Pagamenti da parte di assicurazioni

Buongiorno a tutti,
come siete riusciti (se qualcuno c’è riuscito) ad obbligare le assicurazioni ad usare il canale di PagoPA per pagare i risarcimenti vs. il vostro Ente?

Inoltre, avete usato lo strumento dell’avviso PagoPA, quello del versamento spontaneo via portale o altro sistema?

Grazie.

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Confermo, la modalità corretta è quella del pagamento spontaneo, perchè l’Amministrazione non è in grado di sapere nè importo e nè il momento del pagamento;
abbiamo attivato una voce di pagamento spontaneo sul portale dei pagamenti; stiamo mandando una comunicazione al broker, con le informazioni necessarie, e poi vediamo come va!

Stiamo affrontando il tema delle assicurazioni in ambito sanitario (libera professione assicurativa).
Situazione as-is:

  1. Il cittadino attiva la propria assicurazione e effettua una prestazione in regime di libera professione
  2. L’EC emette una fattura di cui: una quota parte è a carico dell’assistito (franchigia) e la parte restante è a carico dell’assicurazione
  3. Il cittadino paga la propria quota parte mediante i canali di riscossione automatica usuali
  4. L’assicurazione periodicamente provvede a saldare l’EC con un unico bonifico che include più fatture ricevute dall’EC

Situazione to-be: simile a prima ad eccezione dei punti 3) e 4) che devono ricadere nel perimetro di pagoPA.
In che modo?
In assenza di un carrello per i pagamenti, al momento un’ipotesi è che:
a) per ogni pendenza in regime di LP assicurativa vengano creati 2 IUV, uno per la quota parte in capo al cittadino, l’altro per la parte a carico dell’assicurazione;
b) il cittadino paga la quota parte mediante pagoPA;
c) l’assicurazione, periodicamente, contatta l’EC per informare che intende pagare un certo ‘set’ di fatture (i pagamenti singoli – ossia uno IUV per ogni fattura – è inverosimile considerati i volumi di cui si parla);
d) l’EC crea una “mega-pendenza” che accorpa le singole fatture/pendenze che l’assicurazione dichiara di voler pagare e comunica lo IUV all’assicurazione;
e) l’assicurazione paga la mega-pendenza mediante pagoPA e l’incasso va a chiudere le singole pendenze.
Alquanto cervellotico ma allo stato attuale non si vedono altre soluzioni.

Salve,
si potrebbe sapere piu’ o meno di che volumi si tratterebbe, se l’assicurazione volesse pagare giornalmente l’Ente ? E le assicurazioni hanno particolari requisiti sulla cadenza dei pagamenti: giornalieri, mensili o altro ?

Prendo questo passaggio come spunto per una suggestione.

In questo caso, visto che la grande famiglia pagoPA comprende anche i PSP, potrebbero essere i PSP a offrire ai debitori (assicurazioni del ramo sanitario in questo caso) gli strumenti per accorpare tanti pagamenti in uno.
L’EC ha tutto l’interesse a mantenere le posizioni debitorie differenziate, perché complicarsi la vita con la “mega-pendenza”?
Quindi i “grandi debitori”, dotati di forza contrattuale verso i PSP, dovrebbero rivolgersi a loro più che agli EC.

Potrebbe essere una via, anche se il rischio è che ogni PSP proceda secondo proprie regole e tempistiche (ricordiamoci che per molti PSP, pagoPA è l’ennesimo obbligo in mezzo ad un oceano di operatività e adempimenti a priorità maggiore), con conseguenti effetti nulli dal punto di vista pratico.
Servirebbero PSP lungimiranti e “grandi debitori” più reattivi (ad oggi mi risulta che ciascuna assicurazione abbia modalità, strumenti, tempistiche e sensibilità differenti).
In tutto questo gli EC rischiano di rimanere invischiati.

Eventualmente utilizzare il modello 2?

  1. Il debitore autorizza l’addebito diretto (procedura offline)
  2. l’EC emette l’RPT debitamente compilata per l’addebito diretto
  3. il pagamento viene perfezionato senza interazione del grande debitore

E’ uno scenario plausibile?

C’è solo da confidare nel fatto che il sistema pagoPA, anche grazie all’omonima società di scopo, trovi un giusto equilibrio fra tutti gli attori coinvolti.
Mi sembra che per adesso gli EC siano quelli che, convinti che far funzionare il sistema sia solo interesse loro, si sobbarcano gli sforzi maggiori in relazione alle proprie risorse.

Anche per gli PSP - lo dice il nome stesso - i pagamenti sono parte del business. Basta moltiplicare le transazioni andate a buon fine (circa 60 milioni secondo i dati ufficiali https://avanzamentodigitale.italia.it/it/progetto/pagopa) e moltiplicare per una stima qualsiasi di commissione media.

In più, gli EC che si affacciano al mondo pagoPA, sempre secondo i dati ufficiali, sono oltre 22.000. Potenzialmente ciascuno di essi ha abitudini e dotazioni tecnologiche diverse e non ha un quadro tecnico-normativo esatto per disegnare (o farsi disegnare) i propri sistemi. I PSP sono molti meno in numero, più strutturati e possono agire in regime di concorrenza.

Il post iniziale del thread mi pare faccia riferimento a pagamenti “spot” da parte di assicurazioni non necessariamente individuate a priori.
Il post di pperliti introduce il contesto sanitario in cui le assicurazioni non sono necessariamente individuate a priori e, immagino, abbiano necessità di verificare con cura i pagamenti richiesti.

Il modello 2 sembra l’evoluzione del RID (o come si chiama ora SDD). Noi abbiamo considerato l’SDD per il pagamento dei servizi comunali a richiesta (mensa e trasporto scolastici) e concluso che è troppo onerosa la parte di raccolta offline delle deleghe. Il sistema centralizzato di avvisi digitali potrebbe porre le basi per un simil-SDD ma risulta che non sia realizzato.