Domande varie sulla DGFE

Un mio amico è un commerciante e ogni anno deve sostituire la memoria DGFE (giornale di fondo) del suo registratore di cassa, facendo fare questa operazione al tecnico del registratore di cassa. L’ultima volta ha richiesto il pagamento di €25 (€20.50+IVA) che dice essere il costo per l’attivazione della DGFE presso l’Agenzia delle Entrate, non è il costo del loro “servizio di sostituzione” che è già compreso nel canone annuale di assistenza.
È vero che esiste questo costo di attivazione richiesto dall’AdE?
Me lo chiedo perché tale tecnico ha anche dato risposte strane rispetto a quanto risulta sul web, ad esempio che la DGFE esaurita va conservata 10 anni (sul web ho letto ovunque che va conservata 2 anni dall’ultimo scontrino registrato) e che la DGE si consuma a seconda del numero di caratteri stampati sui vari scontrini (sul web ho letto che si esaurisce a seconda del numero di chiusure fiscali effettuate). Per questo motivo, il mio amico non vuole inserire in calce agli scontrini frasi di ringraziamento o di auguri perché il tecnico gli ha detto che così la DGFE si esaurisce prima.
Date queste risposte contrastanti, chiedo a qualcuno di voi, esperto in materia, quali siano le verità in merito a:

  1. costo di attivazione DGFE richiesto dall’AdE ogni volta che si sostituisce una DGFE
  2. tempo di conservazione della DGFE esaurita (io so 2 anni dall’ultimo scontrino)
  3. il consumo della DGE è determinato dal numero di chiusure fiscali o da quanti caratteri vengono scritti sui singoli scontrini?
  4. possiamo sostituire la DGFE in autonomia, senza interpellare ogni volta il tecnico?
  5. passato il tempo di conservazione della DGFE esaurita (diciamo 2 anni), è possibile formattarla con il registratore di cassa e inizializzarla?

Non sono un installatore, quindi prendi le mie informazioni con le dovute accortezze.

Prima del digitale, il rotolo di carta che teneva l’intera memoria della cassa (il DGFE) andava conservato per almeno 10 anni.
In negozio tenevamo interi scatoloni di rotoli…

  1. non “credo/penso” ci sia un costo fisso applicato dall’agenzia ma più un lavoro che l’installatore deve effettuare registrando certificato e/o memoria presso l’agenzia. Prima bastava un timbro sul libretto ora una procedura più lunga per indicare matricole cassa e quel tempo in più lo mettono a costo al cliente per 25E

  2. Con il DGFE questa cosa è cambiata e i tempi sono stati ridotti.
    La memoria del DGFE va conservata “almeno” un biennio ma la stampa cartacea della chiusura fiscale almeno 5, che è un controsenso dato che la stampa della chiusura fiscale è presente nel DGFE (potrei sbagliarmi su questo).
    Dato che una volta si conservava per 10 anni, penso sia accettabile che l’installatore ti dia quel periodo. Del resto la memoria non occupa spazio.

  3. il numero è determinato dalle chiusure che sono circa 2100/3000. Quindi se hai una cassa che non usi, ma fai chiusura a zero ogni giorno, questa avanza e dopo 5 anni le cambi.
    questo però dipende da modello e modello di registratore di cassa dato che, da quanto ho capito, ci sono memorie temporali che durano 1 anno.
    Dipende anche dal volume di affari. Se fai 500 scontrini al giorno molto lunghi, potrebbe essere che la memoria si esaurisca prima del tempo.

  4. no. Il DGFE è un documento fiscale e solo un tecnico autorizzato in possesso dei sigilli è abilitato alla sostituzione.
    Fisicamente te puoi cambiarla e poi recuperando qualche software apposito puoi anche attivarla ma in caso di controllo dovresti essere fuori norma.
    Quando emetti gli scontrini questi vengono registrati nel DGFE mentre stampi, e a fine giornata, tramite comunicazione internet, le informazioni vengono inoltrate all’agenzia delle entrate usando il certificato che l’installatore ha inserito nel registratore di cassa.
    Se manometti il DGFE, potrebbe essere che tale comunicazione non venga più accettata.

  5. non credo, ma il costo di per se non è dato dalla memoria ma dal lavoro. So che il cambio del DGFE cambia da installatore a installatore e da regione e regione.
    A Padova so che puoi trovare installatori che fanno il cambio completo (servizio + memoria + tutto quello che serve) per 60/80€ mentre a Torino ho sentito di importi sui 250€, a Roma sui 170€ quindi credo dipenda molto dall’installatore.
    Tipo la stessa cassa può essere venduta e installata a 800€ in un posto e 1000€ in un altro.

  1. Nessun costo di attivazione da parte dell’ADE, ma la scheda di memoria (che è una normale SD o Micro SD a seconda del modello) va comprata dal produttore del misuratore telematico, perchè è formattata apposta. E no, non si può comprare una SD normale e usarla.
  2. La memoria esaurita va tenuta almeno 2 anni, ma consiglio di tenerla almeno fino alla fine della vita della macchina.
  3. Dipende dalla marca della macchina. Le Custom hanno un numero di righe a seconda della formattazione del DGFE. Le DTR, le RCH e le Ditron hanno un valore temporale, quindi si parla di DGFE annuali, biennali o di 5 anni. In questo caso anche se non fai scontrini, passati gli anni del formato del DGFE questo si blocca. Le Epson vanno finchè c’è memoria, e a meno che non si facciano centinaia di scontrini al giorno durano praticamente per la vita della macchina o giù di li.
    Quello che invece dipende dalle chiusure fiscali è la Memoria Fiscale, che è un’altra memoria, sotto sigillo di piombo E sigillata dentro una resina. Questa memoria arriva a 2300/2500/3000/3600 chiusure a seconda della marca e del modello della macchina.
    Oltre a questo, il certificato che si usa per trasmettere i corrispettivi in chiusura fiscale ha una durata di 8 anni precisi dalla data di censimento della macchina.
    Quindi, passati 8 anni o esaurita la memoria fiscale generalmente la macchina si butta e se ne prende un’altra.
  4. No, il dgfe dei nuovi registratori telematici è sotto sigillo di piombo, quindi il tecnico deve spiombare la macchina, cambiare il DGFE e ripiombarla con il suo sigillo che viene dato dall’ADE. Non spiombate MAI la macchina in autonomia.
  5. No.

Appunto personale: €25 per il cambio del DGFE è niente, praticamente neanche il prezzo di costo della memoria dal produttore.

Grazie mille ad entrambi per le risposte esurienti.

Faccio solo alcune precisazioni.

Il tecnico ha esplicitamente detto che i 25 euro (20.50+IVA) sono il costo per l’attivazione della DGFE presso l’AdE (sul foglio che ha fatto firmare al mio amico c’era scritto “Collegamento ADE”).
Gli ho esplicitamente chiesto se quei 25 euro erano il costo della mandopodera e ha detto di no, è una cifra che va all’AdE la quale fattura a loro e loro fatturano al mio amico, ma credo che sia un giro di parole per nascondere il fatto che quel costo è effettivamente la manodopera e, chissà perché, ha voluto nasconderlo.
Ma non mi stupisco dato che qualche anno fa hanno convinto il mio amico ad acquistare un nuovo registrazione di cassa di cui avrebbe avuto il 50% come credito di imposta, peccato che gli hanno permesso di pagare in contanti e così addio credito di imposta. Il mio amico non ne sapeva niente, è stato il tecnico a parlargli del credito di imposta, ma doveva anche assolutamente dirgli che, per avere quel credito, doveva pagare con metodo tracciabile: non mi puoi convincere a cambiare registratore parlando di credito di imposta e non sapere che si deve pagare con metodo tracciabile, non puoi proprio avere questa ignoranza.

Invece la DGFE, intesa come pezzo fisico, parrebbe essere compresa nel canone di assistenza che è di circa 200 euro all’anno, quindi non paga a parte la scheda stessa. Questo per rispondere a chi diceva che 25 euro per la scheda è poco: non è il costo della scheda in quanto già compresa nel canone di assistenza.

Leggevo in giro che si può cambiare autonomamente la DGFE (non parlo di quella piombata), però ero ignaro di autorizzazioni e sigilli. Di fatto, ho già estratto la DGFE che si stava esaurendo inserendone una vecchia, già usata in quello stesso registratore, che aveva più di due anni, ho cercato di fare l’inizializzazione, ma il registratore di cassa ha stampato l’errore “FORMATO MMC NON VALIDO”. Effettivamente la vecchia scheda aveva degli attacchi un po’ diversi dall’ultima che era stata inizializzata e ho pensato che l’errore fosse proprio dovuto al formato fisico.

Però se dite che comunque deve essere un tecnico autorizato a fare il collegamento all’AdE per essere a norma, lasciamo che lo faccia.

Scoccia il dover pagare quei 25 euro (che l’anno scorso, tra l’altro, erano 20!) dato che c’è già un canone di assistenza annuale di 200 euro e che non siano nemmeno stati trasparenti nel dire che quello è il costo della manodopera e che non c’è alcun pagamento chiesto dall’AdE per l’inizializzazione o collegamento della DGFE. Invece hanno proprio detto quest’ultima cosa.

Va beh che della trasparenza non fanno la propria bandiera visto che c’era già stato quel problema con il credito di imposta. Da allora ho detto al mio amico che avrebbe dovuto pagare sempre con bonifico. Casualmente ero sempre presente anche io quando, dopo quel fattaccio, è venuto il tecnico per la manutenzione annuale o per cambiare la DGFE. E, aspettandosi i soldi contanti, gli ho detto che lo avremmo pagato con bonifico. Nel caso dell’assistenza annuale ha preteso che facessimo il bonifico subito, non capisco perché, non si è mai vista una cosa del genere. Nel caso della sostituzione della DGFE, invece, ha detto che per così poco il bonifico non era accettato, ma potevamo pagare con carta o Satispay. Il mio amico ha pagato con carta, così hanno pure dovuto pagare le commissioni alla banca. E magari in futuro pagherà sempre con carta.