Ferma restando la condivisione dei dati tra pubbliche amministrazioni per finalità istituzionali, che avviene esclusivamente a titolo gratuito, salvo per la prestazione di elaborazioni aggiuntive, come previsto dall’art. 50 del CAD , il Decreto stabilisce come regola preminente che i dati siano resi disponibili gratuitamente; tuttavia, è possibile richiedere per il riutilizzo dei dati i costi marginali sostenuti effettivamente per la riproduzione, la messa a disposizione e la divulgazione dei dati, nonché per l’anonimizzazione di dati personali o per le misure adottate per proteggere le informazioni commerciali a carattere riservato.
Sarebbe possibile linkare il citato elenco pubblico del MEF relativo al punto 2 dell’elenco delle organizzazioni che possono determinare tariffe superiori ai costi marginali? Si potrebbe specificare meglio e/o fare riferimento a degli elenchi pubblici anche per le organizzazioni al punto 3?
Come si relaziona il pagamento di una tariffa superiore al costo marginale con i concetti di licenza e di riutilizzo?
Una volta pagata la tariffa, che licenza viene applicata ai dati? Secondo queste stesse linee guida dovrebbe essere analoga a CC0 o CC-BY, ma un riutilizzo commerciale con importi fissi come per i dati e informazioni catastali ed ipotecari mal si concilia con le licenze appena citate.
E quando i dati entrano in possesso del fruitore, sono liberamente riutilizzabili (e ri-pubblicabili) gratuitamente e/o commercialmente?
Un riutilizzo gratuito, ad esempio quello per le serie di dati di elevato valore coincide con un accesso gratuito?
Sarebbe possibile fornire maggiore dettaglio su questi esempi e casi d’uso?