Salve a tutti.
Intanto complimenti per il vostro lavoro.
In merito all’argomento ritengo utile segnalare che la situazione è molto più complessa di come appaia facendo facili moralismi e condannando questo o quello partendo dal presupposto che tutto il male penda da una parte sola, spero sia utile argomentarla.
Intanto per cominciare le situazioni sono molto diverse mentre per la natura stessa di questi standard internazionali si fa di tutta l’erba un fascio così come di tutta l’erba una fascio si fa delle soluzione proposte.
Prendendo le scuole per esempio, il personale interno non ha le competenze per programmare o la benché minima nozione di web design: a stento esistevano queste abilità nel momento delle assunzioni, faccio presente che la maggior parte del personale ha già vissuto 3 o 4 rivoluzioni essendo partito quando neanche c’erano i computer negli uffici (c’era penna e calamaio).
Dunque andrebbero inseriti nuovi profili specificamente selezionati tra persone estremamente competente, cosa che non è stata fatta.
Questo punto veniva prima degli altri.
Inoltre anche all’interno delle stesse scuole la situazione è diversificata, dato che una scuola superiore ad indirizzo scientifico ha personale docente in qualche maniere attinente alla materia (può capitare anche che insegnino materie di web design), mentre scuole primarie hanno personale totalmente estraneo a queste materie (totalmente estraneo assolutamente non per colpa loro).
Punto che fa capire che ci sono dei problemi di pianificazione di questo progetto, che avranno conseguenze negative se non vi si pone rimedio, essendo che è facile immaginare che ci troveremo scuole di serie A e scuole di serie B a seconda del tipo di indirizzo e di percorso di studi (oltre che del livello di cessione di competenze tramite privatizzazione come spiegherò dopo).
Basti pensare che le scuole inferiori non hanno assistenti tecnici poiché le tabelle risalgono a periodo in cui non era nemmeno previsto che scuole primarie o medie avessero computer, forse neanche esistevano i computer ai tempi di queste tabelle, mentre oggi ce ne sono centinaia in ogni e ordine e grado (lasciando fuori l’infanzia).
Queste tabelle non sono mai state cambiate, se non nel senso di tagliare la quantità di personale per risparmiare sui costi, con assurdità come la necessità di essere perito elettronico per un laboratorio informatico laddove un ingegnere informatico non ha i titoli di accesso (sempre per via del fatto che le tabelle risalgono a prima che esistessero le situazioni odierne).
Naturalmente essendo obbligatorio individuare dei responsabili, qualcuno è stato individuato.
Quel qualcuno, facilmente l’unica persona che non si è tirata indietro dallo spavento, fa quel che può (e chi pensa che sia retribuito per questi incarichi non ha proprio contezza di come funzionano le cose).
Gli vogliamo dare tutta la colpa? o vogliamo migliorarlo questo paese?
Ora voi immaginate se prendessimo un idraulico e gli facessimo fare il medico, ci stupiremmo se vanno male le cose? ce la prendiamo con l’idraulico? l’idraulico non ha avuto nemmeno scelta, lo hanno costretto a fare il medico senza avere le qualifiche necessarie.
C’è buon senso in questo? lo dico molto serenamente, partendo dal presupposto che parliamo di un percorso lungo, importante da fare, che va vissuto con una certa serenità senza dimenticare che certe cose in America le facevano 30 anni fa e ci hanno messo 10 anni a realizzarle.
Si può anche ridimensionare il dramma di non avere la responsività su smartphone se si comprende che averla non è detto che non abbia un costo per i cittadini come andrò a spiegare se mi si presta attenzione.
Le situazioni sono complesse, non è la prima volta che in questo paese si prendono normative e prassi che all’estero hanno funzionato, le si copia e incolla e qui non funzionano perché l’ambiente è diverso, la situazione di partenza è diversa, la mentalità organizzativa è diversa, le competenze, ecc… ecc…
Questo di voler riciclare personale considerando queste competenze qualcosa di insignificante è un punto che andrebbe risolto immediatamente, mentre non se ne parla neanche.
Le situazioni non sono tutte uguali.
Comuni e Amministrazioni hanno Uffici Tecnici e centinaia di dipendenti, le scuole hanno 6/7 amministrativi in tutto.
Il personale è ricilcato nell’innovazione, riciclato come programmatore e web master, sostanzialmente una cosa da tempo libero, poiché non è stato previsto un distacco o una riduzione del carico di lavoro ordinario, come se questi incarichi richiedessero l’impegno di 5 minuti e fossero di irrilevante importanza.
C’è buon senso in questo? c’è razionalità? c’è pensiero scientifico?
Domanda migliore: hanno fatto così in America a suo tempo?
Se le persone esterne sapessero lo sforzo che fanno le persone che lavorano, studiano a casa loro nel tempo libero, mettendo il massimo impegno nell’innovazione, sarebbero più tolleranti dei parziali insuccessi che senz’altro ci sono.
Personalmente sono amatore programmatore, conosco diversi linguaggi di programmazione e mi intendo di web design e mi rendo conto che le competenze richieste cominciano ad essere avanzate (complessivamente, tra standard di sicurezza, procedure e protocolli informatici).
Ho studiato anni per mia passione personale, so perfettamente che non si diventa competenti con qualche corsetto di 20 ore senza avere macinato anni facendo errori su applicazoni, siti internet, esperimenti, mentre il messaggio che passa dall’alto è che sia sufficiente fare qualche corsetto per convertire personale assunto per fare qualcosa a fare tutt’altro.
Ma il problema non è nemmeno questo, sono gli incastri dei precedenti anni, le dipendenze che esistono.
Se parliamo di sistema scolastico, il risultato più facile che verrà ottenuto sarà una maggior privatizzazione, non una incentivazione dell’open source e questo proprio da parte di quella scuole considerate più virtuose.
Rimanendo sul tema del topic (ma è più complessa la situazione) Il cittadino avrà la sua visualizzazione responsitiva e per niente gli verrà il dubbio di quanto venga versato a ditte private dall’amministrazione di turno, il quale importo, tutto insieme e in tutto il paese, fa una bella cifra.
La privatizzazione sarà incrementata poiché questa sola garantirà (anche se adesso magari non lo garantisce) il rispetto di certi standard, con sforzo zero e facendo fare bella figura ad enti che non hanno fatto altro che pagare per il risultato, mentre dall’altra parte personale non qualificato ce la metteva tutta e sbatteva la teste nei vari muri.
Quale lato è visibile di questa complessità da parte dell’esterno? è poi tanto diverso da chi non guarda la semantica, non sa come si attiva la console del browser ed esprime un giudizio con l’unico metro della vista umana e delle dimensioni del proprio schermo?
Allora sorge una domanda.
Non si spendeva meno ad assumere programmatori a livello nazionale che facessero programmi per tutti? magari in pianta stabile e con l’incarico di imprimere una forte spinta alla nascita di comunità open source a cui aggregarsi?
Diciamo che spendo 1000 euro, pago il programmatore per un programma, per il codice prodotto.
Quanto si spende nel suo complesso a prendere tutte le licenze per rispettare varie normative tecniche? se ogni singola amministrazione paga, sempre facendo l’esempio immaginario, 1000 per la licenza, quanto fa in tutto?
Moltiplichiamo per 10.000 o 20.000, 30.000 e chiediamoci ancora una volta se tutto il male viene dall’idraulico mandato a fare il medico.
A questo si aggiunga che i dati spesso sono chiusi dento questi software, difettano dalla possibilità di essere esportatì, importanti (lasciamo perdere il concetto di api per costruirci qualcosa), in modo che possano interagire tra programmi diversi o sia possibile costruire qualcosa autonomamente (il che violerebbe interoperabilità, ma se ne parla?).
Oggi abbiamo json o xml, ma è dagli anni 60 che mandiamo csv e txt di dati, come si spiega tecnicamente questa difficoltà insormontabile di fare dialogare le cose?
Tra l’altro le scuole, a differenza di Uffici che hanno siti che possono essere paragonati a meri blog, devono avere anche moduli specifici che fanno lavori specifici, non è solo una questione di pubblicare dei contenuti pubblici.
Le fa wordpress il calcolo delle pensioni? i registri dei voti? la contabilità?
I CMS open source rispettano l’accessibilità, ma arrivano anche, come diffusione nell’ottica di questo progetto, a distanza di anni dagli obblighi che le scuole avevano di dotarsi di siti, servizi, etc… arrivano tardi, arrivano quando si è incastrati in situazioni dove non è semplice usicre, per mancanza di tempo, mancanza di personale che riconverta tutto, stravolga tutto, ricominci tutto da zero.
E se dobbiamo fare tutto da zero, non appare chiaro che un qualche problema di progettazione e pianificazione c’è stato? o non se ne può parlare?
Sembra che ci si rivolga ad organizzazioni che aprono una attività domani e non ad organizzazioni incastrate in situazione che richiedono una lunga fase di riconversione e fasi di transizione su praticamente tutto perché un vero progetto 10/15/20 anni fa non c’è mai stato, si è andati per inerzia come una zattera nella marea dei cambiamenti internazionali.
Questo è uno dei motivi per cui alcuni CMS non open source hanno preso piede anche se non rispettano le norme di cui parliamo (e il personale non se ne è accorto, dato che valuta le cose guardando il proprio schermo invece di usare console, debug, vedere la semantica, fare il resize dello screen per controllare la responsività, ecc… )
Tuttavia avevano servizi specifici pensati per l’ambiente il che è pur sempre un punto a favore.
Questo è colpa dell’idraulico messo a fare il medico o la pianificazione negli utlimi 10 o 20 anni ha lasciato a desiderare altrove?
Se ci si trova incastrati in scelte sbagliate, incastrati in situazioni di dipendenze con strutture obsolete, incastrati con programmi che non comunicano tra loro, si può veramente ricominciare da zero come se niente fosse?
Purtroppo no, si rassegni chi pensa diversamente.
Anche quando i problemi si vedono e si conoscono, ci sono incastri che sono un problema grosso da affrontare e non è un CSS responsitivo che ti aiuta.
Non si sa se la struttura verrà aggiornata o non aggiornata da parte di chi l’ha prodotta, il che costringe e fare una valutazione se temporeggiare o lanciarsi in drastiche transizioni verso altro di cui si sa ancora meno (perché adesso c’è un progetto e tra 3 anni? tra 5?),
Pensiamo veramente che il problema sia di non riuscire ad installare un CMS come wordpress con un template responsitivo dentro un server? si pensa male se si pensa questo.
E se si pensa male, senza vederli chiari i problemi, non miglioreranno le cose.
Il problema sono gli incastri e le situazioni che tra l’altro differiscono da posto a posto, nel caso delle scuole, la situazione ha origine dal fatto che quando hanno dato l’autonomia alle scuole 20 anni fa ognuna è andata in una direzione diversa, sostanzialmente incoraggiata ad arrangiarsi (che ha significato nella maggior parte dei casi privatizzarsi a livello di software e di dipendenze dato che non sono stati più prodotti software statali).
Sono molto complesse le cose e penso che l’equivoco di fondo sia nel non poter capire quanto è rilevante l’incremento della privatizzazione in relazione all’incremento della complessità richiesta negli anni.
Oppure rilevare statisticamente quante amministrazioni a norma abbiano delegato ed esternalizzato competenze.
Se essere virtuosi è quello, non mi pare ci voglia poi molto.
A che prezzo sarà il tempo a dirlo.