Punti di DEBOLEZZA di POSTECERT

Poste Italiane spa che formalmente è un’azienda privata e quindi non rientra più nella PA di fatto opera nel campo dei servizi pubblici in modo rilevante. Soprattutto facendo leva sulla immensa rete di sportelli postali presenti in ogni angolo del paese ha dimostrato di poter svolgere un ruolo di promozione dei servizi digitali di rilevanza strategica per il sistema paese. Lo sta ad esempio dimostrando come Identity Provider per lo SPID.

Però ci sono dei punti di debolezza di alcuni servizi offerti al cittadino che vuole o deve relazionarsi con la PA in modo digitale.

Mi riferisco in particolare:

  1. alla FIRMA DIGITALE (sia con smartcard che con token usb) che incredibilmente NON HA la CNS incorporata. O meglio ha una FAKE-CNS. Cioè un certificato di autenticazione che può essere utilizzato SOLO per QUALCHE PA (non ho ancora capito quali !!! ). Si allega lo screnshot dove poste.it confessa candidamente questa singolare limitazione

  2. alla PEC. Il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti CNDCEC nel 2009 ha firmato con Postecert una convenzione con la quale veniva fornito ad ogni iscritto all’ordine professionale una casella pec del tipo nome.cognome@pec.commercialisti.it . Questo servizio ha due problemi:

  • 2a) il primo è che hanno un servizio webmail molto lento che capita a volte di trovare addirittura inaccessibile per eccessivo traffico

  • 2b) ma il problema più grosso è l’impossibilità di avere uno spazio aggiuntivo oltre quello già fissato dalla convenzione. Infatti la dimensione standard è di 1 Gb e quindi bisogna necessariamente scaricarsi i messaggi di posta certificata sul proprio PC per evitare il blocco del servizio. Ho provato a vedere di attivare il servizio di Conservazione sostitutiva della posta certificata che è sicuramente la soluzione migliore ma non ancora ci riesco anche perchè all’ufficio postale nessuno sa come fare e quindi devo scoprire da solo come riuscire a farlo.

Screenshot sulla NON-CNS della firma digitale di Postecert

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…aggiungo anche la mia esperienza (negativa) nell’utilizzo del sito per attivare una pec privata, quindi “on-line”…
Succede che compilando il form che compare a video richiedente i dati necessari per attivare la pec, il sistema esegua un controllo sull’indirizzo di residenza. Da notare che il campo viene compilato in automatico dalla applicazione prelevandolo dal profilo con cui mi sono registrato sul sito Poste.it. Da notare inoltre che sul form per la pec il campo in questione non e’ modificabile… in conclusione non riesco a procedere. Chiedo assistenza e mi viene spiegato che il form pec, contrariamente al form di registrazione non accetta nel campo del numero civico carattere “/” (separatore tra parte numerica e parte letterale del civico). Per ovviare devo modificare l’indirizzo di residenza sul profilo di registrazione al sito… Seguo le istruzioni… ma la modifica non e’ immediata, mi viene spiegato che Poste.it provvede all’aggiornamento dopo 2 o 3 giorni dalla sua modifica (sigh!)… In realta’ questo non avviene. Conclusione: sono utente con SPID di Poste e Pec di Aruba…
Antonio

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… se vogliamo aggiungere “carne sul fuoco”, POSTE SpA? Una struttura farraginosa e burocratica, pesante, sorda, costosa, inefficiente e inutile. Ho dovuto combattere mesi, oltre undici mesi, per chiudere il conto di mio padre che era defunto e altrettanti mesi per trasferire la rata del mio mutuo su un altro conto, in quanto non volevano fornirmi nessuna informazione, adducendo che non erano autorizzati. Alla fine, dopo aver effettuato un esposto alla procura, mi hanno mandato un indirizzo via email normale. No comment. Poste? Non parlatemi di Poste! :frowning:

Sono correntista delle poste da oltre 30 anni. Confermo che lo stile “burocratico” che permea ancora le poste (nonostante sono 20 anni che è stata trasformata in spa e quindi dotata di una governance privatistica) è un forte punto di debolezza ma posso testimoniare che sul fronte dei servizi finanziari l’azienda ha utilizzato il digitale meglio della gran parte delle banche italiane. Quindi è un agglomerato aziendale composto da vecchio e nuovo, da processi produttivi efficienti caratterizzati anche da punte di eccellenza e da altri processi aziendali disastrosi. Se ad esempio loro avessero uno strumento simile a questo forum il team che ha in mano la gestione delle infrastrutture informatiche potrebbe risolvere tanti piccoli problemi, molto fastidiosi per l’utente, che secondo me chi stà nella stanza dei bottoni neanche conosce o non ha la consapevolezza dei danni che producono sull’immagine dell’azienda stessa.

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Voglio ringraziarla, sig. Rofi, per aver descritto con esattezza il suo problema per l’attivazione di una PEC privata con Postecert.
Oggi ho avuto lo stesso identico problema. E mi hanno suggerito la stessa identica soluzione di modificare il campo indirizzo togliendo il carattere “/”.
Non sono andata oltre alla telefonata al servizio clienti.
La ringrazio perche’ il suo caso getta luce sul mio e mi aiuta a decidere di scegliere un diverso gestore per il servizio PEC.
Ringrazio anche tutti gli altri interlocutori del forum che hanno espresso con elevato grado di civilta’ il proprio parere. Finalmente un luogo dove discutere e’ possibile!
Complimenti a tutti voi e… peccato per il disservizio di Poste Italiane. Anche io, come il Sig. Del Romano, credo nelle loro potenzialita’. Purtroppo vengo periodicamente delusa…

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ho letto la sua… Grazie per essere ritornata sul tema… e peccato che lo abbia dovuto fare. Era il 7 Gennaio 2018 la data di segnalazione del disservizio sul sito Poste. Il fatto che lei lo abbia segnalato ora crea amarezza.
Certo io ho risolto il problema come avevo detto cioe’ con un altro operatore, ma non fa piacere forse per spirito di identificazione di Poste come azienda nazionale che sia a distanza di mesi ancora presente il disservizio. Il disservizio a questo punto e’ costituito da:

  • malfunzionamento dell’applicativo
  • processo di gestione delle segnalazioni non idoneo in termini di efficienza ed efficacia; il call center fornisce una soluzione non attendibile, la catena di gestione delle segnalazione e quindi i livelli di controllo superiori non intercettano l’anomalia (inefficienza o incuria?)…
    L’unica speranza e’ che tramite AGID arrivi la segnalazione a persona giusta di Poste… che vergogna che provo… “persona giusta” … in tempi di Intelligenza Artificiale prossima … me la fanno desiderare per sostituire un essere che in quanto del genere umano mi sarebbe più simpatico.
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Giusto per completare la descrizione ad oggi questo problema non è stato risolto. Il mio civico sarebbe 17/A e quindi solo grazie a voi sono riuscito a capire che l’errore era li. Ho modificato i dati ma non vengono aggiornati.

Sono nella stessa vostra situazione, account POSTEID e quasi quasi faccio la PEC su Aruba…

UPDATE 14/02/19

Modificando l’indirizzo di residenza, togliendo la “/” si può proseguire nella registrazione…
Tuttavia, sebbene per l’accesso sia sia usufruito dello SPID di PosteID e quindi che sia più che verificato di livello 2…per confermare la registrazione occorre stampare un PDF (che non ti inviano alla email indicata durante la registrazione per la gestione degli avvisi) firmarlo e allegarlo con una fotocopia del documento di identità e spedirlo via fax a Roma. Via fax. Via FAX!!!

Siamo nel 2019, abbiamo 3/4 robot su Marte, una sonda cinese sul lato oscuro della Luna…e nonostante uno si sia autenticato con lo SPID deve mandare i documenti via FAX!!!

Tornassi indietro non faccio nemmeno lo SPID alle Poste. Molto ma molto meglio ARUBA. Che schifo…avere la più grande rete diffusa sul territorio e perdersi in tali menate…

Vorrei aggiungere la mia esperienza con Postecert, il 4 Novembre 2019 ho proceduro all’attivazione di una casella Pec, ho pagato online e la mattina dopo ho inviato via fax (nel 2019 pare incredibile che ancora si debba usare il fax) la documentazione richiesta firmata. Aspetto un paio di giorni ma niente, l’indirizzo pec risulta inesistente. Chiamo l’assistenza e mi dicono che verrà attivata a breve, mi danno un numero di ticket che sarebbe la mia pratica e quindi attendo ancora altri 2 giorni. Per farla breve; dopo una decina di telefonate, 3 email al servizio “scrivimi” inviando di nuovo la docunentazione, lo screenshot del pagamento, a 20 giorni dopo ancora niente, nessuno ha chiamato e nessuno ha risposto come promesso dalle operatrici. Alla fine ho chiesto la disdetta ed il rimborso, allora mi hanno mandato una mail con la richiesta dei documenti (ancora). Ora vedremo quanto ci metteranno a rimborsarmi, senza parlare delle 3 settimane perse e dei soldi spesi per l’invio del fax. Esperienza totalmente negativa, un branco di incompetenti ed un servizio clienti peggio che inesistente perchè ogni volta promettevano di risolvere il problema “urgentemente”

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sto buttando la PEC Postecert che ho dal 2016.
E’ lenta, addormentata se non bloccata, per salvare le email devi prenderle una ad una e metterle in una tua cartella. Sennò si blocca la ricezione. Se non paghi entro trenta giorni da quando ti mandano il sollecito la bruciano irrimediabilmente, fregandosene che magari tu eri all’ospedale e non potevi vedere il sollecito !!! Se chiedi aiuto all’803160 ti dicono gentilmente che non c’è un servizio tecnico e ti dicono di scrivere sul sito poste.it a “scrivimi” che forse qualcuno ti saprà rispondere. Ma sostanzialmente sembra un server imbranato. Ecco la mia esperienza. Sto scappando da postecert.
Non consigliatelo a nessuno.
Se sapete invece un altro server di PEC più efficiente segnalatemelo… Grazie Vincenzo da Noto

Sono scappato 5 anni da “Poste” e sono molto contento!

Buongiorno a tutti
Sono nuovo.
Volevo aprire una nuova PEC con poste italiane, visto i costi più bassi rispetto alle altre.
Leggo purtroppo, dei commenti negativi ma datati.
Sapete dirmi se qualcosa è cambiato?
Preciso che il mio utilizzo è limitato come privato: se trasmetto circa 15 PEC l’anno.
Grazie

io lascerei perdere le poste e consiglio Aruba che ha un costo basso e un buon servizio

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Alla fine ho attivato postecert.
Nei vari interventi ho letto tante problematiche che io non ho riscontrato.
Ho fatto tranquillamente la richiesta on-line ho trasmesso tutti i documenti tramite email senza costi aggiuntivi per una cifra di €12, 81 per 3 anni.
Sono molto soddisfatto della scelta e credo che per una persona come me che trasmette al massimo 10/15 PEC l’anno, postecert è la soluzione migliore perché più economica.

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evidentemente hanno fatto dei progressi …
per me è una buona notizia perchè sono un cliente di Bancoposta e dei vari servizi postali ultra trentennale.

Il problema è che spesso è anche difficile conoscere le varie funzionalità offerte. Ad esempio volevo revocare il servizio di domiciliazione bancaria con un operatore telefonico. Ho telefonato al Call Center e mi hanno detto che dovevo andare all’ufficio postale. Allo sportello l’impiegato mi diceva che dovevo farlo tramite l’operatore telefonico. Solo dopo un secondo tentativo allo sportello una impiegata preparata mi ha fatto notare che potevo farlo tramite l’APP con lo smartphone ma che io non riuscivo a trovare.

Insomma, spesso è un problema di COMUNICAZIONE! :roll_eyes:

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Guarda, telefonicamente ho ricevuto informazioni sbagliate. Ad esempio, l’operatrice diceva che dovevo trasmettere via fax perché non avevo la firma digitale.

Poi, ho fatto un quesito direttamente sia alla email richiestapec@posteitaliane.it che al seguente indirizzo
https://www.poste.it/scrivici/index.html#/

Mi hanno richiamato dopo un giorno dicendomi di trasmettere solo gli ultimi due fogli del contratto con un documento di riconoscimento e trasmetterlo via email richiestapec@posteitaliane.it

Ho fatto il pagamento prima alle ore 15.00 e trasmesso i documenti.

Alle 17.00 avevo la PEC attiva per 3 anni