Fattura a cliente con Cod. destinatario XXXXXXX

Sull’area riservata dell’Ade è stato indicato come recapito per le fatture elettroniche il codice destinatario a 7 caratteri.
Ma Sdi non recapita la fattura se nel file XML è stato indicato il codice XXXXXXX a fronte di una fattura non transfrontaliera.

Se il codice destinatario inserito è davvero XXXXXXX allora la fattura dovrebbe essere segnata automaticamente come consegnata anche se non è stata recapitata davvero.
XXXXXXX è il codice destinatario usato per indicare che la fattura è destinata ad un cliente non italiano.
L’unica utilità di inviare fatture a quel codice è quello di ovviare la generazione della comunicazione delle fatture estere emesse (Esterometro)

Un’altra delle incoerenze del Sistema di Interscambio. Confermo che le fatture con codice destinatario XXXXXXX non vengono consegnate tramite SdICoop, ma poi sono presenti nell’area riservata, e vengono pure inclusi negli zip dell’esportazione massiva. Ciò inficia fortemente l’utilizzo dei ws, visto che rende comunque necessario fare l’esportazione massiva.
Se non mi sfugge qualcosa, basterebbe fare un controllo sulla coerenza tra codice destinatario e dati fiscali del cessionario.

in che senso incoerenza? mi sono perso qualche passaggio.

codice AaZz09 {6} => Pubbliche amministrazioni
Sdi riceve il file e fa da tramite tra fornitore e cliente depositando la fattura nei relativi cassetti fiscali

codice AaZz09 {7} => Privati
Sdi riceve il file e fa da tramite tra fornitore e cliente depositando la fattura nei relativi cassetti fiscali

codice X{7} => Estero
Sdi riceve il file ai solo fini fiscali, non esegue controlli su P.iva e deposita la fattura solo nel cassetto fiscale del fornitore.
In questo modo il fornitore ha l’elenco completo delle fatture Emesse con relativa iva.
e l’elenco completo delle fatture ricevute salvo estere e forfettari

o almeno così dovrebbe essere la meccanica.

Nei primi mesi sembra però ci siano stati casi in cui inoltrando la fattura al codice XXXXXXX con partita iva estera simile a quella italiana (causalità /italiana ) , la fattura venisse consegnata alla partita iva italiana che corrispondeva a quella riportata in fattura. cosa che non dovrebbe succedere.

No, a me risulta che nel terzo caso la fattura finisce anche nel cassetto del cliente, e non soltanto in quello del fornitore, ovviamente nel caso in cui si tratti di una partita iva italiana ed esistente.
Peccato però che non mandino la stessa fattura tramite SdICoop se l’azienda ha effettuato la registrazione del codice destinatario a cui girare le fatture.

Abbiamo avuto un caso a inizio anno, rilevato solo ora, di fatture che sono state inviate a Partita IVA italiana con XXXXXXX.
Le fatture in questione sono sul Cassetto Fiscale del Destinatario ma tramite WS non le abbiamo ricevute e quindi gestite.
Ora mi viene contestato dal Destinatario il fatto che le Fatture non gli siano arrivate tramite WS mentre mi sembrerebbe più da contestare a SDI il fatto che siano arrivate sul CASSETTO FISCALE , e addirittura nell’AREA RICEVUTE, pur contenendo XXXXXXX.
Le fatture sono a tutti gli effetti corrette e il Destinatario vuole registrarle per procedere con il pagamento ma non sarebbero mai dovute arrivargli. Chi le ha emesse ha avuto Ricevuta di Consegna e pur riconoscendo l’errore sul CodiceDestinatario (sanato con gli invii successivi) non intende fare altre attività.
Stante questa situazione il Destinatario ci sta chiedendo di avere certezza al 100% che quanto presente nell’AREA RICEVUTE sia quanto ricevuto in WS, e l’unica possibilità che vedo è di fargli estrarre i file CSV dal CASSETTO per confrontare con quanto ricevuto in WS, è possibile fare richieste MASSIVE di questi file avendo il Destinatario più di 500.000 fatture anno?

Da quanto ho dedotto, l’agenzia delle entrate ha realizzato un prodotto senza considerare tutti gli aspetti.

La regola dedotta è se CodiceDestinatario = XXXXXXX

  • segna come consegnata

poi procede normalmente

  • carica nel cassetto fiscale della partita iva emittente

quello che immagino è che ci siano dei “cassetti fiscali fittizi” anche per le aziende estere oppure che il codice XXXXXXX non blocchi la procedura di ricerca e inserimento del cassetto fiscale della partita iva oppure che non ci siano dei veri e propri “contenitori” separati ma che sia tutto unito e le informazioni vengano recuperate in base alla selezione fatta.

a questo punto, essendo il codice uguale a XXXXXXX, NON procede con la gestione delle comunicazioni.
Correggere questa cosa è semplice e anche no.

Si potrebbe effettuare un controllo sulla partita iva per decidere se il codice XXXXXXX è valido o meno. Se corrisponde ad una partita iva italiana, allora il codice destinatario XXXXXXX andrebbe ignorato.
Il problema è che ci sono partite iva estere che hanno un numero uguale (Lettonia) o similare (10 , 12 numeri) e per casualità o perché si è riportato un numero errato, la partita iva estera potrebbe corrispondere a quella italiana.

Se si usa il codice XXXXXXX come riferimento, allora si da per scontato che la fattura è estera, ma a quel punto può capitare il problema da te riportato.

A pensarci è un po’ come il processo di invio di una busta da lettere… con XXXXXXX la si imbuca su “Altre destinazioni” anziché “per la città”, quindi responsabilità del mittente (dato che non è mai responsabilità dell’agenzia delle entrate)

Detto questo, dal cassetto fiscale è possibile vedere le fatture ricevute per trimestre ed estrarre l’elenco in CSV.
Da quello, realizzare un modulo dove il cliente inserisce il file CSV estratto ed esegue un confronto per nome file ricevuto o identificativo SDI, penso sia una procedura semplice.
Anche l’estrazione ritengo sia semplice, basta accedere all’elenco fatture ricevute, premere su cerca , poi su estrai elenco e infine, inserire il nome che si vuole attribuire al file.