è un po’ che noto questa cosa e vorrei chiedere chiarimenti a chi ne sa di più.
Ho notato passare vari files XML con un nome file che secondo me sarebbe errato, se ben capisco le specifiche SDI, ma invece sono correttamente processati.
Mi riferisco a quei nomi che riportano una PIVA (italiana) di 16 caratteri, quindi roba tipo:
IT01234567890nnnnn_xxxxx.xml
dove nnnnn è alfanumerico
Se ben capisco le specifiche SDI, in caso di nazione IT e PIVA (quindi numerica) dovrebbe essere accettabile solo una sequenza di 11 numeri dopo “IT” e prima del separatore underscore.
Solo in caso di uso di CF alfanumerico dopo IT dovrebbe essere consentito superare gli 11 caretteri e arrivare a 16.
Forse lo SDI ha rilassato i controlli visto che si saranno resi conto che solo 5 caratteri dopo l’underscore è un namespace troppo piccolo per i volumi moderni ?
Molti grossi provider vedo che da tempo usano regolamente questo formato “esteso” di nome file (es. Fattureincloud)
ah ok quindi in pratica si sfrutta un bug di SDI per avere i 16 caratteri anche se poi l’ID fiscale risultante è di fatto invalido.
Sfruttero’ anche io questa cosa allora, sperando che lo SDI non lo “corregga” mai…
Non si tratta esattamente di un “bug”, ma di un rilassamento voluto dei controlli. Le specifiche ufficiali infatti dicono:
Comunque sì, il motivo di questo cambiamento (inizialmente il controllo era più stringente) è proprio il fatto che per i grossi provider i progressivi non bastavano. Il perché non potevano cambiare le specifiche allungano la parte con il progressivo, non lo sa nessuno.