Quale smartphone per il cittadino digitale?

Mobile-first è uno dei diktat del progetto digitale italiano.

Abbiamo adesso l’autenticazione CIE 3.0 via smartphone. Funziona con NFC.
Abbiamo anche app rilevanti per la salute pubblica. Funzionano via Bluetooth.
Ecc.

Anche NFC e BT hanno varie declinazioni/versioni.

Esiste un riferimento ufficiale per capire quali specifiche deve avere un dispositivo mobile per consentire l’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale?
Esiste una lista ufficiale (marca/modello) dei dispositivi compatibili?

Ammesso che non esista un riferimento ufficiale (penso di avere ragione), questo andrebbe creato secondo delle regole tecniche che si possano evolvere.

Come dici correttamente, di Bluetooth esistono diverse versioni ed oggi siamo alla 5. Avere una lista di dispositivi compatibili è un suicidio perché ne escono ogni due e tre. Ma ragionando all’inverso, si possono utilizzare i dati di mercato per fissare una versione minima di Bluetooth in base alla penetrazione della versione più vecchia. Con la raccomandazione di usare sempre la revisione più vecchia in base alle caratteristiche applicative per abbracciare la massima compatibilità.

Mi spiego con un esempio. La app Immuni non è compatibile con una platea particolarmente ampia, perché usa una tecnologia, Bluetooth Low Emission, non disponibile sui device “datati” (es. iPhone 2, Android 4) ma che garantisce l’anonimato. Se il requirement è quello, la scelta minima è BLE. Se devo immettere in commercio un misuratore di pressione Bluetooth che trasmetta dati alla app sullo smartphone, posso pensare a Bluetooth 1.0 perché non ho particolari requisiti in termini di banda passante, cosa che avrei con delle cuffie stereo wireless commerciali.

Ovviamente non prendere alla lettera 1.0 per il solo fatto che non ho approfondito se ci sono particolari issue sul pairing o sulla sicurezza, ma anche lì, sulla sicurezza, potrei valutare un trade off tra l’uso casalingo sporadico e la necessità di proteggere i dati in quel tempo ed in quel luogo.

Su NFC non ho presente al momento quali siano le declinazioni/versioni, ma si applicherebbe il medesimo ragionamento sul bilanciamento tra compatibilità e funzionalità.

Con l’opzione della soft-degradation quando economicamente possibile. In sintesi è la caratteristica di progettazione che permette ai device di funzionare, senza esprimere al massimo le loro funzionalità, su protocolli datati per maggiore compatibilità