Punti critici ancora da risolvere del Registro Elettronico utilizzato dalle scuole
a me pare che i grossi problemi siano due, strettamente legati:
- pessima qualitĂ del software in commercio, come la maggior parte dei gestionali italiani peraltro
- inutile complicazione data dal fatto di far trovare e scegliere alle scuole tale software. Molto piĂą intelligente, e molto piĂą economico, sarebbe che vi sia una unica piattaforma di registro elettronico Cloud fornita, supervisionata, e gestita a livello ministeriale centrale, che tutte le scuole debbano usare. Vi sarebbero know-how e risorse per avere qualcosa di buono, vi sarebbe un riferimento unico, vi sarebbe sicurezza, vi sarebbe semplicitĂ per famiglie studenti e docenti che avrebbero tutti la stessa piattaforma in tutte le fasi del ciclo scolastico, e con qualche API aperta sarebbe possibile farlo integrare con esigenze specifiche eventuali delle singole realtĂ .
La risposta è semplice: se la piattaforma fosse gestita a livello ministeriale verrebbe meno il concetto di libero mercato e perderebbe lavoro un sacco di aziende che vivono producendo e fornendo software alla PA.
Semmai, quello che andrebbe fatto (se non esiste già ) , è stabilire delle linee guida precise, e allo stesso tempo ragionevoli, a cui tutti i fornitori devono adeguarsi, un po’ come è stato fatto per i siti web (sebbene ancora molti non si siano adeguati).
Detto questo, da genitore, trovo il registro elettronico molto macchinoso e poco pratico da consultare. La cosiddetta “semplificazione” in realtà non esiste, era tutto molto più semplice quando andavo a scuola io
dicesi “parassiti”…
ci sarebbe lavoro per qualcuno che lo farebbe meglio con beneficio per tutti gli altri
inutile fare linee guida e complicare la via a tanta gente quanto la si può semplificare. Il campanilismo informatico è obsoleto.
da genitore io trovo semplicemente folle che si debba pagare per quello che vedo implementato e che mi hanno rifilato, e trovo assurdo dove rincorrere da utente (forzato) un sistema fatto malissimo. Da tecnico direi che sarebbe tutto semplificabile, e che il Cloud nazionale deve fare queste cose. Deve essere un service provider di tutto quello che serve a tutti, in una unica forma per tutti e gestito da una unica infrastruttura (seria). L’esempio della fattura PA, del Green Pass, ecc dimostra che è possibile, che le competenze ci sono, e che la gente poi ne capisce l’efficacia.
Per i “parassiti”… il mondo cambia, troveranno altri mercati che non mancano.
Parlo per conto di Italian Linux Society che rappresento come parte del direttivo anche se questa cosa la seguita piĂą @bozzy.
Noi nel 2021 abbiamo donato oltre 9000€ a progetti Open Source italiani e non tra cui anche Giua@School → 2021 con ILS - Italian Linux Society
Giua@School è il fork (versione modificata e di altri) di LAMPschool che non è più sviluppato come prima e che in molti ancora usano. La nuova versione (Giua) è più moderna e risolve problemi oltre ad aggiungere nuove funzionalità .
Come si può vedere dal nostro forum (aperto a tutti) si è discusso della questione di una alternativa open source → Domande su LAMPSchool e giuia@school (registri elettronici liberi) - Progetti - forum.linux.it
Ora il risultato dei nostri (Valerio) sforzi è che le scuole sarebbero felici di usare altre soluzioni libere come questo. Il problema è che non hanno soldi per poterlo mettere su un server e supporto tecnico per la manutenzione quindi succede di trovare questi registri senza backup e su hosting gratuiti (traete voi le conclusioni).
Agid dice che arriveranno questi fondi ma servono anche ai progetti che non si fanno da soli.
Quindi da una parte c’è una carenza di fondi per chi ha bisogno del servizio, dall’altro chi sviluppo il software e chi fa assistenza non essendoci aziende che lo fanno. Al tempo stesso non ci sono aziende che lo fanno gratis per le scuole (immagino sia dovuto alle responsabilità che porta).
Tirate voi le somme del circolo vizioso che nessuno prova a interrompere per uno virtuoso.
certo ma con una trasparenza pari a zero
Ma non è vero! La mia maestra delle elementari gestiva tutto da sola. E se qualcosa non quadrava la domenica si andava a casa sua a chiedere spiegazione. La maestra Clara ci ha sempre accolti e illuminati sulle sue decisioni.
Quello che vedo io da genitore a quasi 50 anni di distanza è una pessima implementazione di una buona idea. Perché se su 10 pagine del registro elettronico, 9 hanno una grande freccia rossa per “tornare indietro” la decima non ce l’ha?
Peccato che le prestazioni della maestra Clara non fossero quelle “standard”
pur essendo una “mediocre” implementazione …molto meglio di come era prima!
Peccato per gli altri.
Ma fare le cose bene quando si fanno?/
una sorta di piattaforma ministeriale cloud condivisa il miur l’aveva fatta: “scuolamia”. Poi dismessa perche’ troppo avanti. In sostanza tramite API (non pubbliche, il MIUR concede le specifiche delle API solo alle software house del settore, riunite in non so quale associazione) si trasmettevano assenze comunicazioni e voti, in parallelo al registro. E le valutazioni finali.
Avete mai provato a confrontare una pagella di quando andavate a scuola voi e quelle elettroniche come implementare nei registri elettronici attuali? Che considerazioni potete fare sul valore documentale?
Comunque, gli istituti scolastici non fanno eccezione rispetto alle altre piccole pubbliche amministrazioni. Si affidano al fornitore anche come consulente e accettano che un prodotto del fornitore soppianti lo strumento che magari il ministero mette a disposizione per quella funzione. Vuoi perché dicono - a torto o a ragione - che “non si integra”, vuoi perché il fornitore riesce a guidare in modo più efficace nell’uso…
PS: poi insomma, fate pure i nomi: pare che fra Spaggiari, Argo e Axion si copre piu’ del 90% delle scuole.
Qui si va sul pedagogistico, ma siamo tanto sicuri che la trasparenza siano le lancette dei voti in tempo reale con indicazione del trend? Che la trasparenza sia conoscere in tempo reale una valutazione negativa, una nota o un ritardo? Siamo sicuri che queste siano scelte consapevoli del sistema scolastico o non il mero subire delle scelte implementative di quelle 3 o 4 software house?
Io faccio l’insegnante e posso testimoniare che con il registro elettronico sono “costretto” a mettere subito i voti, a descrivere quello che faccio ogni ora di lezione , a indicare con precisione quello che devono fare per la lezione successiva (e questa cosa è preziosa ad esempio per gli assenti ma anche per i distratti. o per i genitori che vogliono controllare se è vero che i loro figli non hanno compiti per casa) Ricordo che una volta spesso mi sentivo dire dai soliti sfaticati “ma prof non avevamo niente da fare)”.
Insomma da questo punto di vista (come docente) stavo meglio prima perchè è aumentato il mio lavoro !
E poi però come docente ci sono delle funzionalità che mi aiutano a svolgere meglio il mio lavoro. Ad esempio posso motivare il voto (perchè metto 2 o 4 o 8) , posso scrivere delle note comportamentali che possono essere molto utili per la famiglia per capire quali sono le cose che succedono in classe che riguardano suo figlio (normalmente non positive ma io le uso anche per mettere in luce aspetti particolarmente positivi che danno soddisfazione alle eccellenze e ai loro genitori) . Insomma è uno strumento di comunicazione molto potente. Ma devo dire che sono ancora pochi i docenti che lo utilizzano pienamente. Purtroppo la maggior parte si limita a mettere solo il numeretto . Anche perchè per farlo bene ci devi dedicare del tempo oltre la lezione in presenza ma non tutti sono disponibili a farlo.
E comunque alla fine confermo quello che ho già scritto. Finora la implementazione del Registro Elettronico non è gran che e mi sono anche adoperato molto i primi anni per segnalare alla Argo (il registro che utilizziamo nella mia scuola) alcuni bug e di chiedere di aggiungere alcune migliorie. Molti passi avanti sono stati fatti ma c’è ancora molto da fare. Mi è dispiaciuto che i programmatori della Argo mi vedevano più come un rompiscatole che un loro collaboratore
Vorrei segnalare sul tema del Registro Elettronico anche il punto di vista del sindacato che si caratterizza come sempre per la sua “acutezza” e “lungimiranza”