Residenza registrata per errore, con firma stampata

Se alcune persone prendono residenza presso un immobile usando una firma stampata, non originale del proprietario, e fotocopia dei suoi documenti di identità, secondo me l’anagrafe si è sbagliata a cedere la residenza, giusto? Non esiste alcun contratto di comodato o di affitto fra il proprietario e questi nuovi residenti. Perché una “Firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 39/93“ ad oggi non ha più alcun valore legale.

Se si, ora come si può fare ad aggiustare l cosa?
Il proprietario avvisa informalmente l’anagrafe (che per errore rischia di aver commesso un abuso d’ufficio) e chiede chiarimenti direttamente ai nuovi residenti in casa sua, i quali di certo non potranno mostrare alcun foglio autografato a penna?

Altre idee? suggerimenti?

Ciao Matteo,

come può il Comune concedere la residenza senza alcun atto scritto? forse queste persone erano in possesso si altra autorizzazione del proprietario?

Il proprietario in questi casi deve chiedere l’annullamento della residenza.

Anche io mi chiedo come sia possibile che il comune possa avere dato la residenza con un firma stampata. forse la firma era fasulla ? Il proprietario non ha dato alcuna autorizzazione firmata e non era presente.

Chi presenta a un pubblico ufficiale delle dichiarazioni false e della documentazione probatoria alterata o contraffatta è penalmente responsabile, in base al DPR 445/2000. Ma non capisco che c’entra la firma sostituita ex D.Lgs. 39/1993, che è valida nei casi previsti dall’articolo che la prevede, non certo per un privato.

No Matteo non è un discorso di firma.

L’autorità competente in questo caso avrebbe dovuto richiedere l’autorizzazione in forma scritta “ad substantiam actus” come prevede l’art. 2702 c.c.

In ogni caso data la circostanza della nullità della residenza, deve esser fatta valere la nullità dell’atto ex art. 21 setpies L. 241/90