La digitalizzazione della marca da bollo

Urge un provvedimento legislativo “coraggioso” che faccia decollare una digitalizzazione facile della marca da bollo

@Andrea_Tironi1 scrive sull’argomento

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Segnalo. Il Comune di Milano ha attuato un sistema per permessi di sosta per cui “Il pagamento dei diritti di bollo sarà assolto online con il circuito Pago PA”.
https://www.comune.milano.it/servizi/sosta-libera-gratuita-di-auto-elettriche-e-ibride-richiesta-per-persone-fisiche
Non sono certo sia la stessa cosa della marca da bollo.

E’ uno dei metodi indicati nell’articolo, il fatto è che il comune di Milano parla con Agenzia Entrate e magari lo ascoltano pure, ma gli altri 7000 comuni fanno fatica, oltre al fatto che AdE dice che per i comuni piccoli certi metodi non valgono la pena, oltre al fatto che per ogni territorio pare ci siano regole diverse.

@Andrea_Tironi1
A parte l’assurdita’ di manterere un sistema di marche da bollo - in molti Paesi la marca non esiste e campano benissimo lo stesso - cosa impedisce di

  1. fare un pagamento bancario su un IBAN dedicato e usare il CRO del pagamento come identificativo della marca.
    Una variante potrebbe essere un bonifico verso un conto particolare e da quel conto ricevere un controbonifico da 1 cent, con il codice della marca specificato nella causale
  2. comprare dal tabaccaio una marca con caratteri p14-p16 e composti da cifre e lettere divisi in gruppi e usare questa composizione come marca elettronica. Una volta usata, la combinazione e’ inserita in un database e cancellata.
  3. Non pagare la marca ma identificarsi con il C.F. validato da CIE o SPID (per molti documenti occorre identificarsi online in ogni caso). Il costo delle marche finisce sulla prima dichiarazione fiscale utile. O sulla bolletta dell’elettricita’. Quando hanno deciso - pessima cosa, ma per altri motivi, non per il pagamento in se’ - di addebitare il canone RAI sulla bolletta dell’elettricita’ l’implementazione pratica fu per l’appunto molto rapida.

Di nuovo, da non esperto di P.A. italiana e soprattutto senza competenze giuridiche nostrane non riesco a capire dove sia il problema. Che, al contrario, mi sembra risolvibile con un pizzico di pragmatismo.

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fossi il MEF

  1. incaricherei 3 società di servizi informatici per fare 3 progetti di digitalizzazione della marca da bollo fornendo delle specifiche

  2. sottoporrei ad una pubblica consultazione i 3 progetti

  3. adotterei quello piu’ convincente

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Che io sappia si parla di 2 miliardi di gettito, penso sia quello il tema. Anche se leggevo che tra trasporto, smistamento e fee varie non è che rimanga molto. Valutando poi gli snellimenti, forse l’abolizione visto che è del 1862 potrebbe essere interessante.

Il governo che decidesse di abolirla avrebbe un riscontro elettorale positivo almeno per un decennio

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La marca da bollo e relative perversioni di esenzione applicate a macchia di leopardo, sarebbe da abolire, non da digitalizzare.
Personalmente la sostituirei con un importo fisso basso (esempio 2€) senza esenzioni.

Bene ma come le faresti pagare queste due euro in modo “semplice” !?

Una buona soluzione è quella adottata per le 2 euro che si pagano sulle fatture senza iva (forfettari, operazioni esenti, etc). In questo caso ex-post ogni fine trimestre oppure a fine anno se si tratta di importi minimi c’è una funzione web dove metti l’iban e fa tutto il sistema (calcoli e invio richiesta di addebito alla banca).

Ho trovato 2 entità che sanno fare il bollo digitale: Sogei e Dedagroup. Sia mai che ora la cosa si diffonda ad altri?

questa invece è la soluzione pensata per l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche

La pubblicazione ha un errore implicito. Sono 18 pagine. Togliamo copertina e indice e ne restano 14-15. Troppo lungo. Il problema non e’ la brochure in se’ ma una normativa complicata, e qui parliamo solo di marche da bollo. Quanti lettori riescono ad andare oltre a Pag.2? Non solo gli stranieri ma anche il madrelingua medio ha una comprensione a livello B1-B2.

Una soluzione ci sarebbe.

Lo Stato (MinFIn, AgEntrate ecc.) dovrebbe introdurre una piattaforma identica a quella delle banche. Quando una fattura viene pagata l’importo entra in questa piattaforma, sono automaticamente calcolati coefficienti, bolli, contributi previdenziali ecc. Appena questi sono versati la somma al netto si sblocca ed e’ a disposizione del titolare Partita IVA. Per l’utente significa non doversi piu’ districare tra dichiarazione per bolli, dichiarazione finale, anticipi, previsioni di reddito, acconto a giugno e saldo a novembre, differenza tra erario e INPS e complicazioni varie. Per lo Stato significa incassare subito e non dopo un anno o piu’. Sempre che, come avviene oggi, l’incasso arrivi.

Se anche banche microscopische sono riuscite a darsi piattaforme piu’ o meno decenti, lo Stato non e’ in grado di farlo?

Quante banche o societa’ di e-commerce riuscirebbero a sopravvivere se i sistemi di scelta dei prodotti avessero l’aspetto della dichiarazione online e i pagamenti fossero gestiti come Partita IVA e F24? Amazon: “Se hai acquistato un libro il cui cognome dell’Autore inizia con K o S o W usa il codice 2034, se invece il titolo come terza lettera ha una A llora usa il codice 3728” e amenita’ varie.

Ci sono speranze? Io contavo che i contributi PNRR servissero anche a questo tipo di soluzioni, ma evidentemente mi sono sbagliato.

In compenso arriva il wallet. Che ci voglia la marca da bollo (elettronica? virtuale?) per usarlo?

hai ragione ! :roll_eyes:

confido che nel 2100 funzionerà cosi! :thinking:

il PNRR è un’occasione persa! :confused:

  1. Il problema di fondo resta. Come impedisci al cittadino evasore di riusare il CRO per un altro contratto da bollare?
  2. Resta il problema di andare dal tabaccaio e di verificare la marca abbinata al contratto per cui ti interessa.
  3. E se non paghi? E se sei nullatenente? Col cavolo che lo Stato rinuncia ai soldi…

le soluzioni tecniche migliori esistono sicuramente. Ad esempio:

  1. il sistema che è stato utilizzato per le marche da bollo sulle fatture elettroniche
  2. oppure basterebbe dare la possibilità di creare un borsellino elettronico ad ogni contribuente da ricaricare con addebito sul c/c (o carta di credito) che genera degli ID per ogni marca

Non basta. Il fatto è che le fatture transitano tutte dai server dell’AdE, che quindi sa precisamente quanto ognuno deve pagare, quando e per cosa. Mentre nell’uso del bollo ad es., per i contratti, questo non avviene sempre (avviene se vengono registrati, ma tutti quelli in caso d’uso, per dire, no).
La sfida è legare quello specifico contratto a quella specifica marca digitale (ID, quel che vuoi) rendendone impossibile il ‘riciclo’ multiplo, e rendere possibile la verifica . La soluzione teoricamente c’è ed è stata normata, ma applicarla concretamente pare che non interessi a nessuno.

questo è il vero problema!

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