IO - mettere in sicurezza l'aggiornamento dei servizi delle PA sull'app IO

Salve
sto vivendo l’adesione del mio comune (Palermo) sull’app IO.
Premetto che sono estremamente convinto e contento della necessità di avere un app nazionale unica per dare la possibilità ai cittadini di fruire i servizi pubblici (di più PA) in un unico ambiente, quindi un unico punto di accesso nazionale.

Per ora - in questo periodo - le PA che stanno aderendo probabilmente lo stanno facendo grazie ad alcune persone (dirigenti, dipendenti) particolarmente sensibili a IO, che ci credono (come me), e credo sia una cosa positiva.

Ma mi domando: nel tempo, negli anni, quando queste persone pioniere che hanno fatto aderire il proprio ente pubblico a IO, saranno in altri uffici o saranno in pensione, chi prenderà l’eredità dell’aggiornamento dei servizi della PA locale e delle messaggistica su IO?
Questa è una domanda che un po mi spaventa, perchè penso ad un processo che funzione grazie alle persone che ci credono, ma non grazie ad un qualcosa di consolidato nell’ente e indipendente dalla volontà del singolo.
Se domani in quell’ufficio (che prima aveva fatto aderire la PA all’app IO) arriva un dirigente non molto sensibile all’argomento, che cosa succede? Immagino succede che i messaggi e i servizi di quell’ente pubblico non vengono aggiornati e il cittadino comincia a criticare l’app IO perchè non attendibile o aggiornata. Questo lo vedo come scenario possibile, purtroppo.

Come prevedere una messa in sicurezza dell’app IO in tutte le PA aderenti, allora?

La figura del Responsabile della Transizione al Digitale (art. 17 CAD) potrebbe essere il responsabile dell’aggiornamento e del mantenimento dei servizi della PA sull’app IO.
Sarebbe utile, forse indispensabile, produrre una norma (es. Decreto Presidente Consiglio Ministri) che assegna al Responsabile della Transizione al Digitale l’attività di aggiornamento e mantenimento dei servizi e messaggi dell’ente pubblico locale sull’app IO. Sicuramente aiuterebbe la “sostenibilità” nel tempo della stessa IO.

E’ un idea, una proposta, che nasce dalla stima che nutro per il lavoro svolto per l’app IO.
E mi piacerebbe sapere cosa ne pensa lo staff del TEAM che lavora a IO (@matteo.desanti) .

Saluti e grazie per la lettura

Giusta domanda.

Giusta risposta.

Penso che l’RTD debba fare tutto quanto sopra, anche se una norma che dica “manutieni IO” dici che è necessaria?

Andrea

“manutieni IO”… è necessaria?”

Secondo me, si!
Sicurezza!

Il problema mi pare più generale: già da tempo, prima di IO, svariate leggi nazionali e regionali obbligano le pubbliche amministrazioni a garantire svariate funzioni di e-government: il mantenimento di un sito, il mantenimento di una PEC, la pubblicazione elettronica di certe informazioni (per esempio, bandi, o stipendi dei dirigenti), la risposta a richieste FOIA, eccetera. Poiché, come sempre, nella pubblica amministrazione è difficile fare controlli e comminare sanzioni, a questi obblighi non sempre si ottempera adeguatamente. Con IO il problema si riproporrà. Però, sono ottimista: dato che con IO dovrebbero essere offerti servizi importanti sia per la PA che per i cittadini, come i pagamenti, ci sarà una pressione forte a mantenere il servizio sia da parte dell’offerta che da parte della domanda. Per esempio, se una pubblica amministrazione inizia a ricevere pagamenti tramite PagoPA via IO durante la gestione di un manager “illuminato” e i cittadini si abituano, anche i successori di quel manager saranno costretti a mantenere il sistema in forma: in caso di problemi con i pagamenti la ragioneria farà sapere con urgenza che un flusso di pagamenti si è interrotto (pressione dal lato dell’offerta, e.g. PA stessa), e i cittadini tempesteranno di telefonate il centralino della pubblica amministrazione (pressione dal lato della domanda). Sono cose che si automantengono se diventano standard: la sfida è più questa che nominare un responsabile.

@Luca_Valerio ciao
quello che dici lo condivido.
La mia è un idea/proposta per il primo periodo di avvio. Poi è come dici tu, una volta che i cittadini si sono abituati ai servizi pubblici veicolati dall’app IO, si automantiene per pressione dei cittadini.
Tuttavia agganciare la responsabilità dell’efficienza dei servizi dell’ente locale su IO al Responsabile Transizione Digitale non è una cosa che stravolge chissà quali equilibri.
E’ come dire che sui servizi locali esposti nell’app IO ci mette la faccia il Resp. Trans. Digitale. Chiunque esso sia oggi e chiunque esso sarà in futuro in quell’ente. Ecco questo è il succo della mia proposta.

Concordo con te su: sono cose che si automantengono se diventano standard. :slight_smile:

Sì, mi pare ottimo che tu abbia segnalato la questione e sono d’accordo, come anche @Andrea_Tironi1, che la soluzione ideale sarebbe il Responsabile della Transizione al Digitale.

Dipenderà dalla volontà politica, ma discutere il problema è un buon inizio. Inoltre, il momento è favorevole! Il Team e AGID stanno portando a casa risultati, quindi dubito che ci si dimentichi del Responsabile ai piani alti.

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