Dall’analisi della normativa in materia di identità digitale non è emerso alcun elemento ostativo al rilascio di SPID ai minori.
Estratto da Kennisgeving voor omleiding
In ambito patrimoniale, il minore può compiere validamente gli atti della vita quotidiana. Per atti della vita quotidiana si intendono gli atti giuridici volti a soddisfare le esigenze per una crescita equilibrata o aventi ad oggetto i bisogni di vita. Fra tali atti sono fatti rientrare atti unilaterali negoziali (acquisto di beni per le esigenze quotidiane) e non negoziali (la testimonianza, l’impossessamento), nonché contratti.>>
Occorrerebbe sancire se ottenere SPID ad una determinata età (ipotizziamo 14+) per i servizi scuola, sanitari e similiari rientra o meno nella categoria di atto orientato a soddisfare le esigenze del miore o men
“Il consenso del titolare della responsabilità genitoriale non dovrebbe essere necessario nel quadro dei servizi di prevenzione o di consulenza forniti direttamente a un minore”
questa raccomandazione appare disattesa nell’implementazione dei capitoli successivi che prevede che il consenso di tutti coloro che esercitano la potestà genitoriale
Se è previsto che “Gli atti di ordinaria amministrazione, esclusi i contratti con i quali si concedono o si acquistano diritti personali di godimento, possono essere compiuti disgiuntamente da ciascun genitore” allora perchè limitare ad un solo genitore il rilascio di SPID e soprattutto il controllo dell’identità?
A nostro avviso le presenti LLGG dovrebbero prevedere espressamente anche la possibilità che siano le scuole ad accordarsi con uno o più Identity Provider per il rilascio dell’identità digitale a favore del minore, con il conseguente intervento del/dei genitore/i in fase di onboarding.