Specifiche "documentali" dei certificati prodotti da ANPR

Salve, sapete dove trovare documentazione circa le modalità di formazione e gestione dei certificati anagrafici prodotti da ANPR?
In particolare mi interesserebbero aspetti del tipo:

  • cosa conserva ANPR sul suo sistema?
  • l’hash presente nell’URL del qrcode a quale oggetto digitale si riferisce?
  • l’originale informatico, come file, è in qualche modo legato alle credenziali di accesso degli operatori d’anagrafe e ai vari certificati/smartcard che utilizzano per accedere ad ANPR?
  • a garanzia di integrità e immodificabilità del documento-certificato in che modo sono state implementate nel sistema le previsioni dell’art. 3 del dpcm 13/11/2014 (regole tecniche sul documento informatico)?

Chiedo perché trovo molto interessante questa modalità di produzione di documenti informatici e di trasmissione verso l’esterno del sistema che li produce (dove non necessariamente esistono adeguati sistemi di gestione informatica dei documenti tali da garantirne il valore).
E penso anche che questo modello non possa prescindere da un sistema informativo nazionale (come ANPR) che funga da deposito autorevole dei documenti.

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Nell’attesa ho ripetuto le domande sul github dedicato ad ANPR dove esisteva una issue dal sapore simile. Ho aggiunto anche il ragionamento fatto in altra discussione qui, sul valore documentale del certificato rilasciato da ANPR che è appnto questione che si può affrontare seriamente solo avendo questo tipo di informazione.

Le domande poste sono anche di mio interesse.

Il ruolo delle banche dati di rilevanza nazionale come ANPR nella semplificazione dei processi è determinante, ma va risolto il problema della storicizzazione del dato. Nel caso in cui una banca dati di rilevanza nazionale non fornisca il servizio di visura storica , tale servizio dovrebbe essere sostituito da un sistema documentale che memorizzi tutti i certificati emessi e li renda disponibili per accessi futuri.
In realtà i certificati non sono altro che dei dati estratti dalla banca dati ad un certo istante e quindi riferiti temporalmente, contestualizzati, e sigillati. Di fatto quei dati sono trasformati in documento, o per meglio dire, sono dei dati “documentalizzati”.
La documentalizzazione del dato potrebbe offrire una serie di vantaggi per la conservazione e più in generale per rendere più gestibile la catena di intermediazione tra l’informazione custodita e il fruitore, oltre che rendere completo il fascicolo.
Sarebbe auspicabile che venissero emanate delle linee guida di AGID e/o Team Digitale sulla relazione tra banche dati certificanti e sistemi documentali.

Ammetto che il mio interesse nasce da un’esigenza meno articolata e concentrata sul valore e la credibilità del documento nell’immediato. Ma è molto interessante questo punto di vista, dove mi pare di intravedere - al di là dell’anagrafe nazionale - anche la questione di come gestire il passaggio dai documenti inseriti nel fascicolo alle “viste” nell’epoca delle banche date centralizzate.

Comunque, ecco il link alle risposte fornite su github: