Ho usato regolarmente il sito ANPR per alcuni anni, rimanendo sempre soddisfatto. Ho appena scaricato un certificato e mi sono trovato di fronte a una pessima e disorientante sorpresa - un redesign.
Quando qualcosa e’ fatto bene, metterci le mani la peggiora.
La prima schermata e’ la pappardella inconsistente sulla “privacy”, una fesseria tutta made in Italy (nel resto del mondo non esiste). Facciamo finta di averla letta e proseguiamo.
Non si distinguono le istruzioni per i servizi dai servizi stessi. Un sito ben progettato descrive se’ stesso e non ha bisogno di istruzioni. ANPR prima era intuitivo, adesso occorre leggere che per scaricare un certificato di cittadinanza occorre scegliere a menu la posizione “certificato di cittadinanza”. Chi l’avrebbe mai detto?
Continuando su questa strada avremo presto cartellini attaccati alle porte “stringere la maniglia con una mano a scelta chiudendo stretto il pugno. Poi ruotare il pugno verso il basso tenendo il perno come riferimento. Quando la rotazione si interrompe anche facendo forza, sempre mantenendo il pugno chiuso tirare verso di se’ la maniglia. La porta si dovrebbe aprire. Assicurarsi che ci sia spazio sufficiente per passare. Superare la soglia.”
I dialoghi sono possibili in ITA/ FRA/ ENG / DEU / SLO, ottima cosa. Ma anche qui c’e’ un assurdo, in questo caso tutto europeo.
E’ possible richiedere un certificato multilingue. Ma quello che viene emesso e’ un certificato in italiano con allegate 10 pagine tratte da una direttiva europea che non rappresentano la traduzione ma un aiuto per un traduttore certificato per preparare una traduzione ufficiale. Non scrivono “tizio abita qui” / “tizio lives here” ma allegano dieci pagine con le istruzioni su come tradurre “tizio abita qui” in inglese.
So che in Provincia di Bolzano, non so riguardo Trieste e Aosta, i certificati sono emessi in due lingue italiano e tedesco a fronte, semplici, pratici, diretti, esattamente come devono essere. Ma non siamo in grado di fare lo stesso con inglese e francese, per tutti i cittadini italiani.
Con queste premesse le ultime affermazioni di Trump e Putin/ Lavrov riguardo l’inconsistenza e le posizioni a vanvera dell’Europa, much talk no action, appaiono completamente giustificate.
Peccato, perche’ ANPR avrebbe tutti i presupposti per essere un ottimo sito, se ci fossero piu’ volonta’ e buon senso.
P.S. Ho provato a commentare in poche parole sul sito stesso, che ha risposto “Errore nell’inserimento del feedback. Ci scusiamo per il disagio.”
Non e’ il pelo nell’uovo. Per preparare un documento sono necessari il doppio dei passi rispetto a prima. Inoltre hanno messo le traduzioni nel modo piu’ sballato possibile. Inapplicabile. Chi decide queste cose non e’ mai stato in un ufficio pubblico all’estero.
Le traduzioni dipendono da un cretino regolamento europeo, descritto qui
Se potessimo incontrarci di persona mostrerei un documento razionale e sensato a fronte di quelli richiesti da UE. Abbiamo un uovo capellone “rasta”.
Siamo almeno d’accordo che la pagina di “benvenuto” con il pistolotto sulla privacy potrebbe venire eliminato? Se e’ lo Stato a gestire le nostre informazioni dovrebbe essere implicito che tenga tutto riservato. Nel resto del mondo ragionano cosi’.
Queste sono le schermate per richiedere un certificato di residenza
Informativa privacy
Tipo di certificato (macrogruppi)
Esplora i certificati disponibili, anagrafici (15 tipologie) o elettorali (2 tipologie)
Certificato anagrafico
button “Richiedi certificato”
finestra “Termini e condizioni”, occorre premere “Conferma”
quattro sottofinestre “Intestatario / tipologia / uso / riepilogo”. Vegono inseriti blocchi di dati alla volta.
Procediamo e chiediamo l’allegato multilingue, fanno 1 pagina di certificato e 11 pagine di “MODULO STANDARD MULTILINGUE - SUPPORTO PER LA TRADUZIONE”
Facciamo un esempio pratico. Lilli Gruber, nata a Bolzano, ha bisogno di un certificato di residenza da mostrare a Vienna.
Se lo chiede ad ANPR da Bolzano le arriva un certificato in una pagina, meta’ in italiano e meta’ in tedesco, che ha valenza immediata in Austria.
Se lo chiede ad ANPR da Roma ha solo l’opzione di generare l’allegato in 10 pagine con i suggerimenti per la traduzione in tedesco, che a Vienna non sono obbligati ad accettare
Pelosetto, questo uovo.
Ultima ciliegina. Per alcuni certificati, tipo la residenza, si puo’ richiedere l’allegato multilingue, per altri, tipo la cittadinanza, non si puo’. Ma a Bolzano si. Lilli Gruber collegandosi ad ANPR a Bolzano puo’ richiedere un certificato multilingue che indica che lei e’ cittadina italiana / italienische Staatsbürgerin. Collegandosi a Roma il certificato indica solo che e’ cittadina italiana. Se ne ha bisogno a Vienna, Londra o Johannesburg puo’ iniziare il suo giro tra ambasciata, traduttore e apostille.
Il buonsenso vorrebbe che la UE definisse moduli standard come quelli dell CV europeo (che ha parecchie pecche, ma e’ un’altra questione) e in ogni paese si potesse richiedere la preparazione del certificato secondo tale modulo e in una lingua a scelta, esattamente come per il CV europeo. Oppure per la patente, che ha un formato standard in tutta Europa. O come i dati TEAM (Tessera Europea Assicurazione Malattia) sulla tessera sanitaria.
Ma per i certificati anagrafici sono scattate tante di quelle intolleranze di campanile che hanno reso impossibile fare cosa simile. Come al solito ci ritroviamo al minimo comune denominatore. “Suggerimenti per la traduzione” Questa e’ una colpa tutta UE.
Riguardo ANPR, potrebbero applicare i metodi di Bolzano al resto d’Italia e generare direttamente certificati bilingui, almeno per le lingue piu’ importanti, estenderlo poi anche alle altre sarebbe molto semplice. Ma non lo fanno. Mancanza di interesse? Manca il budget? Paura di innovare?