Integrazione di più servizi in singolo CC

Buonasera a tutti! :slight_smile:

Sono Consigliere Comunale del Comune di Agliè (TO) con deleghe alla Trasformazione al Digitale e allo Sviluppo Tecnologico.

Sto lavorando con i dipendenti comunali per poter integrare correttamente PagoPA per due motivi (oltre al fatto che è obbligatorio):

  1. In vista dell’arrivo dell’app IO voglio preparare il Comune all’integrazione.
  2. Mi piacerebbe permettere ai cittadini di pagare tramite PagoPA il biglietto per un evento organizzato dal Comune.

Ora, mi appello alle vostre esperienze! :wink: Con @Andrea_Tironi1 c’è già stato un interessante confronto, che voglio espandere con tutti in modo che questo possa essere d’aiuto.

Oggi il Comune accetta i pagamenti della TARI tramite PagoPA (Partner Tecnologico: Poste) e ha aperto un Conto Corrente apposito dove tutti gli introiti confluiscono. Il problema che mi fanno notare i dipendenti, è che aprendo un altro servizio, per loro sarebbe necessario aprire un nuovo CC in quanto non sarebbe possibile all’interno di un singolo CC capire quali soldi sono relativi a quale servizio.

Mi sembra assurdo che tramite PagoPA, tecnologia molto complessa che dovrebbe riuscire a rivoluzionare i pagamenti verso PA, sia necessario aprire un CC per ogni servizio che si intende erogare.

Sicuro del fatto che una soluzione esista e sia praticabile, resto in attesa dei vostri consigli e dei vostri feedback / esperienze.

Grazie a tutti sin d’ora per l’attenzione e per l’aiuto. :smiley:

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avere un c/c per ogni tipo di entrata a volte è una scelta per semplificare le quadrature e i controlli contabili

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Ciao @pif,

posso rassicurarti sul fatto che in pagoPA hai possibilità di sapere esattamente cosa è stato pagato. Certamente avere un CC per tipologia di entrata semplifica le verifiche, come già anticipato da @Paolo_Del_Romano , ma con pagoPA non è assolutamente necessario.

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Direi che la cosa piu’ importante per la riconciliazione puntuale a casa dell’Ente e’ il Flusso di Rendicontazione. Nel caso di unico conto di riaccredito e di PSP che, giustamente, riversano quanto incassato tramite bonifici cumulativi, e’ li’ che si possono trovare le informazioni sui singoli IUV. Non vado nello specifico perche’ bastano ed avanzano le Specifiche attuative dei codici identificativi di versamento, riversamento e rendicontazione :wink:

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Ciao @pif, sono contento che hai scritto.

Le opzioni, per una gestione ragionieristica di pagoPA che sia efficace, per la mia esperienza, sono:

  1. a “chili”: un conto per servizio. In tale modo la ragioneria fa così: guarda sul servizio del capitolo A quanti soldi ha preso, guarda sul conto associato al servizio A quanti soldi ci sono, se le due cose tornano ha finito.
  2. a “grammi”: un conto unico. Qui serve più raffinatezza, perchè bisogna avere un buon meccanismo di riconciliazione che permetta di distinguere quali incassi appartengono a quale servizio.

pagoPa ha “scombinato” il modus operandi delle ragionerie perchè ha rotto il rapporto univoco tra bonifico <-> servizio (1 a 1) passandolo a 1 a molti (1 bonifico del PSP può contenere N servizi, tra l’altro N servizi non necessariamente dello stesso Partner Tecnologico).

Le ragionerie cosa fanno: riportano il rapporto 1 a 1 facendo un conto per servizio così possono guardare il flusso finanziario mettendo in secondo piano la rendicontazione.

Il salto può essere fatto mediante la riconciliazione, che dovrebbe semplificare il tutto, ma su questo tema credo serva una discussione specifica analizzando anche le integrazioni.

Infine c’è un problema di trust (fiducia): le ragionerie non si fidano ancora di pagoPA e della rendicontazione, quindi controllano ogni operazione 1 ad 1 nella maggiore parte dei casi. Questo perchè le 24 ore di rendicontazione a volte non sono 24, perchè c’è l’anomalia che alcuni PSP possono non mandare il flusso di rendicontazione (es. infocamere su bonifico singolo), perchè il meccanismo è nuovo, perchè non c’è il flusso dell’agenza delle entrate come prima che ormai era “trustato”.

Insomma i temi sono molti, ma piano piano si stanno dipandando.

Tornando al pratico, per un servizio come la Tari ha senso fare un conto, essendo di solito circa il 25-30% delle entrate (spero di non sbagliare) del titolo I. Per un servizio come i biglietti di una festa di paese, probabilmente no, quindi serve che l’informatica con la riconciliazione e l’integraione ti risolva il problema (e lo risolva alle ragionerie).

Andrea

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Ciao, grazie immensamente a tutti per le risposte. :slight_smile:

Parlando questa mattina con la dipendente, è uscito fuori che - contrariamente a ciò che mi hanno detto una settimana fa - PagoPA non l’hanno attivato, o almeno non completamente, perché la TARI la fanno pagare con bollettino o bonifico bancario.

Io le ho detto che ero restio a credere che non ci fosse una soluzione che permettesse a loro tramite PagoPA di differenziare bene gli introiti, e alla fine siamo rimasti d’accordo che proveremo ad attivare completamente PagoPA per il pagamento della TARI, quindi anche con portali online. Successivamente, anche in collaborazione del PT andremo a capire come far finire i soldi di due servizi nello stesso conto senza troppi problemi.

Grazie @Andrea_Tironi1 per le risposte sempre super esaustive: sono per me una miniera d’oro! :wink:
La gestione migliore sarebbe quella a grammi, però ci devono essere le condizioni: deve essere presente una integrazione tra PagoPA e i software in utilizzo dal Comune - che loro mi dicono essere standard ovunque. Questa integrazione esiste?
Io non posso pensare di impostare un servizio fantastico che mi permette di pagare in 1000 modi diversi se però allungo di 10 volte le procedure e il tempo per la rendicontazione. Capisci che in un piccolo Comune il personale è limitato e carico di lavoro: PagoPA me lo tirerebbero dietro! :rofl:

Riguardo il problema di trust, una volta che si hanno delle direttive su come il processo deve funzionare poi non esiste ‘non fidarsi’ di PagoPA - i soldi non spariscono, il controllo c’è ed è migliore di prima.

Attendo punti di vista e/o esperienze di ognuno di voi! :smiley:

Buon weekend!

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Qui devi capire con il fornitore del gestionale che elabora il ruolo della Tari se riesce ad interfacciarsi “agilmente” con il PT poste e fare rendicontazione a partire dal giornale di cassa.

Andrea

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Grazie Andrea, in settimana iniziò a contattare Poste per capire come sono messi loro.

Intanto ti rispondo alla domanda che mi avevi fatto in DM: il POS del comunque è un POS normale. Un giorno, quando tutti i servizi saranno su PagoPA, sarà poi da convertire a pos@pa.

Buonasera,
il sistema a grammi non solo esiste ed è attivo in diverse realtà ma permette anche un passo successivo, ovvero arrivare a passare il giornale di cassa nel software di ragioneria e regolarizzare automaticamente i provissori d’entrata procedendo con la reversale. Tutto dipende dal l’integrazione del PT con il gestionale.
p. s. È certamente possibile mappare più servizi di incasso sullo stesso Cc.

Alba Laratta
E-fil

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Questo è un nodo importante. Lei vede la necessità di fare N integrazioni o solo software ragioneria-giornale di cassa? In che realtà ad esempio è attivo e con che software house questo meccanismo?

Andrea

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Rispondo alla prima domanda:
In linea teorica se c’è un soggetto (Ente, PT, o altro) che è in grado di codificare nell’atto della creazione delle posizioni debitorie PA la corretta scissione dell’importo dovuto nei capitoli di bilancio o accertamenti afferenti, è necessaria solo l’integrazione con il software di ragioneria.
Ovviamente dipende tutto dal tipo di processo e dagli strumenti forniti all’ente per risolvere queste situazione.
Sulla seconda domanda credo di non poter rispondere in quanto operiamo nel settore e sarebbe una pubblicità credo non consentita in questo luogo.
Saluto sperando di essere stata intellegibile!!

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Siamo in uno di quei casi in cui lo iato fra la teoria e la pratica e’ bello vasto.

  1. Stando alle specifiche attuative sui codici quando un psp quotidianamente effettua un unico versamento cumulativo di tutti i pagamenti verso un determinato IBAN, trasmette anche un flusso di rendicontazione in formato XML al sitema pagoPA. si tratta molto semplicisticamente della lista degli IUV contenuti nel riversamento;
  2. Il file XML "flusso di rendicontazione"è descritto egregiamente nelle specifiche attuative, solo che non si capisce dove va a finire; stando a quel che dice il nostro partner tecnologico questo XML non arriva al sistema pagoPA del comune ma resta nel nodo SPC e il singolo partner tecnologico puo’ interrogare il nodo SPC e avere evidenza solo degli IUV che ha generato lui;
  3. Altra complicazione si ha se il comune ha piu’ di un partner tecnologico (caso tipico: Infocert di impresainungionro). Sicuramente nei flussi di rendicontazione quotidiani compaiono IUV di partner differenti. Ammesso che ciascun partner tecnologico possa accedere alla lsita di tutit gli IUV, l’operazione di estrazione di un elenco dettagliato dei singoli pagamenti pagoPA dipende dal fatto che si riesca ad accedere ai dati degli IUV di tutti i partner tecnologici (con Infocert gia’ non e’ possibile, se non integrando “a mano” con quanto si visualizza via web dal back-office di impresainungiorno - pare infatti assodato che Infocert non metta a disposizione alcun servizio o forma di interoperabilità).

Credo siano problematiche “comuni a tutti i comuni”. Qui da noi, oltre alla fase di imputazione sulle corrette voci di bilancio e sui corretti accertamenti, mi si dice che l’accorpamento dei pagamenti rende più difficle anche gestire la fase dei rapporti colla banca tesoriera: questa emette dei provvisori (uno per ogni riversamento quotidiano del PSP) e il comune deve, entro la fine dell’anno, regolarizzare ogni provivsorio con una o piu’ reversali d’incasso (la reversale ha dei vincoli, per esempio - se ho ben capito - riferirsi a un unico capitolo ecc.).

Emergono a mio modo di vedere alcune criticità che evidenziano, oltre al fisiologico divario fra teoria e pratica, anche una certa inadeguatezza del modello di digitalizzazione dell’amministrazione che si sta seguendo. Osservazioni qualunquiste;
0) per quanto le regole possano apparire semplici si tratta sempre di istruire macchine e sistemi a fare qualcosa, quindi servono - oltre alla progettazione - l’intervento di un programmatore e l’adeguamento dei sistemi in uso;
0bis) molto spesso quando un comune rappresenta le sue esigenze al fornitore, sembra sempre che sia il primo a rappresentarle, come se fossero uniche, specifiche, particolari del singolo comune, a volte quasi dei capricci.

Vedo che Agliè è una cittadina di meno di tremila anime. Sono numeri che, enfatizzando, si possono gestire anche a mano. E’ mai possibile che per digitalizzare un procedimento chiunque debba sempre partire da zero? Che la soluzione dematerializzata debba per forza apparire piu’ difficile e macchinosa da gestire? E’ possibile che un comune di poche migliaia di abitanti debba dotarsi da zero di tutti gli strumenti? E con quali competenze li individua? E con quali soldi li paga? Vale per pagoPA, vale per i certificati anagrafici on line, vale un po’ per tutto…

A oggi credo che l’unica difesa sia dotarsi di strumenti informatici (software) in associazione con altri comuni limitrofi, in modo da dividere i canoni annuali per licenze e cloud e poter trattare collettivamente col fornitore di turno, uscendo dalla situazione kafkiana in cui tutti i comuni d’Italia fanno le stesse cose ma sono sempre gli unici a farle…
Non che questa soluzione sia immune da pericoli, anzi… perche’ ad esempio pagoPA lo vorremmo integrato con tutti i gestionali verticali di tutti i comuni associati, e questo e’ un ulteriore elemento di complicazione da tenere a mente ecc.

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Buonasera,
senz’altro alcune criticità che sottolinea sono reali, tuttavia posso dirle che, almeno per quel che riguarda la nostra esperienza, abbiamo trovato soluzioni molto pratiche alle criticità sollevate, proprio in base alle esigenze riscontrate negli enti in cui abbiamo lavorato. La filosofia che ci ha mossi è sempre stata quella di porci come reale facilitatore nel processo di attestazione sul Nodo, attuando una politica di integrazione con i principali gestionali operanti nel settore e dotando l’Ente di una serie di strumenti “chiavi in mano” qualora l’integrazione tecnologica con il gestionale non fosse possibile o la voce d’entrata fosse priva di informatizzazione.
In quest’ottica, indipendentemente dall’esistenza di un’integrazione con il software di contabilità, il nostro sistema fornisce l’esatta ripartizione degli IUV contenuti nel Flusso di Riversamento e, qualora l’Ente ne abbia la necessita, anche la corretta ripartizione in capitoli/accertamenti di bilancio. Per quanto riguarda gli Enti multintermediati è vero che non è possibile per un PT “richiamare” gli IUV di un riversamento afferenti ad altro intermediaro. Il sistema fornito dal PT può fornire in ogni caso il dettaglio dell’importo relativo agli altri intermediari. In alcuni casi siamo riusciti anche a fornire il dettaglio degli IUV afferenti altri intermediari, è bastato che l’altro intermediario ci fornisse la rendicontazione dei propri IUV.

Tutto questo per dire… Dipende tutto dagli strumenti messi a disposizione.

Sperando di aver rinfrancato con esperienze positive!

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Secondo me il povero @pif ha capito poco … spero di essere smentito ma temo sia così.
Io ho capito “medio” :wink:
Andrea

Ok… :slight_smile:
Traduco… La connessione con il sistema Pago Pa è la base minima. Ci sono tutta una serie di “optional”, forniti da alcuni PT, che in realtà sono fondamentali per il corretto utilizzo di PagoPa, e per poterne trarne benefici reali in merito ad ottimizzazione dei processi.

Ciao a tutti! :slight_smile:
Grazie mille delle risposte! Siete d’avvero d’aiuto.

Non mi sono più fatto sentire perché la situazione nel mio Comune è al momento ferma, a Luglio mi incontrerò con il PT, e per Ottobre metteremo in atto una nuova soluzione PagoPA-compliant.

Grazie @Alba per il tuo importante contributo, sebbene a volte faccia un po’ fatica a starti dietro, sono davvero preziosi i tuoi messaggi.

@frantheman Agliè ha 2.600 abitanti, eppure facciamo fatica a digitalizzarci perché le risorse umane che abbiamo sono limitate e cariche di lavoro, e le competenze tecniche sono messe ancora peggio. Io sto studiando Computer Engineering, ma il funzionamento di PagoPA è qualcosa che secondo me va decisamente oltre le conoscenze di programmatore; bisogna avere ben chiaro - cosa che io non ho - come funziona finanziariamente una PA e tutti i processi che si svolgono. L’economo e il ragioniere che abbiamo in comune sono persone molto preparate su ciò che concerne il loro lavoro, ma non moltissimo per quanto riguarda la tecnologia. Adesso vediamo se tra noi e il PT riusciamo a trovare una quadra! (spero!) :smiley:

Vi aggiornerò presto, ma nel frattempo manteniamo pure viva questa conversazione con feedback ed esperienze di ognuno in modo da avere per tutti un quadro generico e comprensibile! :slight_smile:

Grazie ancora, buona giornata!

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@pif grazie Pif! Ho cercato di farmi capire è quel tipo di cosa che è più facile vedere praticamente che descrivere a parole…Resto a disposizione per spiegarmi meglio :slight_smile:

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Ora è MOLTO più chiaro, ottimo :muscle::wink:

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