sanzionato per ogni altro metodo di pagamento, gli EE.LL. rischiando di non incassare nulla si sarebbero giocoforza adeguati e avrebbero preteso un supporto decoroso da parte dei loro fornitori (che spesso latita). Premesso questo non mi sento di biasimare i colleghi che non si sono ancora sentiti di fare il grande passo…

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Io questa possibilità non la conoscevo, per favore potresti dare qualche informazione in più.
Quindi se baglio ad inserire i codice dei tributi, ma i vari importi sono esatti, posso fare la correzione senxza incorrere in penali ?

Grazie mille Paolo
[VENTICARATTERI]

“Praticamente” al solo fine di far pagare la TARI sono state create delle primitive nuove che consentono di indirizzare parte del pagamento direttamente ad altro Ente (in generale la Provincia). L’obbligo di passare a questa nuova integrazione scadeva a Marzo, ma ancora non tutti le hanno attivate. Anche chi le ha attivate, non necessariamente ha fretta di utilizzare da subito per la TARI per una serie di problemi che vengono fuori (es integrazione con software di ragioneria o con terze parti che vanno adeguate, numero di transazioni pagoPA che “esplode” numericamente, modifica alle modalità di bollettazione ecc ecc). Inoltre molti cittadini preferiscono pagare gli F24 che sono gratuiti, invece che dover spendere anche per la transazione pagoPA. Suppongo che il Comune di Ladispoli faccia già pagare parecchie cose con PagoPA, ma la TARI è un po’ un tributo a parte.

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@tarantinos io però non concepisco come PagoPa possa continuare a tollerare le violazioni alle specifiche da parte di PSP, PT/IT, EC, senza prendere contromisure, dopo che si è dato un congruo termine per l’adeguamento … è una situazione che ritengo surreale, dovrebbe iniziare con le diffide (ma è spiacevole anche il continuo mutamento delle parti critiche delle specifiche tecniche, per la verità, specialmente nelle parti non backwards-compliant :roll_eyes: che sicuramente non faranno la gioia di sviluppatori, analisti e project manager degli attori del circuito).

Considera che molti PT “regionali” non supportano i pagamenti multibeneficiario. La targhetta sul citofono cambia… Ma la piattaforma che c’è sotto è la stessa :wink:

Questi PT raccolgono migliaia e migliaia di enti. E’ una questione politica… Chiamiamola così.

Poi mi chiedo… Queste contromisure chi le dovrebbe prendere ?
Pagopa spa è appunto una spa… Non me la vedo a sanzionare PT, PSP che non si adeguano. E non credo nemmeno che possa arrivare a buttarli fuori dal circuito, sarebbe controproducente per pagopa stessa.

Il problema è che la “catena di comando” ha troppi anelli, bisognerebbe prima capire chi sanziona chi.

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Vero, Claudio, ma AGID ha tutti i poteri dissuasivi necessari previsti dall’art. 18-bis CAD in rapporto all’art. 5 CAD (cui afferiscono i vari provvedimenti attuativi che si ricollegano a PagoPa). Il problema è che, con un quadro normativo in divenire e con un mutamento delle specifiche sempre in corsa, ogni attore del circuito si adegua (e impone agli altri con cui si raffronta) nei termini e modi che gli aggradano e la situazione diventa esplosiva… l’interoperabilità tra sistemi non può funzionare se ognuno fa e implementa ciò che vuole. Noi abbiamo a che fare con un PT che è tra i più grandi player nazionali e sembrava che avessimo chiesto la luna quando (a inizio 2023) si è avanzata la possibilità di predisporre un avviso multi-ente beneficiario per TARI/TEFA (come da decreto ministeriale del 2020) o quando riscontriamo che si verificano grosse squadrature sui flussi di rendicontazione rispetto agli accrediti perché certi PSP pensano di essere “creativi”; avendo poi più PT per diverse entrate la questione peggiora…