[LG -SPID Uso Professionale] Articolo 2: Definizioni

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Articolo 2: Definizioni

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https://lg-spid-rilascio-identita-digitale-uso-professionale.readthedocs.io/it/latest/contents/articolo-2.html

Alcuni appunti per verificare il livello di comprensione delle definizioni fornite nell’articolo 2.

Esempi per capire l’applicazione di SPID Uso Professionale in un comune: Comune di Palermo.

Penso a:

  • utenza master: Comune di Palermo (o potrebbe corrispondere al Sindaco che è legale rappresentante del Comune → cosi avviene per le utenze online dell’INAIL).
  • identità digitale uso professionale per la persona giuridica: Sindaco Comune Palermo (legale rappresentante Comune Palermo).
  • identità digitale uso professionale della persona fisica: tizio, dirigente polizia municipale Comune Palermo.
  • identità digitale uso professionale della persona fisica: caio, dirigente settore pubblica istruzione Comune Palermo.
  • identità digitale uso professionale della persona fisica: sempronio, dirigente settore cultura Comune Palermo.

Questi esempi hanno lo scopo di verificare se ho capito bene la comprensione delle definizioni riportate nell’art.2 delle LG SPID Uso Professionale.
Nel caso in cui questi esempi non rispecchiano le definizioni, sarebbe utile riportare esempi di applicazione SPID Uso Professionale per un ente pubblico, cosi da fornire a tutte le PA chiare indicazioni operative.

Grazie per l’attenzione.

utenza master: Comune di Palermo (corrisponde al Sindaco che è legale rappresentante del Comune), serve anche per dare autorizzazione al rilascio delle identità digitali uso professionale per la persona giuridica afferenti al Comune.
identità digitale uso professionale per la persona giuridica: tizio, dirigente polizia municipale Comune Palermo. Lo qualifica ad agire per conto del Comune ma la sua caratteristica di dirigente di polizia municipale rimane in carico al suo profilo nei sistemi del Comune. La sua identità digitale è stata rilasciata dietro conferma della utenza master del Comune.
identità digitale uso professionale per la persona fisica: caio, cittadino del Comune che agisce per uso professionale (es. una consulenza). La sua identità digitale è richiesta direttamente al gestore dell’identità digitale dal cittadino.

Se così fosse confermato allora vengono meno i principi di semplicità ed economicità e non percepisco quale sia il valore aggiunto: infatti i servizi dell’ipotetico comune di Palermo non necessitano di tale informazione in quanto la detengono ed altri servizi di altri enti non hanno un valore aggiunta in quanto l’identità non porta seco alcuna informazione utile a qualificare l’utente come “agente di polizia municipale” e neppure di come verificare l’utenza.

Si genera quindi un inutile aggravio di costi.

Questo presuppone un sistema di “procura” alternativo da quello attualmente normato, si è certi che non si vada in sovrapposizione con la normativa?

In relazione a questo articolo, contenente le definizioni, sarebbe utile una precisazione più puntuale delle identità digitali ad uso professionale elencate.

Per meglio comprendere lato SP quali sinao i servizi da correlare a questa tipologia di identità occorrebrebbe a mio avviso precisare meglio il perimetro del termine “uso professionale”. Mentre è chiaro il confine ad esempio per le imprese, non lo è per atri soggetti come ad esempio le associazioni “no profit”.
Porto un contributo su un servizio che utilizzo direttamente in questo ambito.
Sono il presidente di una associazione no profit ed annualmente devo presentare alla PA il mio bilancio sociale, questo attraverso l’utilizzo di una procedura che richiede l’accesso da parte del legale rappresentante (o di soggetto delegato).
Questo caso rientra nell’uso “professionale” ?
Grazie,