Partita Iva o codice fiscale come nome dato al file XML

Ho un dubbio atroce che mi assilla.

Sapevo, (ma forse sbaglio), che il nome del file xml doveva essere il codice fiscale dell’azienda che invia.

quindi se il codice fiscale è di un azienda individuale sara il codice fiscale della persona
quando l’azienda è una srl, ad esempio, il codice fiscale è uguale alla partita iva.
Sbaglio ?

Cosa succede se una ditta individuale che ha sempre inviato i file xml a SDI con il codice fiscale invia un documento con la partita IVA come nome file ?

Questa cosa era nelle specifiche all’inizio, ma poi le hanno modificate. Attualmente il nome del file può contenere qualsiasi cosa assomigli ad un codice fiscale o una partita iva (stringa di lettere o numeri lunga 11 o 16 caratteri con prefisso IT) che non deve necessariamente esistere o corrispondere ad un qualsiasi soggetto indicato nella fattura (trasmittente, emittente, cedente, ecc.).
In teoria dovrebbe essere un codice fiscale di un qualsiasi soggetto ma, da specifiche, non vengono fatti controlli:

l’identificativo univoco, è rappresentato dall’identificativo fiscale (codice fiscale nel caso di soggetto residente in Italia, identificativo proprio del paese di appartenenza nel caso di soggetto residente all’estero) di un soggetto persona fisica o persona giuridica diversa da persona fisica; la lunghezza di questo identificativo è di:
o 11 caratteri (minimo) e 16 caratteri (massimo) nel caso di codice paese IT;
o 2 caratteri (minimo) e 28 caratteri (massimo) altrimenti;
l’identificativo usato per il nome del file non è soggetto a controlli di validità, esistenza o coerenza con i dati presenti in fattura.

Se ne è parlato in altri thread.
Se ti stai chiedendo se questo non rischia di creare conflitti di univocità nei nomi dei file… sì potrebbe succedere, anche se non ho sentito di casi del genere. Non so se il SdI impone che i nomi dei file di siano globalmente univoci o lo fanno solo per trasmittente o per cedente/prestatore.

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fortunatamente hanno tolto l’obbligo che debba essere che il nome file debba essere la partita iva del trasmittente come ti ha riportato @vbato

Per fortuna perché immagina di dover inviare per altri XXX fatture.
Quando andavi ad inoltrare le tue, dovevi “cercare” il progressivo corretto da utilizzare.
Inoltre per quelle società che fanno milioni di fatture al mese e sono gestite da un unico intermediario, c’era davvero il rischio che in pochi anni avrebbero esaurito il progressivo.

per quanto riguarda l’identificativo l’unico controllo è che deve essere lungo 11 oppure 16 caratteri.
IT000000AAAAAAAAEE_1.xml è un nome valido.
ITCIAOCIAOCIAOCIAO_2.xml è un nome valido.

Mumble Mumble…
Questo mi mancava. Grazie mille.
Mi è successa una cosa stranissima.

Un cliente ha fatto una nota di accredito, che gli è stata rifiutata per un errore di formato
io lo guardata ma non ho trovato errori, tanto che nel controllo su AdE mi ha datto esito positivo.
Rimandata e rifiutata un’altra volta.

Per curiosita lo presa e ho cambiato il nome ITCodicefiscale in ITpartitaIVA ed è stata accettata…

E davvero complicato cercare di capire cosa e come lo stanno facendo.

Ma il motivo (codice) dello scarto qual era? Non è che il file aveva lo stesso nome della fattura originaria?

No, la fattura aveva un numero più basso, ora non ricordo quale. Il mio gestionale genera un nuovo numero ad ogni documento, anche se viene scartato da SDI

Il motivo dello scarto era formato errato, ora il numero non lo ricordo dovrei andare a leggerlo dal cliente

Stavo cercando di capire se ti dava un’errore nel nome del file, nel formato dell’XML o qualcos’altro. Se mi dici “formato errato”, mi viene da pensare che l’errore sia 00200 File non conforme al formato, il che vorrebbe dire che l’xml non è conforme al xsd (e nella notifica di scarto ti dà anche un’indicazione più puntuale), ma in questo caso lo stesso errore te l’avrebbe dato anche il controllo online e ovviamente non avrebbe dovuto accettartelo senza modifiche.

Appunto. ma il discorso è che quando ho cambiato il nome del file (Che non era comunque uguale hai 2 precedenti inviati) è andato ed è stato accettato.
Ora mi faccio mandare il file xml del errore. cosi poi lo pubblico.

Tanto per capire.

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00200

File non conforme al formato : La versione indicata in fattura non è presente tra quelle ammesse

Verificare che il file inviato sia conforme al formato previsto

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00102

File non integro (firma non valida) : 00102

Verificare che il file sia firmato correttamente o che non sia stato modificato dopo l’apposizione della firma

Premetto il file non era firmato. ma un XML Puro.
Ripremetto. Lo stesso identico file ma con nome cambiato in partita iva è stato accettato.

gli errori dicono che c’era un errore sul tipo, quindi FPR FPA
e poi che il file è incompleto/firmato

immagino che la fattura vada inoltrata tramite un modulo/sistema specifico o che venga generata in tempo reale.

ci sono N motivi per cui possa comparire quell’errore , e possono essere legati sia al programma che ad SDI.
Se l’unica cosa cambiata è stato il nome del file andrebbe capito se il file viene creato e poi fatto l’upload su un sistema che invia o se l’xml viene generato dinamicamente dai dati presi da un DB.

In un caso potrebbe esser che il file per qualche motivo si fosse corrotto o che durante l’upload non si caricasse completamente.
Se invece l’xml è generato dai dati del db, potrebbe essere che tra i vari copia e incolla venisse riportato un qualche carattere fuori dalla tabella utf8, non visibile tramite worpad ma comunque presente, e che questo carattere mandasse in tilt sia la lettura del file che la parte xml dove lo stesso dato viene riportato.

Anche a me viene da pensare che il file fosse corrotto in qualche modo, ma la cosa potrebbe anche essere accaduta sui sistemi di Sogei. In questo caso il fatto che il tutto abbia funzionato dopo il cambio del nome del file potrebbe essere una semplice coincidenza.