Omaggi in Fattura Elettronica

Ma questo significa che al cliente finale esponi quanto hai pagato l’articolo.

Fino al 2009 si faceva in base al prezzo di vendita. Con la legge 88/2009 (art.13 co.2) si fa in base al prezzo di costo

No, almeno no per le fatture Omaggio senza rivalsa. Il “trucco” è fare una AutoFattura intestata a te stesso che ti “autoinvii” dove emerge l’IVA che devi pagare. Il cliente riceve solo l’eventuale DDT.

Cosa diversa per gli Omaggi con Rivalsa dell’IVA, dato che in quel caso è il cliente a dover pagare l’IVA la fattura va fatta a lui e quindi si, verrebbe a conoscenza dei prezzi di acquisto! Almeno, così la so io. Ma forse puoi mettergli in fattura il prezzo a lui e gli fai pagare l’IVA sul prezzo a lui. Paolo Del Romano è sicuramente più afferrato di me sull’argomento.

Ciao
Ettore

Buongiorno a tutti, pure noi stiamo riscontrando lo stesso problema ed abbiamo utilizzato la soluzione di decurtare l’importo degli omaggi con iva 0, natura N2. Il dubbio rimane sul riferimento legge da applicare.
Qualcuno ha risolto correttamente?

Cmq sul portale fatturapa.gov.it potevano sforzarsi solo un poco e mettere quei 5 esempi di tipologie di fatture , così giusto per far stare sereni noi operatori del settore :frowning:

Saluti a tutti

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non ci arrivano! :face_with_raised_eyebrow:

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Integro il commento per chiarezza, nel nostro software abbiamo messo di default i seguenti riferimenti di legge, a seconda di avere omaggio imponibile o totale:

.: Cessione gratuita senza rivalsa ai sensi dell’art. 18 del D.P.R. 633/1972
.: Cessione gratuita art.2 DPR 633/72 con obbligo di rivalsa art.18 DPR 633/72

Speriamo che non ci creano noie
Saluti

risolvere “correttamente” è difficile in quanto dovrebbe essere l’agenzia delle entrate a dirlo

per nostra fortuna abbiamo pochi omaggi e quei pochi sono del valore di pochi euro su fatture di qualche centinaio, quindi abbiamo risolto “nascondendo” l’omaggio.
ovvero applicando a fine fattura uno sconto complessivo.

questo comporta ovviamente che la fattura cartacea sarà leggermente differente da quella elettronica.

quella cartacea magari alla decima riga avrà riportato:
articolo xxxxx imponibile 10€ iva 22 -> OMAGGIO

nella fatturazione elettronica quella voce sarà
articolo xxxx imponibile 10€ iva 22
e alla fine del documento si troverà il rigo
sconto concordato 10 € iva 22

la procedura suggerita da ASSOSOFTWARE

Molto interessante Paolo, mi sarebbe piaciuto leggere per intero le righe tagliate nell’immagine, puoi ripostarla per intero oppure fornire il link alla pagina?

Questo i link alle faq di assosoftware. Li trovi tutto
http://www.assosoftware.it/faq

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Buongiorno, mi trovo anch’io nella stessa situazione. La software house per gli omaggi senza rivalsa iva ha sviluppato una soluzione similare a quella da lei proposta, ma il commercialista non approva il fatto di inserire nel file xml la riga di storno degli omaggi nel dettaglio e nei dati di riepilogo(anche nel mio caso però non mi è sembrato molto convinto). Lei alla fine come ha risolto? La ringrazio

Ciao, trovo assurdo che si stornino importi direttamente in fattura. In questo modo, per lo SDI la fattura è emessa a zero! Ciò non rispetta il dettato di legge. C’è anche omesso versamento IVA tra l’altro.
Nella fattura elettronica, che è quella che ha valore per il Fisco, devono essere presenti il totale imponibile e il totale IVA, come nelle vecchie fatture cartacee.
Io la vedo così, voi che ne pensate?

e come la gestisci una fattura emessa da un gestore di servizi ad un privato che calcolato il consumo e tolto l’eventuale ricalcolo precedente, riporta un imponibile pari a zero?

Stornare importi in fattura serve anche per dare evidenza dello sconto o del credito precedente in base alle condizioni di fatturazione che l’azienda fa.

Un’azienda privata solitamente fa una nota di credito ma chi ti offre i servizi no…ti riaccredito l’importo nelle fatture successive.
inoltre non potresti date evidenza dei premi, abbuoni o sconti su riga separata.

immagina anche un caso molto semplice. compri un prodotto e ti fanno fattura ma non è quello che vuoi. a quel punto l’azienda ha 2 possibilità .
emettere un documento di variazione ed emettere un documento di fatturazione per il nuovo prodotto.

ma dato che emettere documenti ha un costo (carta, registrazione, conservazione) è molto più semplice emettere un solo nuovo documento con un articolo in reso. se i due articoli hanno stesso prezzo e iva otterrai la fattura a zero.
cosa giusta tra l’altro perché comunque se emetti una nota di credito 100 + iva 22 e poi emetti fattura per 100 + iva 22 il risultato non è diverso da emettere fattura a zero.

a tale proposito l’agenzia delle entrate aveva fatto un comunicato (ora sembra introvabile) dove diceva che in caso di ricezione di fatture palesemente errate accompagnate da nota di credito, si poteva omettere la registrazione contabile.

Ciao e grazie.
Io mi riferisco nello specifico a fatture emesse per omaggi, quindi per cessioni di beni (non: prestazioni di servizi). Il mio riferimento è l’art. 2 comma 2 n° 4 del DPR 633/1972, che mi sembra molto chiaro in proposito.
Nella sostanza, nel caso di omaggi di beni oggetto dell’attività dell’impresa non opera l’esclusione da IVA di cui all’articolo che ho citato: pertanto la cessione gratuita costituisce un’operazione rilevante ai fini dell’applicazione dell’IVA (a meno che non sia stata detratta l’imposta relativa all’acquisto).

Considera però che potresti fare una fattura con merce omaggio con o senza rivalsa.
se la fai con rivalsa, allora l’omaggio dovrebbe avere l’iva di acquisto (quindi dici al cliente quanto hai pagato l’articolo e quanto ci fai di ricarico) se invece la fai senza rivalsa, dovresti fare un’auto fattura per l’importo dell’iva.
Inoltre come giustamente hai scritto

ma come definisci un modo di controllo automatico che rilevi se quel prodotto è una descrizione, un servizio, un bene oggetto di impresa oppure un bene non oggetti di impresa?
L’unico modo è che una persona si metta a verificare la fattura manualmente.

Durante un convegno con la CGN con relatore il commercialista/revisore contabile Barbisan Cristian è stato detto che l’agenzia delle entrate per motivi di privacy non può leggere il contenuto di una fattura, solo i totali. Per poter leggere il contenuto (quindi le descrizioni articoli) deve inoltrare una lettere di compliace.
Confido che quello che mi fu detto a novembre 2018 sia ancora valido. quindi significa che per ogni fattura con un ipotetico importo a zero andrebbero generate lettere di compliace e avere qualcuno che a mano verifica… per recuperare una parte di iva che probabilmente non copre i costi del personale che controlla le fatture.

Senza contare che l’omaggio potrebbe essere applicato come forma di sconto sul totale fattura oppure come rimborso sulle spese di trasporto oppure banalmente non fatturato

Immagino che in agenzia delle entrate abbiano già pensato alle varie casistiche ma che di fatto non sono gestibili automaticamente e quindi non bloccabili (in fase di emissione fatture ) non essendo definibili.
Se hanno avuto in minimo di furbizia, hanno applicato degli alert in modo che se si verificano certe situazioni :

  • una proporzione troppo alta tra sconti e importi
  • quantità elevate con importi a zero
  • troppe righe con quantità e importo a zero rispetto alla fattura
  • elevato numero di fatture a zero emesse da quel fornitore
  • ecc…

valutano se agire ed eseguire un controllo oppure no.
specie se consideriamo che le descrizioni libere vengono (o venivano fatte) con descrizione, qta1 e importo zero. solo recentemente è stata accettata la quantità zero.

Meglio che sentiate un altro commercialista.
Omaggi relativi alla propria attività: la fattura si emette normalmente, ma specificando che si tratta di omaggi e se con o senza rivalsa IVA
DARE => CLIENTE 122 ---- AVERE => VENDITA MERCI 100, IVA 22
Poi CONTABILMENTE il cedente esegue UN’ALTRA separata scrittura
Es. senza rivalsa IVA:
DARE => OMAGGI A CLIENTI 100, COSTI INDEDUCIBILI 22 ---- AVERE => CLIENTE 122.

Non c’è altra via

Se volete vi indico anche le scritture del cessionario (es. senza rivalsa IVA):
Registrazione fattura
DARE => ACQUISTI MERCI 100, IVA INDETRAIBILE 22 ---- AVERE=> FORNITORE 122
Poi CONTABILMENTE il cessionario esegue UN’ALTRA separata scrittura
Es. senza rivalsa IVA:
DARE => FORNITORE 122 ---- AVERE => OMAGGI DA FORNITORI 122

Ho risolto come ho già scritto e come il suo commercialista non approva, ma il mio si…
Il gioco è avere una fattura dove nel totale compare solo l’IVA e avere delle righe che riescano a far saltare fuori un totale con solo l’IVA.

Riassumendo:

  • Autofattura (intestata a se stessi)
  • Riga del bene col prezzo di acquisto e iva xx%
  • Riga di storno dello stesso prezzo di acquisto ma con esenzione IVA
  • Nello specchietto riepilogativo dell’iva salta fuori solo l’IVA e quindi anche in fattura. (la Natura dello storno usata è N2).

Ciao
Ettore

ciao, qualcuno ha per caso verificato la mia impostazione di cui al mio post sopra?
Ho notato che i consulenti contabili/fiscali (che dovrebbero conoscere bene questa normativa elementare) iniziano finalmente a suggerire ai propri assistiti a comportarsi come ho detto: vale a dire, nessun assurdo storno N1/N2 in fattura, la quale riporta sia imponibile che IVA come d’altronde richiesto dalla normativa. Il resto viene aggiustato con scrittura contabile.

Buongiorno, adesso che il codice iva n2 non deve più essere utilizzato, come codificate la natura degli omaggi con rivalsa? Grazie

Salve,
io ho impostato N2.2 non soggette – altri casi

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