Perché non esiste una piattaforma unica nazionale per le aree di sosta a pagamento pubbliche?

Buongiorno a tutti,

riflettevo proprio in questi giorni di vacanza, alle prese con EasyPark e il pagamento del parcheggio, sul perché non esista ancora una piattaforma nazionale pubblica, possibilmente sviluppata proprio dall’AgID, per offrire alle amministrazioni comunali una soluzione pubblica per la gestione dei pagamenti delle aree di sosta.

Uso EasyPark con grande soddisfazione e funziona molto bene. Comodissima, soprattutto ormai che gli spiccioli scarseggiano e spesso i parchimetri son rotti o scomodi. Inoltre, permette pure di prolungare la sosta senza dover tornare all’auto: una bella comodità, soprattutto quando si è in ferie o impegnati al lavoro.

Spero che questo mio post sia d’ispirazione per qualcuno che, con volontà, possa lavorare all’implementazione di una piattaforma analoga ma PUBBLICA, senza dover regalare preziosi dati (e denari pubblici) ad aziende private che “sfruttano” servizi pubblici.

Rimango, da parte mia, disponibile a parlarne e a collaborare, nel caso.

MP

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Di APP per pagamento dei parcheggi ne esistono diverse ad esempio Mycicero permette anche di fare i biglietti di diverse aziende di trasporto pubblico.

Quello che manca è standardizzare il dialogo tra aziende che offrono APP di pagamento e aziende che offrono i servizi di trasporto e gestione parcheggi in modo da permettere una copertura maggiore di servizi digitali.

Salve Paolo, grazie per la risposta. La questione secondo me va inquadrata in almeno due punti di vista: il primo è che le aree di sosta pubbliche a pagamento sono, appunto, pubbliche e gestite direttamente dai comuni (il TPU spesso è affidato ad aziende private). La seconda è che le app, anche se gratuite, hanno comunque dei “costi”: spazio e compatibilità sul cellulare, aggiornamenti, etc…

Poter uniformare la gestione sotto un unico servizio, attraverso l’app IO, permetterebbe di semplificare e ottimizzare moltissimo molti aspetti, tra cui quello dei pagamenti (particolarmente critico).

A presto!

MP

Perdonate il leggero OT.
L’AGID e l’impostazione del legislatore in Italia sono molto orientate agli effetti introdotti con la modifica dell’articolo 5 e 117 della costituzione che ha introdotto il processo di devoluzione.
Allo stesso modo lo stato Italiano ha spesso demandato ai privati l’erogazione di servizi strategici.
Il risultato di queste scelte è sotto gli occhi di tutti, i limiti sono emersi con la pandemia.

Auspicare l’interoperabilità dei comuni con i servizi IO, significa consegnare i budget comunali nelle mani delle mille piccole aziende italiane che sviluppano soluzioni indipendenti per lo stesso problema.

Si distribuisce ricchezza e si guadagna consenso, ma le mille piccole aziende non avranno mai il potere di competere sul mercato globale.

Il sistema di parcheggio unico potrebbe pure continuare ad avere l’approccio delle soluzioni frammentate ed autonome, vista la rilevanza del servizio e soprattutto in considerazione del valore dei dati che può produrre ma è inaccettabile che non vi sia un sistema di archiviazione del fascicolo sanitario nazionale gestito al livello centrale come avviene per l’ANPR.

Perdonate l’OT è uno spunto riflessione estivo :slight_smile:

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Grazie Federico per il tuo intervento, neanche troppo “OT”: condivido con te l’indignazione sul Fascicolo Sanitario, che temo sia conseguenza della gestione regionale della sanità italiana (e anche questa scelta, in questo ultimo anno, ha mostrato tutti i suoi limiti). Probabilmente la classe politica dovrebbe fare la coraggiosa scelta di ri-accentrare alcune funzioni strategiche, come ad esempio proprio il fascicolo sanitario.

MP