Buongiorno, nel software dell’Agenzia delle entrate è possibile inserire, a livello di dettaglio riga, uno sconto in percentuale o in importo.
Nel caso venga digitato l’importo dello sconto ( in alternativa alla percentuale) il programma moltiplica l’importo dello sconto per la quantità della riga.
Esempio. Qta. 45,00 Prezzo:100,00 Importo riga: 4500,00
Inserendo un importo sconto ad esempio di 250,00 il software moltiplica 250,00*45,00=11.250,00 sottraendolo al totale riga: 4.500,00 - 11.250,00 ottenendo
-6750 !!! Sbaglio qualcosa io ??? Grazie a tutti
no è corretto.
nella rappresentazione tabellare della fattura viene riportata la seguente dicitura
Eventuale sconto o maggiorazione applicati al prezzo unitario
se hai uno sconto sul totale fattura va applicato alla fine (2.1.1.8)
a parte che dubito qualcuno abbia una situazione del tipo
qta 45 , prezzo 100, sconto 250
ma probabilmente qualcosa del tipo
qta 45, prezzo 100
qta 1 sconto su articoli precedenti 250
in quel caso penso vada generato con una riga con lo sconto (TipoCessionePrestazione 2.2.1.2)
Grazie. Nella guida è scritto in maniera decisamente fuorviante "Il campo contiene un numero composto da un intero e due decimali. I decimali devono essere sempre indicati e separati dall’intero con il carattere virgola (es: 450,00).
Ciao Daniele,
su quale sito effettui la verifica dell’xml?
Io mi sono trovato nella tua stessa situazione però se provo a validare un file con l’importo maggiorazione a 3 decimali mi viene ritornato errore, quindi sono costretto a portarlo su due cifre decimali…
Grazie mille.
Ciao Antonio,
dal 11 settembre è passato parecchio.
attualmente a me passava perchè inoltravo l’importo e gli sconti.
imputando il prezzo netto a 3 cifre, il sistema lo tagliava e applicava lo sconto.
dato che la differenza era sotto il centesimo, passava.
come se passa se il totale fattura e la somma degli importi ha una discrepanza minima.
attualmente optiamo con 2 metodi a seconda del cliente.
se il cliente usa arrotondamenti a 2 cifre dopo lo sconto e poi moltiplica per la quantità, riportiamo gli sconti normalmente.
se il cliente usa un metodo personale, riportiamo l’importo non scontato e poi per differenza generiamo un rigo successivo di sconto.
per i test, li puoi fare sia da fatturaPA che dal cassetto fiscale.
l’importante è cambiare il nome del file perchè “sembra” non riconosca la variazione se si usa lo stesso nome
Ciao Daniele,
io ho risolto in un modo diverso sennò mi perdevo via con gli arrotondamenti.
Nelle fatture ho sempre un addebito a fine fattura, quindi a sommario.
Ho risolto creando una riga di dettaglio aggiuntiva a fine fattura con la descrizione dell’addebito, quantità = 1 e importo unitario equivalente all’addebito.
questo perché garantisce al cliente finale l’importo esatto a prescindere dalla quantità acquistata.
Il problema è che quando gli importi sono bassi, o gli sconti portino a decimali a 3 o più cifre, può esserci una differenza sui calcoli che usa l’agenzia delle entrate.
quindi abbiamo adottato un metodo di ricalcolo dell’imponibile.
se il prezzo netto singolo arrotondato è diverso al prezzo netto calcolato con il metodo dell’agenzia delle entrate, eseguiamo un calcolo inverso in modo da ottenere il prezzo lordo singolo appropriato.
di fatto è il metodo usato per le fatture emesse con scontrini quando il venditore vende impostando il prezzo iva inclusa anzichè iva esclusa