I dati delle pubbliche amministrazioni, insieme ai meccanismi e alle piattaforme create per offrire servizi ai cittadini, sono uno dei principali patrimoni digitali della PA.
Per sfruttarne le potenzialità è necessario superare la “logica a silos” in favore di una visione sistemica.
Il Piano ha individuato tre aree di azione per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico che riguardano le basi dati di interesse nazionale, gli open data e i vocabolari controllati.
Le basi dati sono l’ossatura del patrimonio informativo pubblico da rendere disponibile a tutte le PA, facilitando lo scambio di dati ed evitando di chiedere più volte la stessa informazione al cittadino o all’impresa.
Gli open data comportano un processo volto a rendere aperti e gratuiti per il riutilizzo e la redistribuzione i dati pubblici gestiti dalle PA, con la sola esclusione di quelli soggetti a particolari restrizioni.
I vocabolari controllati e i modelli di dati sono utili per favorire il processo di scambio dati tra le PA tramite codici e ontologie condivisi.