pagoPA fra amministrazioni

Scusate la domanda idiota.
pagoPA si usa fra PA? Si puo’ usare? Si deve usare?

(La documentazione parla di pagamenti verso la PA)

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Certamente, anche il pagamento tra PA prevede l’utilizzo di pagoPA.

per effettuare un pagamento verso la PA beneficiaria , la PA versante necessita comunque di un PSP ,il quale ( come dice la norma) non può accettare pagamenti verso la PA se non tramite pagoPA.

Le PA possono istruire un pagamento pagoPA ( quindi pagare un avviso pagoPA) direttamente con SIOPE+

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Il nostro Comune sta valutando la fattibilità di emettere avvisi di pagamento diretti a PA (nella fattispecie, rimborso delle spese di notifica).

Abbiamo verificato che solo una parte del “mondo PA” è collegato a SIOPE + (Comuni, Az. USL, altri enti, ecc.) ma dall’elenco mancano i Ministeri, l’Agenzia delle Entrate, e tanti altri.

Quindi:
Possiamo emettere ugualmente avvisi PagoPA indistintamente a tutti, oppure possiamo farlo solo per quelli collegati a SIOPE +?

Dobbiamo essere sicuri di aver valutato tutti gli aspetti prima di procedere!

Anche nel caso che avevo in mente si tratta di emettere gli avvisi per i rimborsi delle spese di notifica. Sembra una procedura fatta apposta per applicarci automazioni e pagoPA :slight_smile:

Condivido gli stessi dubbi sulla possibilità degli enti avvisati di dar seguito al pagamento tramite pagoPA. Da un lato non bisognerebbe crucciarsi per le mancanze altrui, ma mettere in piedi un sistema che poi all’atto pratico, invece di semplificare, potrebbe aumentare la complessità gestionale sarebbe un bell’autogol. Poi mi ci voglio vedere a convincere l’Agenzia delle Entrate a entrare in SIOPE+ o a “farsi SPID e usare il portale del Comune”, come i cittadini fanno per pagare la mensa :roll_eyes:

@Mario_Gammaldi hai avuto modo di verificare la fattibilità del pagamento di un avviso PagoPA per un’Amministrazione che non rientra in Siope +?

Credo che il tema sia di interesse per molti!
Grazie

Buongiorno,
mi spiace non ho una risposta “universale”.

Quindi è corretto sostenere che l’Avviso Pago PA può essere “inviato e pagato” tra Amministrazioni, solo se entrambe rientrano in SIOPE +?
o comunque deve essere su SIOPE + almeno il destinatario del pagamento?

Se è così va bene, ci organizzeremo di conseguenza!

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Mi pare di capire che il problema è se l’amministrazione debitrice non e’ su SIOPE+.

Sarebbe interessante sapere se quel il “di conseguenza” possa portare a una soluzione percorribile. Nella mia analisi molto sommaria la conseguenza di inviare avvisi pagoPA è di non vederli pagati o pagati direttamente sugli IBAN già noti alle amministrazioni debitrici, con un’ibridazione della procedura difficile da governare e che soprattutto alimenta l’avversione verso il digitale. Un boomerang insomma.

Ciao a tutti,
chiedo se avete novità su questo fronte. Una PA può emettere un avviso pagoPA nei confronti di un’altra PA solo se entrambe sono su SIOPE+?

Grazie in anticipo.

Ho posto la domanda nel corso di un evento organizzato dal Politecnico di Milano e vi riporto la risposta:
“è sempre comunque eseguibile da parte di tale PA un pagamento tramite avviso pagoPA. Infatti, anche con il sistema dell’OIL o addirittura dell’ordinativo cartaceo, resta sempre possibile ordinare al tesoriere un pagamento tramite pagoPA, ancorché non sussista un specifica previsione
nel tracciato, ossia uno specifico TAG; la PA pagatrice potrà infatti richiedere il pagamento dell’avviso pagoPA attraverso l’indicazione nel mandato utilizzando il codice 09, ossia “pagamento tramite documento esterno”, al pari di come si processano i pagamenti con altri strumenti extra procedura di tesoreria.”

Non rimane altro che fare qualche prova con qualche PA e vedere cosa succede!

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Ma scusate, perchè mai una PA dovrebbe pagare con pagoPA? Per pagare commissioni che altrimenti non pagherebbe???

Detto che non è poi così pacifico che le amministazioni non paghino commissioni sui pagamenti che effettuano, la risposta e’ semplice: perche’ e’ obbligatorio!
Tralasciando valutazioni, importanti ma OT, su commissioni e altro, tutto sommato in uno scenario da PA a PA c’è più stoffa per automazioni spinte, visto che, a differenza di un cittadino qualsiasi, ogni PA ha degli obblighi di legge anche per quanto riguarda la propria dotazione tecnologica.
Purtroppo il trasferimento bancario semplice pur attivato da un mandato OPI/SIOPE+ non basta ad automatizzare l’intero processo. Penso, per esempio, alla gia’ citata richiesta di pagamento delle spese di notifica da parte del comune.

In sintesi, quindi, sembra di capire che per l’amministrazione che richiede il pagamento non serva niente di particolare, chiede il pagamento a un altro ente pubblico come chiede i soldi della mensa a un cittadino. Per l’amministrazione che deve pagare si tratta solo di chiedere alla propria banca (cassiera, tesoriera) di pagare l’avviso pagoPA con il solito mandato di pagamento con quel tag ad hoc.
Resta da capire come si trasmette insieme al mandato il “documento esterno”, se ci sono altri tag dell’XML del mandato in cui inserire iuv e altri codici utili, se gli applicativi delle ragionerie implementano queste funzioni…

Bè, è anche obbligatorio il principio di economicità dell’azione amministrativa. E visto che TUTTI quelli che stanno usando PagoPA dicono che la riconciliazione degli incassi è peggiorata di molto anzichè migliorare, temo che l’automazione spinta sia nel libro dei sogni.

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Qui introduci il tema della scarsa qualità delle soluzioni software proposte alle amministrazioni. La riconciliazione con pagoPA puoi farla automaticamente, con un unico schema di funzionamento. Con altri sistemi no.
Certo, se chi ti vende la “soluzione pagoPA integrata e definitiva” se ne sbatte allegramente della completezza del ciclo di vita del pagamento e a te amministrazione basta poter scrivere sul sito che hai aderito a pagoPA…
Se e’ così allora ci sta che qualche centinaio di multe fai prima a riconciliarle a manina scorrendo l’estratto conto della banca e confidando che la causale sia un minimo parlante piutosto che immaginare cosa ci sia dentro il riversamento quotidiano di un psp che oltre a qualche multa contiene tre mense, due diritti di segreteria per pratiche edilizie…

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In teoria sarebbe un’ottima cosa se bastasse scaricare un flusso di rendicontazione da importare periodicamente nel software gestionale (questo implica che tutto sia configurato a puntino e il formato sia totalmente standardizzato). Il grossissimo problema sta proprio nei bonifici cumulativi che comprendono pagamenti di entrate diverse (ed entrate diverse possono significare uffici correlati all’entrata diversi e potenzialmente software diversi per la loro gestione). Sarebbe stato meglio definire univocamente e generalmente a livello centrale un codice di segregazione (a più cifre) che rappresenti a vista ciascuna singola entrata di ogni P.A., in modo che al volo si sarebbe potuto assegnare l’ .xml del pagamento all’ufficio pertinente.

Ma no, il lavoro va fatto prima. Sia che il pagamento sia dovuto (pagamento in attesa creato dall’ente creditore) sia che sia spontaneo (pagamento inserito completamente dal debitore), il sistema dell’ente creditore conosce i dettagli del pagamento. Il flusso di rendicontazione associato al bonifico cumulativo contiene la lista degli iuv pagati ed è possibile scomporre il versamento unico nei singoli pagamenti. Se il processo e’ progettato e implmentato bene, nella maggior parte dei casi non c’è nemmeno bisogno di passare dai vari uffici per farsi dire dove imputare i pagamenti, sono informazioni gia’ note.
Definire codici unici nazionali per ogni entrata potrebbe essere una strada, molto ambiziosa e forse eccesivamente onerosa rispetto ai benefici che porterebbe. Servirebbe un censimento infinito di tutte le tipologie di entrate di tutti gli enti, che poi hanno modalità diverse di contabilizzare. Ci sarebbe poi il rischiio di avere una voce “altri pagamenti” che fa da pigliatutto. Pero’, potendo associare allo IUV informazioni analitiche e specifiche, perche’ accontentarsi di informazioni tipologiche? A fini statistici poi mi pare che già il sisetma SIOPE consenta, a livello nazionale, di avere un quadro piuttosto preciso delle entrate (e delle uscite) di ogni ente.

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Ti rappresento la mia situazione, che sicuramente è marginale rispetto a quella degli enti locali, ma ti garantisco che come il mio ente ce ne sono centinaia.
Noi non fatturiamo, non bollettiamo. Vendiamo biglietti di ingresso a musei, libri, visite guidate, chiediamo i diritti di riproduzione di immagini, ricerche d’archivio, duplicazione atti anche con certificazione di autenticità, concediamo spazi pubblici dietro corrispettivo.
Abbiamo un software per i biglietti, tutto il resto è manuale ma non per nostra scelta, per carenza di fondi per realizzare un sistema che gestisca tutto questo. Fino ad ora come prova del pagamento ci facevamo mandare la scansione del bonifico o del bollettino di conto corrente postale poi li ricercavamo manualmente nell’estratto conto della banca (da impazzirci perchè gli incassi spesso si mescolano coi POS e perchè le causali che gli utenti usano sono opinabili).
Se potessimo avere un sistema informativo che gestisce e automatizza tutto questo faremmo le capriole dalla gioia. Ma ora come ora stiamo pregando perchè con PagoPA la situazione non peggiori ulteriormente.
Che posso dirti? Mi metto nei panni dei piccoli comuni che gestiscono 10 volte gli incassi che gestiamo noi…

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Premesso che la situazione che rappresenti non è né marginale né di poco interesse e che non penso che mediamente enti simili siano più autonatizzati, direi che in una situazione del genere difficilmente pagopa peggiorerebbe la situazione. Anzi, la soluzione base per consentire agli enti di mettersi la coscienza a posto è proprio il portalino per i pagamenti spontanei. In quel caso guidi l’indicazione della causale, hai la situazione sotto controllo (senza bisogno di farsi spedire ricevute) in tempo reale e sai associare i pagamenti al flusso di riversamento. Poi con un cerca.vert su excel fra estratto conto e dati estratti dal portalino pagopa puoi sbizzarrirti…

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…se solo avessi l’excel dell’estratto conto. Guarda, non farmi dire cosa penso (e non solo io) di certi tesorieri!
Cmq ti assicuro che moltissimi funzionari che sono passati a PagoPA senza toccare i sistemi e continuando a riconciliare a mano e non automaticamente pensano che la loro situazione sia peggiorata.

Ecco, il male non è quindi pagopa in sé. È pero verissimo che chi elabora queste innovazioni è piuttosto scollato dalla realtà reale della pa italiana (vedi anche ultimi bandi agid).
Quanto ai malumori di chi è passato a pagopa, bisogna sempre fare la tara della fisiologica avversione al cambiamento…