Il problema è che se io presento una istanza via pec dovrei apporre la firma digitale sull’istanza
per avere pieno valore legale perchè la PEC certifica solo la consegna. E’ come se io inviassi
una istanza alla PA con lettera raccomandata A.R… Se l’istanza non ha la firma autografa in originale oppure se ho allegato una fotocopia dell’istanza essa non ha pieno valore legale.
Invece il servizio PEC-ID consente di identificare le persone fisiche e giuridiche che presentano istanze e dichiarazioni per via telematica nei confronti delle pubbliche amministrazioni .
Il servizio prevede che il titolare della casella di posta elettronica certificata (autore del messaggio) abbia ricevuto le credenziali per l’accesso al servizio previa identificazione da parte del Gestore secondo precise modalità tecniche e ciò sia attestato dal Gestore nel messaggio o in un suo allegato.
Ora gli stessi giudici hanno fatto confusione fra PEC e PEC-ID (si veda la famosa sentenza del TAR CAMPANIA n.1450/2015).
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I giudici hanno pensato che siccome quando si consegna una PEC si segue un processo di
identificazione del titolare simile alla firma digitale, allora hanno dedotto che la PEC offre le stesse garanzie di certezza nella identificazione del titolare che offre la firma digitale. In realtà non è cosi’. O meglio dipende dall’erogatore del servizio PEC. Ma la legge non prevede un procedimento di identificazione sicuro per la normale PEC.
Per questo motivo hanno varato nella normativa del CAD la PEC-ID che però non ha avuto successo perchè nessun fornitore di pec lo ha immesso sul mercato.
Ho avuto uno scambio su questa questione, via social, con alcuni esperti come Daniele Tumietto e Andrea Caccia e entrambi mi hanno prospettao uno scenario dove quello che non si è ottenuto con l’istituto ormai “abortito” della PEC-ID dovrebbe essere risolto legando insieme lo SPID (livello 3 ma per alcune cose basterebbe anche il livello 2) con la PEC.
Per quanto riguarda i servizi io penso soprattutto alle istanze verso la PA. Cioè io entro in un portale della PA, riempio un form dove pongo la questione e non devo apporre alcuna firma perchè l’autenticazione via SPID è sufficiente per garantire l’autenticità della sottoscrizione.
Per far capire meglio il tema posto racconto cosa è successo in questi ultimi anni con un servizio denominato CIVIS (che io considero rivoluzionario) che l’agenzia delle entrate ha messo a disposizione dei contribuenti che vogliono contestare (cd. procedimento dell’Autotutela) delle cartelle esattoriali (o avvisi irregolarita’ legate alle dichiarazioni dei redditi ) ricevute .
Io contribuente entro con le credenziali AGE (non è ancora possibile farlo con lo spid) clicco su un link che mi apre un form dove scrivo il codice cartella e scrivo molto brevemente le mie ragioni della opposizione all’atto impositivo e clicco sul pulsante invia. Quindi senza mettere alcuna firma e facendo una cosa molto informale.
La pratica viene assegnata da un sistema centralizzato al primo ufficio libero della regione dove risiede il contribuente ( ecco il vero colpo di genio) per l’esame. Il risultato in base alla mia esperienza personale è che il giorno dopo la pratica viene evasa. Vi risparmio quello che succedeva fino a qualche anno fa in termini di tempo di attesa per l’istruttoria della pratica, mattinate da perdere negli uffici, code interminabili, etc…
Ecco la gestione delle cd. AUTOTUTELE è per me gia’ un piccolo/grande esempio di applicazione e-gov molto utile per il cittadino