Pagamento TARI Comune di Roma

Sia ieri che oggi, dopo aver fatto vari tentativi per capire quali sono i dati da inserire, la prima banca mi dà questa risposta:
“Attenzione. La bolletta inserita non risulta pagabile tramite il servizio CBILL. Verifica con il fornitore del servizio.”
La seconda banca mi dà questa risposta:
“Non sono state trovate bollette relative alla ricerca effettuata. Per favore, verifica l’identificativo e l’importo digitato (che, se indicato dall’azienda, non deve essere valorizzato).”

Devi sentire il comune di Roma nonci sono alternative.

Ho pagato la TARI di Roma Capitale con l’App IO, fotografando il QR code presente sull’avviso e tutto è andato liscio come l’olio. Ho verificato che i dati presenti nel QR code sono gli stessi stampati sull’avviso e quindi il problema dovrebbe essere nell’immissione dei dati sul sistema della tua banca: verifica di aver digitato correttamente il codice CBILL e il codice avviso.

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Prob è questo il problema.
Comunque non capisco come si possa dire che pagare con pagopa ora che è su IO è complicato …

penso che il problema principale sia la domiciliazione bancaria.

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penso risolveranno nel tempo anche questo, credo ormai piano piano stiano risolvendo tutti problemi

La mancanza di domiciliazione bancaria è una criticità del sistema per come è stato pensato (oddio, c’era l’avvisatura digitale che poteva evolvere in una “domiciliazione aumentata”). Roma o non Roma.

Ci sono poi problemi relativi all’implementazione del sistema dei pagamenti interno all’ente creditore . Può non funzionare e dare per non pagabile un pagamento che dovrebbe esserlo, come riferito su questo post e nell’articolo. La casistica è varia. Mettiamo per esempio il caso di un applicativo di calcolo tari che usa un pacchetto di iuv che gli ha riservato il software dei pagamenti dell’EC: se il successivo riallineamento non va a buon fine per qualche iuv o si completa dopo il recapito dell’avviso? E ce ne sono altre di condizioni che fanno fallire il pagamento tramite avviso…

Ps: l’articolo non è il massimo quanto a motivazione del cambio di modalità e le indicazioni operative per pagare l’avviso…

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Quindi hanno toppato il codice fiscale sugli avvisi inviati?!

EDIT: visto che dal nick sembri coinvolto anche nella scrittura dell’articolo linkato, ne approfitto per spezzare una lancia in favore dei colleghi romani, visto che anche i comuni italiani si devono muovere entro certi perimetri delineati a livello nazionale.

  1. Il MAV non si puo’ piu’ usare, per legge nazionale (e suoi derivati)
  2. La domiciliazione bancaria, in punta di legge, si potrebbe anche usare ma, a parte le complicazioni della reintestazione (direi peculiari della situazione romana e indipendenti da pagoPA), se implementi la riscossione pagoPA e la fai coesistere con la domiciliazione bancaria perdi di colpo tutti i benefici in termini di efficienza perche’ devi gestire piu’ canali di pagamento con livelli di automatismo diverso. Questo dovrebbe andare a tutt ovantaggio del controllo dei pagamenti e di recuperto dell’“evasione”, quindi in definitiva a vantaggio della collettività.
  3. Vero, la commissione esposta a carico del cittadino debitore è fastidiosa, ma anche li’ non si puo’ fare nulla. Con il MAV il costo di commissione era a carico dell’ente creditore, con la domiciliazione non e’ escluso che qualche banca si faccia pagare…
  4. Si potrebbe anche dire che quell’avviso si puo’ pagare un po’ ovunque non solo sui siti delle banche, e non solo sul sito di banche che richiedono di selezionare enti beneficiari quando sarebbe sufficiente, per i protocolli pagoPA, inserire codice avviso di pagamento e codice fiscale del beneficiario (cosa che molti sistemi di homebanking consentono di fare inquadrando il qr code dell’avviso, che per l’appunto contiene quei due dati codificati)…
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