Pagamenti in contanti presso sportello

Il grosso problema che discende dall’art. 5 CAD e dall’ecosistema attuativo che ne deriva (linee guida, monografie, specifiche tecniche, altri testi esplicativi con valore più o meno di circolare) è che non tiene mai conto che persistono in vigore delle leggi speciali che derogano in misura più o meno marcata dall’impianto regolatorio di PagoPa e che coesistono con esso: regolamento di contabilità/economato (inclusa la parte degli agenti contabili, con obbligo di rendicontazione alla Corte dei Conti), tesoreria unica-mista con il SIOPE+ per i mandati di pagamento e girofondi Bankitalia, versamento unificato F24 (usato non solo per i tributi per cui è obbligatorio ma anche quelli che prevedono la possibilità di riscossione in convenzione AdE es. le ex imposte di pubblicità e Tosap del regime previgente), domiciliazione bancaria… gli stessi interventi (a mio avviso fuoriluogo, perché non è vero che nel circuito manca la pluralità di opzioni) dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato hanno smontato l’esclusività di PagoPa; a mio avviso (a certe precondizioni però e risolvendo le note criticità di cui abbiamo già discusso spesso) avrebbero dovuto renderlo l’unico modello di pagamento per le entrate patrimoniali pagate dai cittadini alle PP.AA. (trovo che abbia poco senso tra PP.AA.). La coesistenza di più sistemi crea molta confusione; se si mantengono più possibilità concomitanti l’utente sceglierà quella che gli è più conveniente…

Scusate ma questa nuova FAQ non va in contrasto con questa risposta che aveva ricevuto @GloriaTomasini?

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La contraddizione è evidente.
Credo che la faq che ho citato io sia precedente e che anche su quella, che conferma la lettera delle linee guida, si siano basate molte scelte fin qui.
La questione è che nessuno si prende la briga di dare un indirizzo chiaro. E questo è un problema di governance e di mancanza di autorevolezza e capacità di guidare (condito da ingenuità più o meno consapevole circa la pubblicazione di testi normativi: talvo)ta già una data aiuterebbe).

Sul merito contanti sì contanti no, c’è anche la criptica lettera c che può aiutare. Io parlo dal punto di vista dei comuni, che sono 8mila in Italua e fanno tutti le stesse cose: sarebbe tanto impossibile considerare il complesso normativo e dire quali pagamenti per contanti si possono fare e quali no? Di sicuro 8mila comuni italiani arriverebbero a conclusioni non omogenee applicando le regole del “combinato disposto”. La multa per contravvenzione al coduce delka strada contestata su strada a residente all’estero si può prendere per contanti o pos su strada? I colleghi in divisa mi dicono che la legge dice loro di riscuotere in strada in quei casi. Devo scervellarmi per inserire in pagopa quel pagamento o posso investire per adeguamenti più utili? E così avanti

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condivido tutto quanto.
Sarei molto curioso di avere una fotografia delle aziende ospedaliere anche.
Penso sia inverosimile:

  1. pensare che non stiano incassando in contanti e cha abbiano sempre degli sportelli della banca tesoriera presso ogni CUP
  2. pensare che abbiano upgradato tutti i loro POS alle specifiche ora in vigore
  3. pensare che abbiano dismesso le carte in attesa di adattare i POS.

Io penso che, essendo il quadro regolatorio assai fumoso e le tempistiche degli adattamenti tutt’altro che brevi, gli Enti procederanno: 1) in ordine sparso, e 2) mantenendo più sistemi di pagamento coesistenti … con il caos organizzativo che c’è e continue modifiche normative nella gestione delle entrate (prima ancora della fase di riscossione) PagoPa è proprio l’ultimo dei problemi da risolvere per gli Enti (in primis nei Comuni).

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