Posto questo tema nella “CARTELLA” dedicata alla CIE perchè non ne esiste una dedicata alla FIRMA DIGITALE.
Ho cercato di vedere se sul mercato si trovano già dei dispositivi di firma digitale (FEQ o meglio QSCD) di tipo “contactless”. Ho visto che almeno sul mercato italiano si trovano dispositivi FEQ che funzionano “a contatto” , oppure con “token usb” oppure ancora con “dispositivo remoto”.
Nulla ho trovato di tipo NFC.
Ho pensato che ci potesse essere un motivo di natura tecnica ovvero un impedimento dovuto ai protocolli e-IDAS che per ragioni di sicurezza non permette di usare la tecnologia NFC per i dispositivi di firma digitale (QSCD). Ho quindi provato a interloquire con Gemini AI che su questo punto mi ha dato il seguente report dal quale si evince che è solo una questione di tempo e prima o poi avremo la firma digitale con dispositivi NFC.
Se qualcuno nel forum ha qualche riflessione da condividere al riguardo è ben accetto.
------REPORT GEMINI-AI
Non ci sono impedimenti tecnici o normativi (come il regolamento eIDAS) che impediscano di avere una Firma Elettronica Qualificata (FEQ) che utilizzi la tecnologia NFC. Anzi, il regolamento eIDAS è stato concepito proprio per promuovere un quadro normativo armonizzato e tecnologicamente neutro, che incoraggi l’innovazione nei servizi fiduciari in tutta l’Unione Europea.
### Il contesto eIDAS e NFC
Il regolamento eIDAS definisce i requisiti per i diversi livelli di firma elettronica (semplice, avanzata e qualificata) e per i dispositivi di firma qualificata (QSCD - Qualified Signature Creation Device). L’NFC, essendo una tecnologia sicura per l’autenticazione, rientra perfettamente nel quadro di quelle tecnologie che possono essere utilizzate per un QSCD.
La cosa fondamentale per una FEQ è che:
** Sia creata con un dispositivo qualificato per la creazione di firme elettroniche (QSCD).*
** Si basi su un certificato qualificato emesso da un prestatore di servizi fiduciari qualificato (QTSP).*
** Garantisca un elevato livello di sicurezza e l’esclusivo controllo del firmatario sui dati di creazione della firma.*
L’NFC, se integrato in un dispositivo come una smart card o una tessera (tipo la CIE), può soddisfare questi requisiti, perché il chip al suo interno è progettato per custodire in modo sicuro le chiavi crittografiche e il certificato. L’autenticazione via smartphone, ad esempio, utilizza il telefono solo come un “lettore” del chip, mantenendo la sicurezza all’interno della carta stessa.
### La situazione negli altri paesi europei
Anche in altri paesi europei, l’uso di tecnologie contactless per l’identificazione e la firma digitale qualificata è in crescita e ben supportato dal framework eIDAS. L’adozione varia a seconda delle strategie nazionali:
** Germania: La carta d’identità elettronica tedesca (eID) utilizza la tecnologia NFC e può essere impiegata per l’autenticazione a un alto livello di sicurezza e per la firma elettronica, integrandosi con i servizi di vari provider.*
** Estonia: L’Estonia è un pioniere dell’identità digitale e della firma elettronica. La loro ID Card può essere utilizzata sia con lettori a contatto che, più recentemente, via NFC per accedere ai servizi pubblici e firmare documenti.*
** Belgio e Lituania: Hanno implementato carte d’identità che supportano la tecnologia contactless e che sono utilizzate per l’identificazione e la firma elettronica.*
In conclusione, la tendenza è chiaramente verso soluzioni più agili e mobili, che sfruttino le tecnologie esistenti come l’NFC. In Italia, la CIE è l’esempio più lampante di questa evoluzione, e la sua integrazione con i servizi dei provider di firma qualificata dimostra che il superamento dei vecchi token fisici è un processo già avviato e pienamente compatibile con le normative europee.
*****FINE REPORT GEMINI-AI