Problemi con lettere accentate nei nomi

Ciao Sara, perdonami se ti rispondo solo ora…io in verità non ho fatto nulla di che, ho semplicemente messo l’impiegato comunale ad un bivio: o mi dava assoluta certezza che il riferimento di legge da me citato (riferimento che è stato postato qui sopra) era una fake news, assumendosi la responsabilità di quanto detto (di fatto negava la possibilità di poter inserire l’accento per legge), oppure mi avrebbe dovuto spiegare il motorino per cui mi veniva negato un diritto sancito dalla legge…

Comunque se ti interessa, il comune è quello di Cadorago, (Como) ma non credo che cambi qualcosa: ti consiglio di chiedere delucidazioni in merito ad una legge che ti garantisce l’uso di caratteri diacritici…starà a loro contestartela, ma in tal caso, credo che a malincuore opteranno per impegnare ad inserire il termine accentato.

Ciao Luca,
Grazie mille!
Alla fine abbiamo risolto! Nonostante all’inizio mi avessero detto che era impossibile, alla fine se non ho capito male hanno contattato qualche loro supporto tecnico e mi hanno detto che riusciranno a farlo. Me l’hanno detto giusto ieri! Lato mio ho dovuto firmare un foglio dove mi impegno a non “tornare indietro”… a quanto pare altre persone hanno chiesto il nome col segno diacritico e poi hanno chiesto di tornare al nome traslitterato perché non compatibile con altri sistemi di altre istituzioni italiane. Probabilmente non gli capitano molte di queste richieste e non sanno come procedere. Grazie mille x aver risposto in ogni caso!

1 Mi Piace

Ciao a tutti anch io ho problemi con il mio nome …
Mi chiamo Dèsirée al comune ufficio anagrafe tutto ok comune di residenza anche…dopo vari controlli ecc…
Mq tessera sanitaria mi dicono che non possono mettere gli accenti ma le virgole …
E come faccio io ad esso ??
Tutto è nato quando sono andata al comune di residenza per fare la carta d identità elettronica …
Mi dicevano non spunta nel computer non è lei …
Per ben 30 anni ho avuto la tessera sanitaria con un apostrofo …ad esso mi allargano le braccia dicendo di applicare l articolo 36 per cambio nome se no non possono farmi i documenti…
Ma di cosa stiamo parlando??e un cambio nome a tutti gli effetti mi dicevano passeranno mesi …devo modificare tutta la mia vita …e per cosa ??xke nel 2021 non riescono a mettere dei benedetti accenti …?
Per favore se qualcuno mi può aiutare se sà qualcosa se sa cosa devo fare ??sono 5 mesi che mi fanno fare avanti e indietro per uffici …

In occasione del cambio di residenza ho dovuto cambiare nome perchè il comune di Roma non ne registra più di uno! (ho due nomi)

in che senso non accetta doppio nome?
ci mancherebbe altro

Buongiorno a tutti

Condividendo che non va bene per nulla che esistano diritti formali che non possono essere attuati per incompetenza informatica o non conoscenza normativa di funzionari e/o limiti del sistemi, devo aggiungere che comprendo poco il problema.

Mi spiego.

Se sicuramente è folle non riuscire a gestire correttamente i normali caratteri/nomi italiani o del nostro alfabeto (esempio semplicissimo: Nicolò), comprendo meno la richiesta di gestire caratteri non presenti nel nostro alfabeto. Vedo proprio sbagliata la norma. Perchè è senza senso.
Non nel principio, ma nella pratica.
Proprio perchè iol legislatore o vive fuori dal mondo o doveva sapere che i sistemi informatici italiani non sono pronti a gestire certi caratteri, ed è un dato di fatto.

Esempio?
Andate in un ospedale lombardo e provate a gestire un carattere accentato. Vi sfido a verificare sui referti, sui verbali eccetera se i nomi sono accentanti: NON LO SONO…
Quindi che senso ha fare una legge se si sa che lo stato (inteso come insieme degli organismi pubblici) non sarà in grado di garantire quel diritto?

@luca_raimondi lei scrive

  • infine, l’idea di autolimitare la propria libertà, sulla base di un presunto buonsenso, non rientra nel mio modo di approcciarmi al mondo: se mio figlio darà la colpa di eventuali problematiche al nome, piuttosto che all’incompetenza di certi funzionari, o di chi ha programmato certi sistemi, allora significa che avrò fallito come padre.

bhe, cerco di dirlo con tatto e con la consapevolezza, l’ho scritto prima, che proprio non va che un diritto teorico non è applicabile nella realtà: suo figlio AVRA’ sicuramente problemi in futuro con quell’accento. Ne sono certo, e sono pronto a scommetterci una pizza per lei e suo figlio. La colpa non è dei sistemi informativi non adeguati, ma di una legge sbagliata che le ha permesso di usare quel nome e lei che ha insistito ad usarlo. Lo sto scrivendo con la sofferenza di ammettere un fallimento dello stato (di cui faccio parte come ex sindaco). Ma è un dato di fatto

1 Mi Piace

Oltre che sbagliata è una norma discriminante.
Si limita a indicare qualche carattere occidentale, ignorando per esempio la bellezza dei caratteri persiani. E se abbiamo volontà di progredire, c’è qualche decina di migliaia di caratteri Kanji da gestire.

Spero che tu scherzi…

1 Mi Piace

Il mio cognome ha come ultima lettera la “è”. Non vi è modo di farla scrivere. La riportano sempre con apostrofo. Dicono che non si può scrivere con accento, e se suggerisco fi premere Shift ( maiuscolo) + 212, si offendono.
Ma può essere che tra tutti gli scienziati che paghiamo, non vi è modo di far scrivere un cognome giusto?

Purtroppo la pochezza degli strumenti e, a questo punto, di chi li pensa e sviluppa porta a questi risultati. E non mi riferisco al sistema centrale, in questo caso ANPR, che sembra attrezzato per gestire set di caratteri estesi, ma alla miriade di software di anagrafe che dialogano con ANPR.
Nessuno si preoccupa del fatto che un accento o un apostrofo fanno la differenza (Fantappie’ non è Fantappiè, per dire). Come anche l’usanza di trasformare tutto in carattere maiuscolo, cos’ per togliersi dagli impicci.

Ai comuni arrivano ogni tanto circolari con intimazioni ad adempiere a obblighi talvolta bislacchi. Ci vorrebbe molto al Ministero dell’interno a scrivere una circolare in cui dà un termine massimo per adeguare prassi operative e sistemi in uso?

Ciao a tuttti! quindi, giusto per avere un chiarimento, non è possibile avere il proprio cognome (nel mio caso, con è accentata finale, accento grave, letteralmente il carattere con accento più usato nella lingua italiana) accentato correttamente? per me, tutto è iniziato con l’iscrizione a un albo, sono stato segnato con l’apostrofo, e da li in poi tutti i miei documenti sono segnati nel maledetto maiuscolo e con un maledetto apostrofo, finanche l’estratto di nascita (richiesto online). Mi confermate quindi che il mio cognome sarebbe con la è accentata ma per questioni di software non viene scritto così? esiste un documento che venga scritto in minuscolo è che attesti che effettivamente il mio cognome è con l’accento? perchè andando avanti credo sempre di più che ormai il mio cognome sia con l’apostrofo…

2 Mi Piace

Penso che il Ministero dell’interno debba prendere una posizione e dare indicazioni chiare e perentorie al riguardo.
Apostrofo e accento sono due cose diverse. Ne va dell’identità delle persone. Che non si puo’ certo mortificare di fronte alla pigrizia di chi sviluppa i software.

PS: se hai fortuna (oddio, dipende dall’età) forse alla nascita sei stato registrato a penna su un registro cartaceo (o chi ti ha passato il cognome lo è stato)…

EDIT: ho rimbalzato il tuo post su GitHub, hai visto mai…

Grazie per la risposta! l’unico modo di trovare questi registri cartacei è andare di presenza, vero?

Di fatto sì, registri più antichi per rintracciare qualche avo potrebbero trovarsi sul portale “antenati” del Sistema Archivistico Nazionale. Magari, con gusto e grafia antica, potrebbe essere un’idea farci un quadro da appendere in posto visibile, per non perdere la propria identità.

Proverei anche a telefonare al comune di nascita, solitamente noi dipendenti comunali non siamo cosi’ pigri, negligenti e ostili ai cittadini come ci dipingono :slight_smile: Anche una mail. Poi magari trovi qualcuno che risolve il problema (anche se poi ci potrebbe essere qualche mismatch nei sistemi che ti conoscono con l’apostrofo).

1 Mi Piace

grazie mille davvero per l’aiuto :slight_smile: proverò a inviare una mail allora!

Buongiorno a tutti,

riporto la mia esperienza.

Il mio nome, italiano e comune nel vocabolario, termina con accento grave (come quello di molti altri, e come un’infinità di cognomi).

Registrandomi sull’App IO mi sono reso conto che i sistemi della PA avevano traslitterato l’accento grave del mio nome sostituendolo con l’apostrofo dopo la vocale finale; l’errore risultava meno evidente in tutti i miei precedenti documenti come C.F. e C.I. (versioni cartacee) che venivano battuti con caratteri mono-spazio per cui le vocali accentate maiuscole venivano sempre traslitterate con l’utilizzo dell’apostrofo (questo per necessità di battitura).

Ho chiesto la rettifica tramite portale digitale ANPR allegando il documento rilasciato dall’ufficio anagrafe del comune in cui sono nato (provincia di Brescia, certificato di nascita rilasciato ad uso documentazione nel 1993), in cui l’accento sul mio nome è riportato correttamente (n.b. il nome è riportato con l’iniziale maiuscola e le seguenti lettere minuscole, l’accento grave sull’ultima lettera).

In risposta, l’ufficio anagrafe del mio comune di residenza si è opposto alla rettifica sostenendo di aver acquisito il foglio originale del registro nascite, dove il nome era battutto a macchina tutto in maiuscolo con l’apostrofo dopo l’ultima vocale (nella classica logica della traslitterazione maiuscola, vedi anche Decreto Brunetta 2009) ed ovviamente, ragionando come automi, hanno fatto finta di non comprendere che il giorno successivo alla mia nascita lo stesso impiegato comunale aveva correttamente interpretato la traslitterazione grafica (maiuscolo più apostrofo) rilasciando ai miei genitori il certificato di nascita in cui il mio nome era riportato correttamente, accento grave sull’ultima vocale.

Il problema trova la sua origine nel passaggio dai sistemi di registro manuale delle nascite a quelli a macchine da scrivere portatili (ex. Olivetti Lettera) dove le tastiere non erano dotate delle maiuscole accentate, e per convenzione, si traslitterava il segno diacritico con l’apostrofo. Nel successivo passaggio dei dati analogici a quelli digitali la pubblica amministrazione si è limitata a “trasferire” quello che vedeva, senza interpretare il segno grafico.

Ricordiamoci che l’apostrofo così come utilizzato dalla PA per traslitterare una vocale accentata, non esiste nella lingua italiana. Per inerzia quindi, è stata sistematizzata un’oscenità linguistica, con tutti i problemi che ne derivano: se non storpio il mio nome i sistemi pubblici non mi riconoscono, in banca mi è stata sospesa una richiesta al fondo centrale per il semplice motivo che a loro il mio nome risultava con un carattere aggiuntivo (l’apostrofo).

Tutti noi conosciamo lo stato di alfabetizzazione della maggior parte degli impiegati pubblici, ma come è possibile che i vari Ministeri e Dipartimenti non si siano resi conto della vastità del problema? In Francia, Irlanda, Ungheria, e tutti gli altri paesi d’Europa che hanno segni diacritici intranome, come gestiscono i registri? Dobbiamo per forza essere riconosciuti per la pubblica amministrazione più ignorante del continente?

Ho fatto una verifica tramite una serie di persone di mia conoscenza con nomi e cognomi accentati (esclusivamente italiani, come Nicolò, Mosè, Macrì, di Gesù, Condò, Farnè, Rodotà, Mulè, … a tutti è stato storpiato il cognome con l’apostrofo nei vari sistemi digitali pubblici, per cui: Nicolo’, Mose’, Macri’, di Gesu’, ect …).

Oltre ad essere incostituzionale a mio avviso, questa situazione rischia di promuovere un’ignoranza linguistica diffusa; non è la pubblica amministrazione che opera in relazione alla lingua italiana, ma è la lingua italiana che si storpia per l’inettitudine della pubblica amministrazione. Come si pretende di insegnare ai bambini la differenza tra un accento ed un apostrofo se lo stato italiano non è in grado di distinguerli?

Spero che le testimonianze su questo forum possano stimolare azioni concrete per risolvere questa situazione grottesca, come ad esempio una lettera aperta ai Ministeri.

3 Mi Piace