Perdita residenza e asssitenza sanitaria

Buongiorno, ho una questione un po’ particolare… ho vissuto per anni dai miei genitori poi presi varie case nel tempo (in affitto ) e l 'ultima è quella ad aosta da dove me ne sono andato periodo covid , avevo la residenza li ma è decaduta non appena è subentrato un altro inquilino, sono attualmente senza residenza perché lavoro in stagione con vitto e alloggio per cui non ho un posto dove prenderla, il comune di Aosta mi ha detto(quando sono andato a rifare la carta d’identità elettronica e mille storie che mi hanno fatto) che dopo tot tempo dalla revoca verrò cancellato dall’anagrafe e perderò l’assistenza sanitaria , ma come è possibile? cioè io non ho un posto dove prenderla , inoltre ho provato varie volte a chiedere di prenderla in comune ma hanno sempre fatto storie e mi hanno sempre rimbalzato all 'assistente sociale che non risponde al telefono…cosi il tempo passava e io mi spostavo cambiando lavoro e non potevo Piu seguire la cosa, il mio avvocato mi dice che non è possibile che non l’abbia ma effettivamente è cosi , qualcuno può darmi un consiglio su cosa posso fare? devo forse far intervenire un avvocato che faccia da mediazione tra il comune e l’anagrafe? Grazie mille a chi può darmi una soluzione .

Ciao Matteo e benvenuto in Forum Italia.
E’ davvero scioccante questa storia e ne sono molto dispiaciuto.

Purtroppo l’irreperibilità ti fa perdere alcuni diritti. L’unica strada da percorrere è quella di presa in carico dei servizi sociali oppure se esistono dei centri diurni puoi farti fare una relazione nella quale fai specificare la tua situazione economica noché quella di essere un cittadino privo di dimora. In alcuni casi anche le chiese rilasciano delle autorizzazioni per i senza tetto.

Una volta accertata l’irreperibilità e ottenuta l’autorizzazione da uno di questi enti, puoi chiedere la residenza presso la Casa Comunale la quale diventerà (via della Casa Comunale n.0000).
Fatti seguire dal tuo avvocato. Assicurati inoltre, che l’irreperibilità è stata accertata dal Comune.
Se hai spid prova a verificare su ANPR i tuoi dati. Qualora ANPR non dovesse farti accedere vuol dire che sei stato temporaneamente cancellato dalle liste anagrafiche.

Se attualmente risulti disoccupato e volessi accedere ad alcuni domande come per esempio RDC o SFL, queste, non saranno accolte poiché risulti senza residenza.

Il tuo avvocato cercherà sicuramente una giusta soluzione per te.

Sii forte e non scoraggiarti sono certo che ce la farai.

In bocca al lupo.

Non è questione di avvocato o meno, la legge è chiara: la residenza va dichiarata entro certi termini dove si ha la dimora abituale. Se si risulta irreperibili a seguito di censimento o dopo il lunghissimo termine di 12 mesi si viene cancellati per irreperibilità (alla cancellazione conseguono alcuni effetti giuridici poco piacevoli ma ovvi, non essendo più residente). Valuti l’opportunità con chi le concede l’alloggio di fissare lì la residenza. L’applicazione della normativa dei senza fissa dimora la eviterei se ci sono alternative più praticabili.

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Puoi indicarmi quali sono i termini fissati dalla legge a cui rimandi? e qual è la disposizione normativa per una possibile risoluzione del problema? mera curiosità :smile:

Buongiorno Cristian, ho provato con i servizi sociali ma non rispondono è sembra davvero che non vogliano occuparsi della questione in quanto poco prioritaria per loro…su ANPR i dati che leggo sono relativi al vecchio indirizzo dove la residenza è stata revocata , ti ringrazio ma sono occupato e ho reddito in quanto lavoro in stagione ma non posso prendere la residenza qui non ce lo lasciano fare, quello che mi scoccia e che se ho capito bene perdo l’assistenza sanitaria ? cioè non avrò più diritto all’assistenza medica gratuita in caso di necessita? inoltre cosa ancora piu che mi preme , a novembre vado a lavorare in spagna per due mesi circa per cui anche li non avrò assistenza medica ? grazie

Buongiorno ,Il fatto di prendere un avvocato non era riferito al fatto della perdita della residenza e le sue conseguenze ma al fatto che l’assistente sociale /comune non mi vogliono dare questa residenza fittizia in via della casa comunale, non mi fanno neanche accedere per fare la richiesta…
a me sinceramente l’unica cosa che mi interessa è l’assistenza medica, per il resto sono pronto a tutto .

Certamente, artt. 2 e 11 legge 1228/1954 e art. 13 DPR 223/1989 (che regolano la materia degli obblighi anagrafici delle persone). Ricordo che in tema di status giuridici pensare di prescindere dalle norme che regolano la materia è impossibile.
Il problema del richiedente sarebbe più facilmente affrontabile se si capisse dov’è la sua reale dimora abituale, di che genere di alloggio dispone, se il proprietario acconsentisse alla legittima occupazione e se mantenesse una certa stabilità temporale nella dimora (il “nomadismo” prolungato non consente la cristallizzazione di uno status e complica un po’ tutto).
Se poi va all’estero per diversi mesi dovrebbe da cittadino italiano essere iscritto all’AIRE con collegamento al Comune di residenza, ulteriore garbuglio (se invece sono solo due no).
Con queste premesse poco chiare non mi stupisce una certa ritrosia dei Servizi sociali ad occuparsi della questione: l’utente deve fare prima chiarezza sulla sua situazione agli uffici preposti.
P.S. la questione dei senza fissa dimora non c’entra granché col quesito, a meno che il richiedente non abbia davvero una dimora, ma poi sorge il problema di come dimostrare il collegamento con il Comune necessario ai fini dell’iscrizione nell’apposito registro…

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Buongiorno, io sono in stagione e ogni 6 mesi circa cambio casa , per cui non ho una dimora in cui posso prendere la residenza , sono case del datore di lavoro…potrei anche prenderla ma dopo 6 mesi poi cambio e non avrebbe senso , io vorrei avere assistenza sanitaria visto che sono cittadino italiano vivo qui lavoro qui e pago le tasse qui, per quanto riguarda l estero lasci stare perché sono 3 anni che lavoro in stagione in Italia, solo ora ho deciso di farmi due mesi li (non 3 non 4 ),e nessuno ne è a conoscenza, i servizi sociali manco rispondono al telefono…NESSUNO VUOLE FARMELA PRENDERE A CASA SUA PERCHE’ AUMENTANO LE SPESE E SAREBBE INGIUSTO…perché devo dichiarare la residenza in un posto solo per non perdere l assistenza sanitaria se in realtà poi non vivo li? E assurdo…

Eh, sei mesi di permanenza abitativa in un alloggio sono tanti per dire che non è una dimora abituale, però… Un senza fissa dimora di fatto è un clochard o simile e non è il suo caso di lavoratore in movimento. Non vedo soluzioni se non quella di dichiarare la residenza ove dimora (al netto di evasioni fiscali es. TARI, a carico del padrone di casa che si “dimentica” di dichiarare l’ulteriore occupante): bisogna confrontarsi con l’Anagrafe.

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Si si certo 6 mesi sarebbero sufficienti ma sono ospite , non pago le spese, vitto e alloggio offerti dal datore di lavoro

Ciao Matteo mi pare strano che dopo la revoca risulti ancora al vecchio indirizzo, cioè il Comune non ha provveduto alla cancellazione.

Un consiglio, lascia così com’è, se risulti nell’anagrafe significa che sei ancora residente. Avere la residenza è un tuo diritto però se sei lavoratore è un po dificile che i Servizi Sociali possano darti un’autorizzazione at ottenere la residenza fittizia.

Tu però accedi spesso al portale ANPR e accertati che risulti sempre a quell’indirizzo.

Quando puoi, cerca di trovare una piccola casa anche del valore di 300 mensili e fissa la residenza.

se risulti iscritto in _ANPR ti assicuro che non sei irreperibile.

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Uno degli aspetti del messaggio di Matteo è il seguente [ sono attualmente senza residenza ].
Nonostante Matteo abbia descritto in modo chiaro la sua problematica è abbastanza evidente che tutto ruota attorno alla residenza. L’interpretazione delle norme lasciamola alla Cassazione la quale si occuperà certamente di dare un proprio giudizio.

Difatti, dalla lettura dei tuoi messaggi, non si evince un risultato del tutto completo di una possibile risoluzione del problema, ma a mio parere da una semplice o meglio da un riscontro normativo che non ha tanto senso con il problema che è stato presentato.

Ritornando sul punto, Matteo temeva che la sua residenza fosse stata revocata a seguito della cancellazione da parte del Comune;
Perdita dell’assistenza sanitaria;
Presa in carico dei servizi sociali per ottenere la residenza fittizia;
Procedere legalmente;

Di tutto ciò vengono lette semplici informazioni di contenuto normativo ma soprattutto di carattere attizio. La realtà normativa, te lo do per consiglio, deve essere presa in considerazione nel momento in cui le circostanze lo consentono. Laddove, quindi, le circostanze consentano un intervento normativo allora lasciamo il caso ai Giudici i quali certamente sanno fare il proprio lavoro.

Ognuno risponde per come può e come sa sulla base delle informazioni fornite… questo luogo non è l’helpdesk dell’Anagrafe del Comune del richiedente e non può dare informazioni sicure (non avendo tutti gli elementi del puzzle). E la tua risposta mi sembra sinceramente un po’ spocchiosa e poco gradevole verso un utente “veterano” di questi forum, né mi sembra ragionevole suggerire l’instaurazione di un contenzioso finché non si siano dissipati i dubbi chiarendo la situazione con gli uffici preposti.

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Buongiorno a tutti, non ho mai preso questo forum per un help desk ma purtroppo gli uffici preposti non danno informazioni , mi ha chiarito di più questo forum in 5 minuti che in questi due anni di chiamate mail a cui nessuno mai risponde , nessuno è stato maleducato o spocchioso semplicemente sono state spiegate le cose come sono in realtà, capisco che per molti la “mia situazione” non sia chiara ne di dove abito ecc, quello che trovo strano e che siamo in Italia ed è tutto sempre complicato…io sono cittadini italiano lavoro e pago le tasse qui però visto che non ho una casa rischio di perdere la cittadinanza, assistenza sanitaria e tutto il resto, è assurdo e spero di trasferirmi all 'estero…grazie a tutti.

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In un Paese normale, la tua residenza sarebbe quella dove abiti quando lavori, e questa cambierebbe ogni sei mesi senza problema. Anzi, l’Italia non è normale. Il welfare state ti fa pagare le tasse, ma dei diritti non se ne ricordono. Come italiano che abita in Spagna, ti posso assicurare che non potrai iscriverti in consolato in meno di sei mesi di ritardo, perché loro lavorano per loro stessi, non per noi. Ciò nonostante, la assicurazione malattia spagnola l’avrai se ti iscrivi in anagrafe spagnola, il che è indipendente. Sarai residente fiscale in due Paesi, purtroppo.

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Come ho avuto modo, più volte, di ribadire su questo forum: il concetto di residenza, così come applicato oggi, è anacronistico. Inoltre i tempi necessari per un cambio di residenza non sono compatibili con quelli della vita di alcuni di noi.
Se anche prendessi la residenza presso il datore di lavoro che ti mette a disposizione la casa, metti in conto che la pratica rimarrebbe aperta per mesi. La avresti giusto in tempo per cambiarla… con le conseguenze del caso su tanti aspetti della vita (quale ad es. la scelta del MMG).
Ti consiglio, se puoi, di riprendere la residenza dai tuoi genitori e di tenerla fissa li.

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Sinceramente non capisco il problema "potrei anche prenderla ma dopo 6 mesi poi cambio e non avrebbe senso , " se pretendi di capire come funziona la burocrazia diventi matto. Esegui e lascia perdere altre elucubrazioni quando ti sposti … sposti anche la residenza. Se questa è la legge seguila.

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Per chi si sposta molto (es. chi abita in camper o vive in alberghi sempre diversi) è sicuramente preferibile chiedere l’iscrizione tra i senza fissa dimora al comune di nascita.
Il comune di nascita deve procedere all’iscrizione senza dover verificare l’effettiva presenza del cittadino (proprio perché l’iscrizione non è legata alla presenza sul territorio ma alla nascita)
Spero di essere stato utile

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Chiaro !! Anche io sono espatriato da 30 anni e con i consolati ne ho viste tante :person_facepalming:
Comunque leggendo questo filo mi rendo conto che anche in Italia per i residenti italiani la vita non è facile, l’Italia è l’unico paese che ho conosciuto dove il diritto ai documenti d’identità non è rispettato.
L’aire é infernale in tutti i paesi al mondo senza parlare di prenot@mi :rofl:
Quando ti viene la nostalgia dell’Italia basta guardare la situazione dell’amministrazione e ti passa subito !
Noi aire siamo cittadini di seconda zona ma quelli residenti almeno ?? Non ho parole 🫨

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