Conti correnti postali e PagoPA

Segnalo la freschissima circolare 11 della Ragioneria Generale dello Stato sui versamenti in c.c.p. attraverso PagoPA.
https://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/in_vetrina/dettaglio.html?resourceType=/VERSIONE-I/_documenti/in_vetrina/elem_0378.html
Vale per le mministrazioni dello Stato, ma penso sia interessante per tutti.
Forse è la volta buona che si risolve il noto problema del rinnovo dei passaporti?

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Elena, ti ho messo un cuoricino sulla fiducia…
…una sintesi dello scenario? :slight_smile:

:rofl: :rofl: :rofl: Che onore!! :kissing_heart:
In breve, tutti i conti correnti postali delle amministrazioni dello Stato inclusi quelli intestati alle tesorerie dello Stato (Banca d’Italia) devono essere chiusi.
Hanno creato una “piattaforma degli incassi” collegata a PagoPA che li sostituirà. Partner tecnologico è Poste Italiane.
Tutte le amministrazioni con conti correnti postali (c’è l’elenco) devono registrarsi a PagoPA e alla piattaforma, poi se ho capito (quando vira sul concreto la circolare diventa fumosa, almeno per me) devono registrare sulla piattaforma i pagamenti che pensano di ricevere e a quel punto potranno emettere avvisi PagoPA pagabili sia in banca, online ecc. che con classici bollettini di conto corrente postale. La novità credo stia in questo, che il bollettino sarà incassato da Poste come prima per l’utente, ma via PagoPA per l’amministrazione, e -credo- versato non cul c.c.p. ma sul conto di tesoreria/capitolo di entrata.
Il vantaggio sarà offrire al cittadino la possibilità di pagare con vari canali e per la PA la possibilità di riconciliare meglio gli introiti e non dover più gestire anche il conto postale.
Visto che si dice all’inizio che il sistema è pensato per gestire i pagamenti spontanei, mi sfugge come questo sia possibile. Ma tant’è.

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Interessante.

Sembra di capire che posteialiana diventa Partner Tecnologico pagoPA obbligatorio di tutte le amministrazioni statali.
E, in controtendenza con le linee guida generali pagoPA, qui si obbliga a chiudere i conti correnti postali. Nelle linee guida generali pagoPA invece era tassativo non solo mantenere attivi i conti correnti postali esistenti ma addirittura veicolarli sotto pagoPA con regole specifiche e deroghe allo schema di funzionamento di pagoPA stesso.

Ora, penso che un’amministrazione statale non differisca di molto da una non statale circa le esigenze di incasso, riconciliazione, rendicontazione e contabilizzazione: mi chiedo, non è che questa piattaforma gestita dalle poste finisce con l’andare in parallelo ad altre implementazioni pagoPA con “incasinamento” della rendicontazione? E poi: se un ente statale ha già un sistema pagoPA ben funzionante, ha bisogno di questo?

Mi hai convinto a leggerla :slight_smile:

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‘Pagamenti spontanei’ e ‘avvisi PagoPa’ mi pare cozzino un po’ come concetto: lo spontaneo è tale proprio perché il debitore non ha un pagamento “atteso”. La rendicontazione dell’entrate e la riconciliazione contabile di uno spontaneo è tutt’altro che lineare, specialmente se il pagatore sceglie (come troppo spesso succede) una categoria di spontanei a caso (es. varie o diritti vari, invece di quella pertinente) e/o inserisce una causale poco sensata. In AGID/PagoPa Spa meglio avrebbero fatto a non consentire pagamenti con il circuito PagoPa senza la previa emissione/creazione di un avviso PagoPa … avrebbero risparmiato mille grattacapi agli Enti creditori abolendo i pagamenti spontanei (gestiti provvisoriamente extra-circuito, in attesa di una soluzione ottimale).

Lazlu, in realta’ l’avviso pagopa esiste anche per gli spontanei. Da un certo punto di vista lo spontaneo è un pagamento dovuto creato dal debitore. Sta all’ente creditore guidare bene il debitore nella creazione.
Spesso si fa confusione fra spontaneo-dovuto e modello1-modello3 (che poi con la nomenclatura nuova sarebbe: avviato da sito EC - avviato da PSP).
Ma sono delle antinomie che riguardano dimensioni diverse. La prima, spontaneo - dovuto, riguarda chi determina gli attributi della posizione debitoria (importo, debitore, causale ecc.). La seconda riguarda il flusso di dati che consente avvio e perfezionamento del processo di pagamento, una volta che la posizione debitoria esiste.

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Grazie della utile e giusta precisazione, @frantheman :slight_smile: che è la dimostrazione dell’eterogeneità e molteplicità delle situazioni debitorie e delle difficoltà organizzativo-gestionali che ne derivano per l’EC.
Ci sono casi in cui l’utente è guidabile dall’Ente, es. nei servizi scolastici in cui è pre-censito l’utilizzo del servizio rispetto al momento del pagamento (es. tot presenze di refezione scolastica dell’alunno nel tot periodo): il software gestionale ha già caricati/caricabili i parametri di calcolo e l’utente si crea sul momento un avviso PagoPa (che in realtà avrebbe già potuto emettere l’Ufficio competente, sulla base dei dati che già ha, e inviarlo al soggetto interessato) che poi paga: è però uno spontaneo sui generis e un “atteso” dissimulato da spontaneo.
Per spontaneo che crea diversi problemi di quadratura intendevo il caso di spontaneo in senso stretto: l’utente accede al portale dell’EC, inserisce nome, codice fiscale, tipo di dovuto (sempre che ci azzecchi), causale (libera) e importo (libero); in tal caso l’Ufficio potrebbe non aver predeterminato il dovuto né poter correttamente intercettare il pagamento (se gli elementi identificativi fossero poco chiari o la categorizzazione del tipo dovuto fosse impropria) né sapere se l’importo fosse corretto, pertanto l’avviso PagoPa sarà sì di fatto generato ma sarà poco utile tutto ciò ai fini di rendicontazione dell’entrata e riconciliazione contabile… crea lo stesso problema di un bonifico pagato da terzi per conto di altri con importi di fantasia e causali incongruenti, bisogna intraprendere una caccia al tesoro :roll_eyes: