INFO-POS-Modello 3 - RT e Flusso di Rendicontazione

Buongiorno Forum Italia,

vi scrivo per un chiarimento riguardo l’utilizzo da parte di un Ente di un POS modello 3. In pratica, una volta individuati i dati del dovuto da pagare dall’avviso di pagamento ( QR CODE) il dispositivo dovrebbe effettuare il pagamento ma cosa succede alla RT e al flusso di Rendicontazione? Quando dovrebbero essere disponibili sul nodo, RT D+1 e Flusso Rendicontazione D+2?

Grazie mille

Dovrebbe essere come per tutti i pagamenti modello 3. Come se il POS fosse un tabaccaio in miniatura.

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Ciao Francesco,

grazie della risposta, volevo aggungere un piccolo dubbio di carattere più amministrativo e cioè se per il pagamento via POS modello 1, la ricevuta che viene creata nell’applicazione successivamente al pagamento è da considerarsi liberatoria e spedita in conservazione o meno?

Grazie

corretto, un tabaccaio gnomo presente in comune :slight_smile:

In che senso ? Modello 1?

Ammesso che un POS modello 1 esista (cosa che sarebbe anche auspicabile se modello 1 = pagamento avviato da EC & POS sta dall’EC), quella della ricevuta liberatoria è una questione sulla quale direi che vige assoluta discrezionalità dell’ente creditore.
Le linee guida sui pagamenti elettronici questa cosa del “rilascio di ricevuta con valore liberatorio” la buttano li’, ma direi che è una questione che va oltre le questioni tecniche che una linea guida tecnica puo’ affrontare. Il valore liberatorio riguarda appunto il complesso del rapporto giuridico, fra EC e debitore, che ha dato origine alla posizione debitoria pagata tramite PagoPA.
In piu’, ci sono moltissimi procedimenti che prevedono pagamenti in cui non è mai esistito rilascio di ricevuta liberatoria.

Esempio: personalmente se tramite PagoPA chiedo un pagamento di 100.000 euro (oneri di urbanizzazione o quello che vuoi) mi sentirei di emettere una ricevuta liberatoria (che, per come la vedo io, è implicita poi nel provvedimento autorizzatorio - che potrebbe avere anche un “dato atto del pagamento degli oneri nella misura prevista…”) o di ritenere il debitore libero solo dopo che i soldi sono arrivati in cassa al giorno T+2, T+3 o quel che e’.

La ricevuta che il PSP direttamente o tramite WISP rilascia al debitore la terrei come ricevuta assolutamente valida nei rapporti fra debitore e PSP e al limite come “indizio” di un trasferimento di una certa somma verso l’EC.

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Ciao Andrea,Francesco,

grazie delle risposte, il tema del “rilascio di ricevuta con valore liberatorio” mi sembra una tematica non immediata da affrontare e cerco di approfondire meglio la questione con qualche ricerca.

Invece per il discorso relativo al pagamento via POS mi riferivo a quello descritto nel documento Monografico del 2018 e alla attività in carico all’ente creditore relative alla produzione della RT descritta in 1.2.1.1 Modalità di composizione della Ricevuta Telematica.
In questo caso mi sembra di capire che bisogna, cito quello presente nel documento :
" inserire nel repository delle Ricevute Telematiche una Ricevuta Telematica (RT) positiva, avente come istituto attestante la Banca di Regolamento;"

Una volta che queste RT vengono create devono essere successivamente inviate in conservazione?

La monografia del 2018 è superata da altra, vedi nella pagina di documentazione sul sito di pagopa.

Conservazione: conosci qualcuno che manda RPT e RT in conservazione? Conservatori che accettano queste tipologie documentarie e hanno almeno individuato i metadati di descrizione da inserire nel pacchetto di versamento?
Fra l’altro, a detrimento del valore del conservando documento, quasi da subito la documentazione tecnica di pagopa ha deprecato la firma XAdES di questi XML…

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Conservazione : Al momento non conosco se altri enti mandano in conservazione e sarei interessato a condividere eventuali esperienze in merito.
Per quanto riguarda i documenti, la richiesta di pagamento telematico e la ricevuta telematica, sono dei documenti informatici amministrativi e “dovrebbero” seguire le linee guida in termini di “Linee Guida sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici” quindi penso anche in termini di conservazione.
Per i metadati, oltre a quelli previsti dalle linee guida Agid :id doc,tipologia…, penso che potrebbero essere valutati, al fine di avere un quadro più chiaro della situazione nel tempo, i campi tipo : IUV,dati pagatore/versante,data pagamento, importo .
La frequenza di riversamento, ho trovato sul CAD, è di almeno una volta l’anno.

Chiedo conferma a chi nel forum naviga su queste tematiche da più tempo o si è cimentato con queste problematiche.
Grazie

Dovrebbero, appunto. a partire dalla fase di formazione.
L’ultimo contatto col nostro conservatore ci dava ancora allo studio il set di metadati di cui corredare questi oggetti digitali in fase di versamento.
Conservare questi oggetti non è affare da poco perche’ sfuggono a qualsiasi forma di registrazione documentale. A parte che vorrei vedere un EC in grado di sfoderare una RPT, o un altro che abbia registrato le RT in un sistema documentale…
Si dovrebbe forse ragionare di mandare in conservazione tutto il percorso di vita del pagamento, ma anche trattare questi XML con più cura sin dall’inizio. Fra l’altro mi pare di aver capito che almeno in alcuni modelli di pagamenti RPT e RT come oggetti XML autonomi spariscono e sono incorporati direttamente nelle buste SOAP.

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Penso che sarebbe stato più brillante prevedere fin dall’origine una conservazione a norma in capo a PagoPa SpA, dato che comunque tutto transita dal Nodo dei pagamenti SPC…

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Sarebbe effettivamente interessante capire se direttamente dal nodo dei pagamenti, da cui transita il tutto, si possa scaricare in qualche modo i dati da portare in conservazione, in quanto, un ente potrebbe avere più di qualche intermediario/partner coinvolto nella gestione.
Al momento, mi sembra di capire che, nel modello dei servizi utilizzato da PagoPA per identificare i Partner tecnologici qualificati, è presente, all’interno dei Servizi a valore aggiunto, la possibilità di avere un servizio che metta a disposizione i documenti scambiati con pagoPA da portare in conservazione. Tutti i Partner che si sono registrati come Partner qualificati (è presente la lista sul sito di PagoPA) gestiscono questa funzionalità.

Per quanto riguarda:

Sono d’accordo con il discorso di utilizzare più cura sin dall’inizio ma in quali servizi gli oggetti XML sono incorporati direttamente nelle buste SOAP?

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Concordo perfettamente, perchè farlo fare a 22.000 enti quando può farlo un solo ente in maniera unificata?

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Perché i pagamenti e i sovrastanti procedimenti sono dei 22.000 enti, quindi l’onere di documentazione è in capo a loro. Occorre una ritaratura complessiva del sistema (non solo in ambito pagamenti).

Chiedo di nuovo se qualcuno è a conoscenza:
1.di un EC che ha libero accesso alle RPT?
1bis. se si’, accede anche a quelle non andate a buon fine?
2. di un partner tecnologico in grado di interfacciarsi con un sistema di conservazione a norma?
2bis. in tal caso come viene reso i legame fra RPT e RT, e fra RPT+RT e documentazione del sovrastante procedimento?

Nei pagamenti modello 3 (=attivati da PSP tramite avviso analogico, abbinata IUV+CF+CBILL ecc., quindi anche i pagamenti via POS). Ti rimando a questa discussione:

dove un frequentatore molto attento e preparato del forum spiega queste e altre novità dee nuove SANP.

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