Problemi con lettere accentate nei nomi

Mi spiace molto, ma credo che si stia rivelando quella che era la mia ipotesi peggiore all’inizio: che il problema sia dovuto semplicemente alla scarsa competenza informatica delle sue controparti. Non vorrei offendere nessuno che lavori nella PA (peraltro lo è il 95% della mia famiglia stretta e allargata in Italia), perché so benissimo che non ricevono alcuna formazione adeguata, e anzi hanno un carico di lavoro che semplicemente non è gestibile, ma questa situazione è preoccupante perché lede i diritti dei cittadini.

Va detto che il problema della codifica dei caratteri può essere estremamente complesso. Conoscenti informatici di professione mi confermano che in alcuni casi può essere una bestia nera. Però una persona che ha compiuto il percorso di studio almeno di scuola secondaria inferiore e superiore e, soprattutto, che abbia il desiderio genuino e la motivazione di imparare per risolvere un problema, ce la può fare.

In questo senso mi pare terrificante che un dipendente pubblico, irritato, chiuda il computer; o dica “siccome non funziona su Word non esiste nel sistema”, un ragionamento privo di senso, senza invece avere l’umiltà di andare una mezz’oretta su Google e imparare che sull’argomento esistono INTERI LIBRI. Io continuo a meravigliarmi di questa società in cui persone traggono conclusioni così rapidamente in un argomento di cui non sono esperte. La risposta adeguata era comunicarle, come fatto solo alla fine, che si sarebbe dato incarico a consulenti informatici di investigare la cosa.

Garantisco che è possibile fare un corso sui segni diacritici, l’ASCII, le combinazioni da tastiera. A un totale neofita spiegherei innanzitutto che il segno introdotto da tastiera dipende, prima ancora che dai segni Alt/ASCII, da

  1. Tastiera fisica che si ha. Anche in Italia convivono numerosi layout. Segni diversi si trovano, in tastiere diverse, in posizioni diverse.
  2. La lingua impostata nel sistema operativo; in Windows è in basso a destra:
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  3. La lingua dello specifico programma che si usa. Per esempio i programmi Microsoft Office. Questi, peraltro, governano lo standard di codifica dei documenti, che ha un influsso pesante sull’argomento in discussione (per esempio, un comma-separated value da un terminal tedesco è in realta semicolon-separated value; e non tutti i documenti sono prodotti nello standard UTF-8, quello che a quanto pare dovrebbe usare anche la PA italiana, se non lo si chiede esplicitamente).

(Nel mio piccolo, la mia esperienza quotidiana del dover scrivere ogni singolo giorno in olandese, tedesco, inglese e italiano da tre terminal diversi - per motivi che non sto a dirvi - mi ha reso questi tre check automatici)

Insomma, se il dipedente comunale non riesce a trovare neanche # o a distinguere Alt o Alt-Gr, siamo messi piuttosto male. Chi lavora con questi software dovrebbe avere, in un mondo ideale, una conoscenza piuttosto raffinata di questo (al di là del fatto che se si usa l’apostrofo al posto dell’accento bisognerebbe tornare alle elementari e non lavorare affatto).
D’altro canto, un informatico professionista - ma di quelli che programmano, non di qelli che fanno assistenza tecnica - non dovrebbe perlomeno avere alcuna difficolta a trovare ~, ^ e quant’altro (nonché a distinguere ", ’ , `… tutte cose esoteriche).

In un altro thread si discuteva della bassa informatizzazione della popolazione. Questo rischia invece di diventare un thread sull’informatizzazione della PA.

In bocca al lupo!