Servizi Regionali - fruibilità del cittadino

Purtroppo la risposta nelle API di IO è molto semplice. In inglese ma banale.

  1. Call getProfile: if the profile does not exist (i.e. you get a 404 response) or if the recipient has opted-out from your service (the response contains sender_allowed: false ), you cannot send the message and you must stop here.
  2. Call submitMessageforUser to submit a new message.
  3. (optional) Call getMessage to check whether the message has been notified to the recipient.

In pratica, è documentato solo il modo di inviare messaggi: guardi se il bersaglio ha IO e vuole ricevere messaggi da te, mandi il messaggio e, se vuoi, controlli che sia arrivato. Il Bonus vacanze sfrutta evidentemente API non documentate.

Alla fine IO dovrebbe essere la quint’essenza dell’interoperabilità e interagire con i software sottostanti i servizi on line gia’ esistenti o a venire.
Il modello nazionale lo intendevo non su come si eroga un servizio o sul software da usare, ma sul linguaggio (inteso in senso comune, il nome da dare alle cose) e sulle tecnologia da utilizzare proprio per far interagire i sistemi.
Che ogni amministrazione si gestisca i suoi processi come crede, compri i software che vuole, ma poi ogni pezzo del suo sistema informativo deve essere in grado di accettare input e produrre output interoperabile allo stesso modo, con gli stessi dettagli: vuoi protocollare un messaggio in uscita? bene, chiami lAPI del protocollo informatico con la tencologia T e mandi un messaggio in formato F che contiene elementi nella sintassi S con etichette E_1, E_2, E_3 ecc… uguali in tutta Italia e ricevi una risposta uguale in tutta Italia; devi prelevare dati dalla contabilità? stessa cosa. Ti serve un indirizzo dall’anagrafe? Uguale, ti do io la regola per chiamare l’API del software d’anagrafe e ti dico in che formato ricevi la risposta. Poi al loro interno i software useranno le logiche e le tecnologie che vogliono. In questo modo, se cambi un software, non ci sono problemi sugli altri (continuano a interfacciarsi allo stesso modo). A quel punto anche IO avrebbe vita facile a parlare con i sistemi delle amministrazioni, sarebbe semplicemente un pezzo (esterno) in più del sistema informativo che dialoga con gli altri secondo le stesse regole. Vuoi sapere se una persona è in regola colla tassa di rifiuti del comune C o se ha dei debiti cosi’ puoi erogare un bonus B? Puoi farlo. Vuoi sapere i medici disponibili in una zona? Ecco la regola per farlo. Vuoi associare un medico al CF loggato a IO? Bene, questo il messaggio da inviare , poi l’amministrazione competente farà i controlli nel suo sistema informativo, con le sue logiche, con i suoi regolamenti e ti darà risposta di conseguenza…

Comunque, per non ripetere cose gia’ dette da altri con estrema chiarezza e a un livello piu’ generale, rimando a questo pregevole articolo:

https://www.agendadigitale.eu/documenti/interoperabilita-dei-sistemi-informatici-pubblici-affrontare-i-nodi-storici/

Quindi, per come la vedo io, si fa benissimo a chiedere servizi online e anche a chiederli su IO, ma non si puo’ pensare che IO sia la risposta a ogni problema. Alla fine IO è un’app e poco piu’, un terminale di un sistema composito formato da millemila sistemi diversi (il cosiddetto sistema informativo della pubblica amministrazione). Fare ordine nel sistema informativo mi sembra un passaggio propedeutico ineliminabile. che consente poi di avere infiniti terminali per i servizi.

Chissà. magari interfacciarsi con IO potrebbe avere un effetto normalizzante sulle interfacce di interoperabilità degli infiniti software del sistema informativo della p.a.? Forse, chissà.

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